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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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Il cranio appartiene a un soggetto adulto, di circa 20-40 anni, probabilmente<br />

maschile. La capacità cranica è di circa 1185 cm 3 . La volta cranica è<br />

bassa, il frontale sfuggente all’indietro, l’occipitale forma un angolo marcato<br />

e vi è un toro occipitale transverso. Il toro sopraorbitale è massiccio e continuo,<br />

la costrizione post-orbitale è moderata. Il cranio non è molto lungo,<br />

mentre è piuttosto largo per cui l’indice cefalico indica brachicrania, un fatto<br />

<strong>del</strong> tutto insolito a questo livello cronologico e specifico. La volta cranica<br />

non presenta carenatura sagittale e i parietali sono solo debolmente inclinati<br />

verso l’alto.<br />

I fossili di Ominidi appartenenti al <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> rinvenuti in Europa in<br />

contesti databili al Pleistocene M<strong>ed</strong>io, un arco di tempo di più di 600 ka,<br />

possono suddividersi fondamentalmente in due gruppi, quelli pertinenti alla<br />

prima metà <strong>del</strong> Pleistocene M<strong>ed</strong>io, tra 775 e 427 ka, e quelli pertinenti alla<br />

seconda metà, tra 427 e 127 ka.<br />

Al primo gruppo appartengono un frammento di tibia e alcuni denti da<br />

Boxgrove un deposito con bifacciali, fauna e aree di attività, databile intorno<br />

a 500 ka (OIS 13), (West Sussex, England); la mandibola di Mauer;<br />

l’occipitale di Vertesszöllös e i reperti <strong>del</strong>la Caune de l’Arago.<br />

Mauer, presso Hei<strong>del</strong>berg: una mandibola rinvenuta nel 1907 in una cava<br />

di sabbia a 24 m dal pdc; la polarità magnetica normale, la fauna e la microfauna<br />

indicano una fase di clima caldo nella prima parte <strong>del</strong> Pleistocene<br />

M<strong>ed</strong>io, probabilmente lo stadio OIS 13. La mandibola di Mauer è molto<br />

grande e robusta, con ramo ascendente largo e basso rispetto a quello <strong>del</strong>l’uomo<br />

moderno, l’apofisi coronoide ottusa, l’insenatura tra processo coronoideo<br />

e condilo mandibolare poco profonda a differenza che nell’uomo moderno, le<br />

branche orizzontali alte e massicce, con assenza completa di mento. La sinfisi<br />

mandibolare è molto spessa, obliqua verso l’interno anziché diritta e presenta<br />

un toro mandibolare. Per quanto le dimensioni dei molari siano ridotte<br />

rispetto a ominidi più antichi, sono ancora molto robusti e il secondo molare<br />

è maggiore <strong>del</strong> primo e <strong>del</strong> terzo, un aspetto primitivo. I molari conservano,<br />

sia pure in forma ridotta, la quinta cuspide. Compare in forma incipiente il<br />

taurodontismo, che sarà poi tipico <strong>del</strong>le popolazioni europee neandertaliane.<br />

L’occipitale di Verteszollos presenta forte spessore, forma angolata e un<br />

toro occipitale continuo, tutte caratteristiche che rimandano a <strong>Homo</strong> erectus,<br />

da cui si differenzia per le dimensioni che sembrano indicare una scatola<br />

cranica di capacità nettamente maggiore.<br />

Arago, caverna <strong>del</strong>l’nei pressi di Tautavel (Francia sud-occidentale): 35<br />

denti, 2 mandibole (A II e XIII), 1 cranio incompleto (A XXI + A XLVII),<br />

un mascellare sinistro, un osso iliaco s. (A XLIV), 3 femori, 3 peroni, un<br />

metatarso e una falangetta, 35 denti, pertinenti ad almeno 7 individui, di cui<br />

4 adulti e 3 bambini, rispettivamente di circa 3, 7 e 10 anni. Nel deposito <strong>del</strong>la<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano<br />

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