Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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09.06.2013 Views

6.2 Le caratteristiche dell’uomo di Neandertal 144 uniformità potrebbe essere stata una delle cause che portarono all’estinzione dell’uomo di Neandertal. Con l’uomo di Neandertal si trovano per la prima volta resti fossili di adulti in età avanzata, il che significa certo un miglioramento delle condizioni di vita legato allo sviluppo culturale, e inoltre appaiono le prime chiare testimonianze di sepolture intenzionali e di riti magico-religiosi. L’uomo di Neandertal viveva di caccia e di raccolta del cibo. La dieta di un animale è rivelata dal tasso di concentrazione di 13C e di 15Nitrogeno, nei carnivori è alto quello di 15Nitrogeno, negli erbivori quello di 13C. Le analisi condotte sul collagene delle ossa di neanderthaliani per determinare le concentrazioni di 13C e di 15Nitrogeno hanno dimostrato che la loro dieta era quella di un carnivoro a metà strada tra un lupo, che consuma quasi esclusivamente carne, e una volpe, che accanto alla carne consuma occasionalmente anche frutti, grani e fogliame. Si è discusso molto e si discute tuttora sulle tecniche di caccia utilizzate dal Neandertal. Tra la tesi estrema di L. Binford, che il Neandertal fosse ancora un animale spazzino, necrofago, più che un cacciatore, e quella opposta che fosse un cacciatore altamente specializzato, la documentazione archeologica sembra indicare una via di mezzo: i Neanderthal erano dei veri cacciatori, ma non molto specializzati, potevano cacciare o anche sfruttare come sciacalli qualunque preda si trovasse nel loro territorio, senza praticare una forma specializzata di caccia, come seguire le migrazioni dei branchi, per es. delle renne – il che sarebbe stata una fonte inesauribile di cibo – e concentrarsi su alcune specie piuttosto che su altre. Erano piuttosto stanziali e rimanendo permanentemente tutto l’anno nella stessa area potevano andare incontro a forti stress nutrizionali in determinate stagioni dell’anno. Questo fatto sembra confermato dall’analisi dei denti. Un’analisi condotta su 300 resti neanderthaliani ha riscontrato un tasso del 40% di ipoplasia, una patologia che consiste in un mancato sviluppo completo dei denti e che è causata da stress nutrizionali nei primi sette anni di vita. I Neanderthaliani cacciavano utilizzando lance di legno, sulle quali potevano essere montate delle punte di selce. Non avendo tecniche di lancio a distanza, quali quelle consentite dall’arco o dal propulsore, dovevano affrontare gli animali a distanza piuttosto ravvicinata, quasi in un corpo a corpo. Se ciò era possibile grazie alla loro straordinaria robustezza, è anche vero che probabilmente a questa pratica si deve l’alto numero di lesioni traumatiche riscontrate sulle ossa degli uomini di Neanderthal. Il riparo di La Quina in Francia documenta l’utilizzo di un’altra tecnica di caccia, che consisteva nello spingere gli animali verso punti ristretti o verso un dirupo al cui piede si trovavano appostati in agguato altri cacciatori. Infatti, alla base del dirupo di La Quina sono state rinvenute ammucchiate molte Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

6.3 Indici di umanità per i Neandertal 145 ossa di bovidi, cavallo e renna, macellati sul posto dopo essere stati uccisi molto probabilmente in questa maniera. In Europa occidentale i Neandertaliani cacciavano soprattutto cervidi nella prima fase del Würm, bue primigenio, bisonte e cavalli durante la seconda fase più fredda e secca, mentre alle latitudini più meridionali la principale preda era lo stambecco. Del mammuth nei depositi archeologici sono rappresentate soprattutto le ossa di individui giovani. Occasionalmente anche l’orso poteva essere oggetto di caccia. I mammiferi di media taglia come cervo, renna, stambecco, camoscio, erano trasportati interi al campo base e qui scuoiati e macellati. Animali di dimensioni maggiori come il Bos primigenius e il bisonte venivano macellati nel luogo di abbattimento, dove veniva poi abbandonata la colonna vertebrale, mentre gli arti erano trasportati al campo base. La presenza di bruciature all’estremità delle ossa lunghe fa ritenere che a volte la carne venisse cotta alla brace. Il ritrovamento di focolari ben strutturati nei siti di abitazione dimostra che gli uomini di Neandertal non solo avevano il pieno controllo dell’uso del fuoco, ma che erano in grado di riprodurlo. 6.3 Indici di umanità per i Neandertal Numerosi documenti archeologici dimostrano che gli uomini di Neandertal si prendevano cura dei propri simili nel caso in cui fossero rimasti feriti o disabili, e che, inoltre, seppellivano i propri morti. La Chapelle-aux-Saints è una piccola grotta di forma sub-circolare in cui nel 1908 fu scoperto lo scheletro di un individuo adulto maturo, dell’età di ca. 40 anni, deposto in una fossa scavata nel substrato calcareo, lunga 1,45 e larga 1 m, profonda 30 cm, una sepoltura intenzionale. Lo scheletro era disteso sul dorso, la testa rivolta verso ovest, il braccio destro ripiegato e quello sinistro diritto, mentre le gambe erano ripiegate verso il lato destro. Vicino alla testa vi erano ossa animali, molte delle quali recavano segni dell’azione del fuoco, al pari del sedimento circostante. L’uomo di questa sepoltura era ormai vecchio per l’epoca e aveva subito una serie di traumi e malattie: una frattura alla mandibola, la perdita di gran parte dei denti, una grave forma di artrite deformante. Per sopravvivere così a lungo in quelle condizioni, qualcuno doveva provvedere a fornirgli il cibo, poiché certamente non poteva più andare a caccia, e probabilmente era necessario pre-masticare il cibo prima di darglielo, nonché assisterlo nei movimenti e negli eventuali spostamenti. Non si tratta di un caso isolato. Recentemente, nel luglio 2000, a Bau Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano

