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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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6.3 Indici di umanità per i Neandertal 146<br />

l’Aubesier, una caverna <strong>del</strong>la Vaucluse, in Provenza, è stata scoperta una<br />

mandibola appartenuta a un individuo che aveva perso i denti a causa di<br />

un’infezione e che era sopravvissuto a questa patologia per diversi anni. La<br />

sopravvivenza sarebbe stata impossibile senza l’aiuto <strong>del</strong> gruppo al quale apparteneva.<br />

Il cibo per un individuo così debole doveva essere preparato, cotto,<br />

tagliato e forse anche pre-masticato da qualcuno che lo assisteva.<br />

È vero che<br />

una persona senza denti può consumare cibo molto soffice, come molluschi,<br />

lumache <strong>ed</strong> anche vermi, se necessario, ma non risulta che i Neandertaliani<br />

facessero uso di questo <strong>genere</strong> di cibo. La caverna di Bau l’Aubesier ha restituito<br />

anche una importante documentazione sull’uso controllato <strong>del</strong> fuoco e<br />

sull’organizzazione <strong>del</strong>lo spazio domestico, nonché sull’industria litica. Il livello<br />

di occupazione risale all’ultimo interstadiale rissiano (OIS 7), ca. 200.000<br />

anni fa.<br />

L’individuo n. 1 <strong>del</strong>la caverna di Shanidar sopravvisse fino a ca. 40<br />

anni nonostante le sue gravi infermità: cieco all’occhio sinistro, affetto da<br />

artropatia grave, il braccio destro atrofizzato <strong>ed</strong> amputato <strong>del</strong>l’avambraccio.<br />

Certamente non avrebbe potuto sopravvivere fino a 40 anni, se non fosse stato<br />

assistito e nutrito. In cambio forse faceva qualche lavoro con la mano sinistra<br />

e con la bocca, la fortissima usura <strong>del</strong>la dentatura anteriore, letteralmente<br />

fino alla radice, indica che probabilmente masticava le pelli per conciarle.<br />

Questi esempi sono la chiara testimonianza di forti vincoli sociali e affettivi<br />

tra i membri dei gruppi neandertaliani, la cui esistenza è ulteriormente<br />

avvalorata dal fatto che l’uomo di Neanderthal seppelliva i propri morti <strong>ed</strong><br />

aveva già elaborato un rituale funerario. Le più importanti sepolture neandertaliane<br />

sono state scoperte nella caverna di Shanidar in Iraq, in quella<br />

di Kebara in Palestina, a Teshik Tash nell’Uzbekistan, a La Chapelle aux<br />

Saints, La Ferrassie, Le Moustier, Régourdou e al Roc de Marsal in Francia.<br />

Tutte le sepolture neandertaliane finora conosciute risalgono al Würm, a partire<br />

da ca. 70.000 anni fa. Infine, uno dei casi più straordinari è la sepoltura<br />

IV di Shanidar, poiché l’analisi pollinica dei campioni prelevati in diversi<br />

punti <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>la sepoltura, ubicata a 15 m dall’entrata <strong>del</strong>la grotta, ha<br />

rivelato in corrispondenza <strong>del</strong>lo scheletro una forte concentrazione di pollini<br />

di diversi fiori di colore giallo (Achillea, Senecio, Centaurea), blu (Muscari)<br />

<strong>ed</strong> alcune Malvacee. Alcuni pollini erano come incollati insieme a dozzine<br />

o a centinaia e l’unica spiegazione <strong>del</strong>l’anomala concentrazione non può che<br />

essere l’introduzione da parte <strong>del</strong>l’uomo e non la dispersione casuale da parte<br />

di animali o dall’azione <strong>del</strong> vento. Quindi, i Neandertaliani avevano deposto<br />

fiori in una tomba.<br />

È fuori discussione che gli uomini di Neandertal avevano strutture sociali<br />

molto più complesse di tutti gli Ominidi prec<strong>ed</strong>enti. I legami sociali e affettivi<br />

di cui la pratica <strong>del</strong>la sepoltura dei morti e l’assistenza fornita ai propri<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

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