Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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sono attribuibili all’uomo di Neandertal.<br />
Per quanto riguarda i complessi di transizione <strong>del</strong>l’Europa centrale, i<br />
ritrovamenti di resti umani sono più frammentari e problematici. Un frammento<br />
di mascellare attribuibile all’uomo di Neandertal è stato rinvenuto nel<br />
livello inferiore <strong>del</strong>la grotta di Sipka in Cecoslovacchia, insieme a un’industria<br />
di tipo musteriano denticolato, quasi <strong>del</strong> tutto priva di scheggiatura levalloisiana<br />
ma con una forte componente anche di tipi <strong>del</strong> Paleolitico superiore.<br />
Il complesso si data all’interstadiale di Hengelo (ca. 40000 BP). Anche la<br />
mandibola neandertaliana di Sv<strong>ed</strong>uv Stul, in Moravia, proviene da un livello<br />
musteriano datato all’interstadiale di Hengelo. Nella grotta di Kulna, sempre<br />
in Moravia, il livello 6-a, caratterizzato da un’industria litica musteriana<br />
senza scheggiatura levalloisiana, ma con presenza di scheggiatura laminare e<br />
di grattatoi spessi, non ha restituito resti umani, ma dal sottostante livello<br />
musteriano 7-a provengono frammenti di un mascellare e di parietali e molari<br />
decidui, che sono stati attribuiti all’uomo di Neandertal, mentre secondo<br />
altri autori non presenterebbero caratteri neandertaliani. Infine, alcuni resti<br />
di Neandertal sono stati rinvenuti nel livello G 1 <strong>del</strong>la grotta di Vindija, in<br />
Croazia, caratterizzato da un complesso a punte foliate bifacciali e dalla compresenza<br />
di tipi musteriani e <strong>del</strong> Paleolitico superiore, quali grattatoi frontali<br />
su lama, bulini, due zagaglie d’osso, una tipo Mladec <strong>ed</strong> un’altra a base fessa.<br />
Lo strato G 1 è stato datato m<strong>ed</strong>iante AMS a 33000 ± 400 BP. In conclusione,<br />
i complessi di transizione <strong>del</strong>l’Europa centrale, databili tra 40 e 33 ka sono<br />
da riferire all’uomo di Neandertal, come d’altra parte è ipotizzabile anche in<br />
considerazione <strong>del</strong> loro legame filetico con le culture <strong>del</strong> Paleolitico M<strong>ed</strong>io.<br />
Anche lo Chatelperroniano e l’Uluzziano sono da riferire all’uomo di Neandertal.<br />
Per lo Chatelperroniano rimane il dubbio <strong>del</strong>l’uomo di Combe<br />
Capelle. Nel riparo <strong>del</strong> Roc de Combe Capelle, in Dordogna, nel 1909 fu<br />
scoperta una sepoltura umana nei livelli chatelperroniani, ma i dati precisi di<br />
scavo fanno difetto e la fossa per la sepoltura potrebbe essere stata scavata entro<br />
i livelli chatelperroniani e quindi essere posteriore allo Chatelperroniano.<br />
L’uomo di Combe Capelle, già conservato al museo di Berlino e distrutto durante<br />
la seconda guerra mondiale, pur essendo senza dubbio un uomo di tipo<br />
anatomicamente moderno, presenta alcuni tratti più arcaici, quali il frontale<br />
un po’ sfuggente, un certo spessore dei rilievi sopra-orbitari e una mandibola<br />
praticamente priva di mento prominente.<br />
L’uomo dei complessi Proto-Aurignaciani è quasi <strong>del</strong> tutto sconosciuto.<br />
Un frammento di mandibola sinistra con un molare, appartenente a<br />
un soggetto giovane, proviene dal livello 11 <strong>del</strong>la grotta di Bacho Khiro, già<br />
datato a > 43 ka <strong>ed</strong> ora tra 38 e 34 ka (AMS). Dei resti umani – due adulti e<br />
un giovane – scoperti nei livelli proto-aurignaciani <strong>del</strong>la grotta di el Castillo,<br />
nella regione cantabrica, non sappiamo nulla, perché sono ormai perduti.<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano<br />
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