Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
6.2 Le caratteristiche <strong>del</strong>l’uomo di Neandertal 143<br />
più robuste di quelle <strong>del</strong>l’uomo attuale e denotano una potente muscolatura.<br />
Come conseguenza di una forma di adattamento a un clima fr<strong>ed</strong>do, il corpo<br />
era di aspetto tozzo, con spalle molto larghe e gambe e avambraccio corti.<br />
L’indice crurale, che esprime il rapporto tra lunghezza <strong>del</strong>la tibia e quella <strong>del</strong><br />
femore, era poco meno di 79 presso i Neanderthaliani, un valore prossimo a<br />
quello di popolazioni attuali che vivono in climi particolarmente rigidi, come<br />
i Lapponi e gli Esquimesi, mentre presso popolazioni che vivono in ambienti<br />
di clima caldo tropicale, come i Masai, l’indice crurale può raggiungere il<br />
valore di 87. La struttura corporea dei Neanderthaliani era, quindi, adatta<br />
a conservare il calore e denota un tipo umano specializzato per la vita in<br />
ambienti dal clima molto rigido come quelli <strong>del</strong>l’ultima glaciazione. Altri<br />
aspetti morfologici confermano questo fatto, ad es. la grande ampiezza <strong>del</strong>le<br />
cavità nasali, che permetteva all’aria inspirata di riscaldarsi più rapidamente<br />
prima di pervenire ai polmoni.<br />
La differenza con l’uomo moderno si coglie non tanto nella struttura <strong>del</strong><br />
corpo, per quanto vi siano differenze, ad es. in alcuni aspetti <strong>del</strong>l’osso iliaco<br />
e <strong>del</strong>l’osso pubico, <strong>del</strong>la scapola e <strong>del</strong>la clavicola, ma soprattutto nella<br />
morfologia <strong>del</strong> cranio. Caratteri salienti <strong>del</strong> neurocranio sono il frontale non<br />
elevato, basso e sfuggente, la platicefalia, grande lunghezza e larghezza con<br />
notevole capacità (da 1300 a 1740 cm 3 , la m<strong>ed</strong>ia è stimata in ca. 1520 cm 3 ,<br />
quindi superiore a quella <strong>del</strong>l’uomo attuale), il contorno subcircolare in norma<br />
occipitale con larghezza massima a livello <strong>del</strong>la metà altezza dei parietali,<br />
l’occipite a forma di chignon, cioè con un profilo angoloso e la protuberanza<br />
occipitale alta, un forte toro occipitale orizzontale e non incurvato come<br />
nell’uomo moderno, una caratteristica depressione soprainiaca, il processo<br />
mastoide piccolo. L’iper-sviluppo dei seni frontali e mascellari ha determinato<br />
la formazione di una massiccia arcata sopra-orbitaria continua e un<br />
forte sviluppo <strong>del</strong>la regione naso-mascellare, cioè una mascella molto grande<br />
e proiettata in avanti (forte prognatismo m<strong>ed</strong>iofacciale). Molto caratteristica<br />
<strong>ed</strong> esclusiva <strong>del</strong> Neandertal è la morfologia <strong>del</strong>la regione facciale, in cui il<br />
profilo <strong>del</strong> mascellare in norma frontale è quasi diritto e non concavo come<br />
nell’<strong>Homo</strong> erectus e nell’uomo moderno.<br />
La mandibola, molto robusta, è priva di mento. Gli incisivi sono più<br />
grandi che nell’uomo attuale <strong>ed</strong> hanno una caratteristica forma a paletta; i<br />
premolari e i molari presentano un ingrandimento <strong>del</strong>la cavità pulpare (taurodontismo)<br />
e radici in <strong>genere</strong> fuse. Tra il M3 e il ramo ascendente <strong>del</strong>la<br />
mandibola c’è un caratteristico spazio libero (diastema retromolare).<br />
Mentre i reperti <strong>del</strong>l’interglaciale R/W presentano ancora una certa variabilità,<br />
quelli di età würmiana <strong>del</strong>l’Europa occidentale, compresa l’Italia,<br />
hanno un altissimo grado di somiglianza morfologica, superiore a quanto in<br />
<strong>genere</strong> si riscontra in una varietà razziale <strong>del</strong>l’uomo moderno. Questa grande<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano