Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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5.1 Gli Ominidi fossili europei <strong>del</strong>la seconda metà <strong>del</strong> Pleistocene m<strong>ed</strong>io 138<br />
studiare la variabilità di un’intera popolazione <strong>del</strong> Pleistocene m<strong>ed</strong>io. Infatti,<br />
il campo di variabilità sia nelle dimensioni che nella morfologia si è dimostrato<br />
abbastanza ampio <strong>ed</strong> è molto istruttivo dal punto di vista metodologico;<br />
infatti, se alcuni degli Ominidi de la Sima de los Huesos fossero stati scoperti<br />
in siti differenti sarebbero stati attribuiti, da antropologi di tendenza splitter,<br />
a specie diverse.<br />
Tra i reperti più importanti vi sono tre crani scoperti nel 1992: il cranio<br />
5 (AT-700) comprende anche la mandibola <strong>ed</strong> appartiene a un soggetto femminile,<br />
il cranio 4 (AT-600), privo <strong>del</strong>la faccia e <strong>del</strong>la mandibola, è probabilmente<br />
un individuo maschile, mentre il cranio 6 è di un bambino di circa 11<br />
anni.<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano