Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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forme avanzate di <strong>Homo</strong> erectus e in seguito si sarebbe diffuso in Asia e<br />
in Europa rimpiazzando tutte le locali popolazioni di Ominidi, dall’uomo<br />
di Neandertal <strong>del</strong>l’Europa occidentale alle più tarde forme di <strong>Homo</strong> erectus<br />
<strong>del</strong>l’Asia orientale. Howells denominò questo mo<strong>del</strong>lo “ipotesi <strong>del</strong>l’arca di<br />
Noè”.<br />
Nel 1986 gli studi di genetica condotti da Allan Wilson, Rebecca Cann e<br />
Mark Stoneking, <strong>del</strong>l’università di Berkeley, sembrarono corroborare questa<br />
ipotesi. La ricerca venne condotta sul DNA mitocondriale, poiché ha soltanto<br />
16500 coppie di basi a differenza <strong>del</strong> DNA <strong>del</strong> nucleo contenuto nei cromosomi,<br />
che comprende qualcosa come tre miliardi di coppie di basi. Inoltre, il<br />
DNA mitocondriale è trasmesso soltanto dalla madre. Lo studio <strong>del</strong> DNA mitocondriale<br />
<strong>del</strong>le attuali popolazioni umane indicava una omogeneità molto<br />
forte con scarsa variazione genetica e poiché il più alto tasso di variazione<br />
era riscontrato nelle popolazioni africane attuali, ciò significa che nell’Africa<br />
a sud <strong>del</strong> Sahara gli uomini moderni hanno avuto più tempo per accumulare<br />
le variazioni e di conseguenza che l’uomo moderno in queste regioni è più<br />
antico. Poiché la nascita <strong>del</strong>l’uomo moderno si sarebbe verificata in Africa,<br />
la teoria venne ribattezzata teoria <strong>del</strong>l’“Eva africana”, per il fatto che il DNA<br />
mitocondriale si trasmette per via materna.<br />
Nel 1988 gli antropologi Christopher Stringer e Peter Andrews, <strong>del</strong> British<br />
Museum, utilizzarono i nuovi dati genetici e quelli paleontologici per sostenere<br />
l’origine africana <strong>del</strong>l’uomo moderno, sviluppando il mo<strong>del</strong>lo out of Africa,<br />
basato essenzialmente su pochi punti:<br />
1. le popolazioni di <strong>Homo</strong> erectus originarie <strong>del</strong>l’Africa e diffusesi in Asia<br />
<strong>ed</strong> Europa, rimasero geneticamente isolate e la loro <strong>evoluzione</strong> locale<br />
condusse alla formazione di nuove specie: il Neandertal in Europa, le<br />
forme classiche di <strong>Homo</strong> erectus nell’Asia orientale e sud-orientale;<br />
2. l’uomo anatomicamente moderno è comparso in un’area che comprende<br />
l’Africa meridionale, l’Africa orientale e il Vicino Oriente;<br />
3. l’uomo anatomicamente moderno è migrato fuori dall’Africa <strong>ed</strong> ha occupato<br />
progressivamente tutto il Vecchio Continente, rimpiazzando completamente<br />
le locali popolazioni senza alcuna forma di ibridazione.<br />
I primi studi sul DNA mitocondriale furono eseguiti su un campione numericamente<br />
piuttosto ridotto, ma in seguito il numero degli individui testati<br />
è salito a 4000 unità e il risultato non è cambiato: nelle moderne popolazioni<br />
umane <strong>del</strong>l’Europa, <strong>del</strong>l’Asia, <strong>del</strong>l’Australia, <strong>del</strong>l’Oceania e <strong>del</strong>le Americhe il<br />
tasso di variazione <strong>del</strong> DNA mitocondriale è più basso che nelle popolazioni<br />
africane a sud <strong>del</strong> Sahara. Per valutare l’epoca di formazione <strong>del</strong>la specie<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano<br />
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