Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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09.06.2013 Views

1.2 Le scienze naturali nell’età dei Lumi 14 • Superfamiglia • Famiglia • Sottofamiglia • Genere • Specie • Varietà, Razza Nella tassonomia linneana si rivela pienamente lo spirito razionale e sistematico dell’età dei lumi. Alla base della classificazione per unità sempre più ampie vi è la maggiore o minore somiglianza che le innumerevoli singole specie presentano tra loro. In questo modo l’incredibile e straordinaria varietà degli organismi viventi animali e vegetali veniva identificata e raggruppata secondo principi logici e razionali, in base ai diversi livelli di affinità che essi presentano tra loro. Per Linneo la specie era una entità fissa creata da Dio, poiché ogni individuo genera soltanto individui simili a se stesso. I diversi livelli di affinità che gli animali mostravano di possedere rispecchiavano una sorta di parentela ideale corrispondente al pensiero di Dio all’atto della creazione. Soltanto un secolo più tardi la teoria evoluzionista di Darwin farà comprende come la tassonomia linneana era molto di più che una semplice classificazione in base alle reciproche somiglianze e differenze, dal momento che rispecchiava un legame ben più profondo esistente fra tutti gli organismi viventi, quello della comune ascendenza. Un altro grande naturalista del XVIII secolo è stato Georges – Louis Leclerc, conte di Buffon (1707 – 1788), autore di una monumentale Histoire naturelle in 44 volumi, pubblicata a partire dal 1749 e a lungo ristampata anche nel corso del XIX secolo. A Buffon si deve la formulazione del concetto biologico di specie, che supera il criterio della somiglianza, criterio che applicato al campo del mondo degli organismi viventi può rivelarsi insufficiente o problematico a causa delle differenze a volte profonde dovute al dimorfismo sessuale o agli stadi di sviluppo per gli invertebrati (larve e individui adulti) o al contrario al fatto che organismi viventi morfologicamente simili possono presentare adattamenti ecologici e comportamenti differenti e costituire quindi specie distinte. La specie è costituita da un gruppo di individui che sono in grado di accoppiarsi e generare una prole fertile, capace a sua volta di riprodursi. Specie diverse possono accoppiarsi tra loro e produrre prole, che tuttavia risulta sterile. L’esempio classico è quello del cavallo che feconda un’asina, Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

1.3 Due nuove discipline scientifiche: la paleontologia e la geologia 15 da cui nasce il bardotto oppure dell’asino che feconda una cavalla, da cui nasce il mulo. Mulo e bardotto sono sterili. “Ogni specie – ogni successione di individui che si possono riprodurre con successo l’un con l’altro – sarà considerata come un’unità. . . La specie è una successione costante di individui simili che si possono riprodurre l’un con l’altro”. 1.3 Due nuove discipline scientifiche: la paleontologia e la geologia Due nuove discipline scientifiche avranno un’importanza fondamentale per la comprensione del problema dell’origine dell’uomo, la paleontologia, ovvero lo studio dei fossili, e la geologia. La prima citazione di fossili risale a Senofone di Colofone (ca. 570 – 480 a.C.), uno dei filosofi della scuola ionica sorta nel VI secolo a.C. nelle colonie greche dell’Asia Minore. Sembra che Pitagora – secondo quanto riporta Ovidio, Metamorfosi, XV, 60 ss. – ed Erodoto conoscessero il significato dei fossili. Ad es., Erodoto a dimostrazione della sua idea che un tempo la valle del Nilo fosse una grande e lunga insenatura marina, cita il ritrovamento di conchiglie sui monti circostanti (Erodoto, II, 11 – 12). L’idea medievale dei fossili come lusus naturae, giochi o scherzi di natura, si appoggiava ad Aristotele, a cui Avicenna attribuisce la teoria che i fossili fossero formazioni inorganiche prodotte da una forza interna alla terra, una non meglio precisata vis plastica. Nel Medioevo era diffusa anche l’opinione – a lungo sopravvissuta nelle credenze popolari – che i fossili fossero opera del demonio o delle streghe. Ad es., l’impronta di una conchiglia fossile in una roccia era ritenuta l’impronta dello zoccolo del diavolo. La prima comprensione della reale natura dei fossili si deve, in maniera indipendente l’uno dall’altro, a Leonardo da Vinci (1452 – 1514), Girolamo Fracastoro (1478 – 1553) e Bernard Palissy (1510 – 1590). Un appunto di Leonardo da Vinci, nel codice di Leicester, ci mostra chiaramente come egli avesse compreso la vera natura dei fossili: “Il limo dei fiumi ha ricoperto queste conchiglie fossili, penetrando anche nel loro interno, quando erano ancora sul fondo del mare presso la costa. Si pretende che queste conchiglie si siano formate sulle colline per influsso degli astri, ma – mi domando – dove sono oggi le stelle che formano sulle colline conchiglie di età e specie differenti? D’altra parte come potrebbero le stelle spiegare l’origine delle ghiaie, che sembrano essere state arrotondate dal movimento dell’acqua corrente? Come spiegare, infine, per mezzo di una simile causa la pietrificazione su queste stesse colline di foglie di piante e di alberi marini?”. La natura organica dei fossili e la tesi che non potevano essere stati de- Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

