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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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5.1 Gli Ominidi fossili europei <strong>del</strong>la seconda metà <strong>del</strong> Pleistocene m<strong>ed</strong>io 136<br />

Il cranio di Steinheim offre l’opportunità di conoscere anche la parte facciale<br />

di un <strong>Homo</strong> <strong>del</strong>la stessa epoca. Steinheim an der Murr si trova pochi km<br />

a sud-est di. . . Nelle cave di ghiaia e di sabbia aperte sul terrazzo <strong>del</strong>la Murr si<br />

scoprivano frequentemente ossa di mammiferi pleistocenici che il proprietario<br />

K. Sigrist donava regolarmente alla Wurttembergische Naturaliensammlung<br />

di Stoccarda. Il 24 luglio 1933 il signor Sigrist comunicò a F. Berckhemer,<br />

conservatore capo <strong>del</strong>le collezioni naturalistiche <strong>del</strong> museo, il rinvenimento<br />

di un cranio umano. Fu inviato imm<strong>ed</strong>iatamente sul posto un assitente <strong>del</strong><br />

museo che estrasse il cranio dalla sua posizione originale. Il deposito <strong>del</strong><br />

terrazzo nel punto <strong>del</strong>la scoperta presentava la seguente startigrafia:<br />

1. terreno superficiale;<br />

2. strato di loess, <strong>del</strong>lo spessore variabile da 1,5 a 2 m;<br />

3. strato di ghiaie fluviali, di spessore variabile fino a 4 m abbondanti,<br />

a fauna fr<strong>ed</strong>da, con abbondanti resti di Mammuthus trogontherii e<br />

Mammuthus primigenius;<br />

4. sabbie miste a ghiaia, <strong>del</strong>lo spessore fino a 2,6 m, con numerosi resti<br />

di fauna di clima caldo: Elephas antiquus, Rhinoceros merckii, Bos<br />

primigenius, Bufalus arni; in questo strato, alla profondità di 7,5 m<br />

dal piano di campagna, fu rinvenuto il cranio umano;<br />

5. potente formazione di ghiaie inframezzate a letti marnosi e sabbiosi,<br />

a fauna calda come le sabbie soprastanti, <strong>del</strong>lo spessore di 8 m; nella<br />

parte più bassa a pietrisco riappare la fauna fr<strong>ed</strong>da.<br />

La datazione <strong>del</strong>lo strato da cui proviene il cranio è, in base a considerazioni<br />

paleontologiche, uno stadio avanzato <strong>del</strong>l’igl Min<strong>del</strong>-Riss (OIS<br />

9).<br />

Il cranio è privo <strong>del</strong>la mandibola, per il resto è quasi completo, ma mentre<br />

il lato destro è intatto, quello sinistro è lacunoso <strong>ed</strong> ha subito una leggera<br />

distorsione insieme al palato. Sembra trattarsi di un sogetto femminile<br />

di età adulta, ma giovane, intorno ai 25 anni. La volta cranica è bassa,<br />

il frontale sfuggente all’indietro, anche se di forma leggermente bombata.<br />

L’occipitale mostra una curvatura arrotondata – manca <strong>del</strong> tutto lo chignon<br />

neanderthaliano – e manca uno spesso toro trasversale, mentre è presente<br />

la depressione sopra-iniaca. In norma occipitale il profilo <strong>del</strong> cranio appare<br />

interm<strong>ed</strong>io tra quello dei neanderthaliani e quello <strong>del</strong>l’uomo anatomicamente<br />

moderno, la larghezza massima si colloca verso la parte inferiore dei parietali,<br />

e la volta cranica mostra una leggera carenatura saggitale. Vi è un<br />

forte toro sopraorbitario continuo, che si estende fino alla parte più esterna<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

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