6.3 Indici di umanità per i Neandertal 145<br />

ossa di bovidi, cavallo e renna, macellati sul posto dopo essere stati uccisi<br />

molto probabilmente in questa maniera.<br />

In Europa occidentale i Neandertaliani cacciavano soprattutto cervidi nella<br />

prima fase <strong>del</strong> Würm, bue primigenio, bisonte e cavalli durante la seconda<br />

fase più fr<strong>ed</strong>da e secca, mentre alle latitudini più meridionali la principale<br />

pr<strong>ed</strong>a era lo stambecco. Del mammuth nei depositi archeologici sono rappresentate<br />

soprattutto le ossa di individui giovani. Occasionalmente anche<br />

l’orso poteva essere oggetto di caccia.<br />

I mammiferi di m<strong>ed</strong>ia taglia come cervo, renna, stambecco, camoscio,<br />

erano trasportati interi al campo base e qui scuoiati e macellati. Animali<br />

di dimensioni maggiori come il Bos primigenius e il bisonte venivano macellati<br />

nel luogo di abbattimento, dove veniva poi abbandonata la colonna<br />

vertebrale, mentre gli arti erano trasportati al campo base.<br />

La presenza di bruciature all’estremità <strong>del</strong>le ossa lunghe fa ritenere che<br />

a volte la carne venisse cotta alla brace. Il ritrovamento di focolari ben<br />

strutturati nei siti di abitazione dimostra che gli uomini di Neandertal non<br />

solo avevano il pieno controllo <strong>del</strong>l’uso <strong>del</strong> fuoco, ma che erano in grado di<br />

riprodurlo.<br />

6.3 Indici di umanità per i Neandertal<br />

Numerosi documenti archeologici dimostrano che gli uomini di Neandertal<br />

si prendevano cura dei propri simili nel caso in cui fossero rimasti feriti o<br />

disabili, e che, inoltre, seppellivano i propri morti.<br />

La Chapelle-aux-Saints è una piccola grotta di forma sub-circolare in cui<br />

nel 1908 fu scoperto lo scheletro di un individuo adulto maturo, <strong>del</strong>l’età di ca.<br />

40 anni, deposto in una fossa scavata nel substrato calcareo, lunga 1,45 e larga<br />

1 m, profonda 30 cm, una sepoltura intenzionale. Lo scheletro era disteso sul<br />

dorso, la testa rivolta verso ovest, il braccio destro ripiegato e quello sinistro<br />

diritto, mentre le gambe erano ripiegate verso il lato destro. Vicino alla testa<br />

vi erano ossa animali, molte <strong>del</strong>le quali recavano segni <strong>del</strong>l’azione <strong>del</strong> fuoco,<br />

al pari <strong>del</strong> s<strong>ed</strong>imento circostante.<br />

L’uomo di questa sepoltura era ormai vecchio per l’epoca e aveva subito<br />

una serie di traumi e malattie: una frattura alla mandibola, la perdita di<br />

gran parte dei denti, una grave forma di artrite deformante. Per sopravvivere<br />

così a lungo in quelle condizioni, qualcuno doveva provv<strong>ed</strong>ere a fornirgli il<br />

cibo, poiché certamente non poteva più andare a caccia, e probabilmente<br />

era necessario pre-masticare il cibo prima di darglielo, nonché assisterlo nei<br />

movimenti e negli eventuali spostamenti.<br />

Non si tratta di un caso isolato. Recentemente, nel luglio 2000, a Bau<br />

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