1.2 Le scienze naturali nell’età dei Lumi 14<br />

• Superfamiglia<br />

• Famiglia<br />

• Sottofamiglia<br />

• Genere<br />

• Specie<br />

• Varietà, Razza<br />

Nella tassonomia linneana si rivela pienamente lo spirito razionale e sistematico<br />

<strong>del</strong>l’età dei lumi. Alla base <strong>del</strong>la classificazione per unità sempre<br />

più ampie vi è la maggiore o minore somiglianza che le innumerevoli singole<br />

specie presentano tra loro. In questo modo l’incr<strong>ed</strong>ibile e straordinaria varietà<br />

degli organismi viventi animali e vegetali veniva identificata e raggruppata<br />

secondo principi logici e razionali, in base ai diversi livelli di affinità che essi<br />

presentano tra loro.<br />

Per Linneo la specie era una entità fissa creata da Dio, poiché ogni individuo<br />

genera soltanto individui simili a se stesso. I diversi livelli di affinità<br />

che gli animali mostravano di poss<strong>ed</strong>ere rispecchiavano una sorta di parentela<br />

ideale corrispondente al pensiero di Dio all’atto <strong>del</strong>la creazione. Soltanto un<br />

secolo più tardi la teoria evoluzionista di Darwin farà comprende come la<br />

tassonomia linneana era molto di più che una semplice classificazione in base<br />

alle reciproche somiglianze e differenze, dal momento che rispecchiava un<br />

legame ben più profondo esistente fra tutti gli organismi viventi, quello <strong>del</strong>la<br />

comune ascendenza.<br />

Un altro grande naturalista <strong>del</strong> XVIII secolo è stato Georges – Louis<br />

Leclerc, conte di Buffon (1707 – 1788), autore di una monumentale Histoire<br />

naturelle in 44 volumi, pubblicata a partire dal 1749 e a lungo ristampata<br />

anche nel corso <strong>del</strong> XIX secolo. A Buffon si deve la formulazione <strong>del</strong> concetto<br />

biologico di specie, che supera il criterio <strong>del</strong>la somiglianza, criterio che applicato<br />

al campo <strong>del</strong> mondo degli organismi viventi può rivelarsi insufficiente o<br />

problematico a causa <strong>del</strong>le differenze a volte profonde dovute al dimorfismo<br />

sessuale o agli stadi di sviluppo per gli invertebrati (larve e individui adulti)<br />

o al contrario al fatto che organismi viventi morfologicamente simili possono<br />

presentare adattamenti ecologici e comportamenti differenti e costituire<br />

quindi specie distinte.<br />

La specie è costituita da un gruppo di individui che sono in grado di<br />

accoppiarsi e generare una prole fertile, capace a sua volta di riprodursi.<br />

Specie diverse possono accoppiarsi tra loro e produrre prole, che tuttavia<br />

risulta sterile. L’esempio classico è quello <strong>del</strong> cavallo che feconda un’asina,<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

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