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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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di un individuo di circa 14 anni; un frammento di frontale e di mascellare,<br />

quasi certamente appartenenti allo stesso individuo, un bambino di circa 10-<br />

11 anni, forse femminile; un frammento di mascellare di bambino di circa 3-4<br />

anni; un frammento di temporale; diversi denti isolati; una ottantina di frammenti<br />

di parti <strong>del</strong>lo scheletro (costole, clavicole, vertebre, ossa lunghe degli<br />

arti superiori e inferiori e ossa <strong>del</strong> pi<strong>ed</strong>e) di almeno sei individui differenti.<br />

Il frontale e mascellare <strong>del</strong> bambino di 10-11 anni (ATD 6-3) sono stati<br />

utilizzati da J.L. Arsuaga per definire una nuova specie, <strong>Homo</strong> antecessor, che<br />

sarebbe il più antico uomo penetrato in Europa, fatta eccezione per Dmanisi<br />

in Georgia. La creazione di una nuova specie non sembra giustificata, tanto<br />

più che è stata effettuata in base a resti piuttosto frammentari e per di più<br />

appartenenti a un soggetto non adulto. Le caratteristiche degli Ominidi <strong>del</strong>la<br />

TD 6 sono volta cranica bassa con fronte appiattita, marcato torus sopraorbitario,<br />

corpo mandibolare di spessore ridotto e denti iugali piccoli. La<br />

capacità cranica è stimata intorno ai 1000 cm 3 e il soggetto potrebbe essere<br />

femminile. Le striature <strong>del</strong>lo smalto dei denti denunciano stress dovuti a<br />

deficienze nutritive o a malattie.<br />

Diversi resti umani recano segni di taglio. Ad es. su un frammento di<br />

parietale (ATD 6-16) sono stati osservati 12 segni di taglio paralleli. Sono gli<br />

stessi segni di macellazione e di scarnificazione osservabili sui resti di fauna<br />

<strong>del</strong>lo stesso livello, è quindi probabile che si tratti di cannibalismo, il più<br />

antico caso sicuramente attestato.<br />

Per quanto la maggior parte dei frammenti <strong>del</strong> cranio di Ceprano siano<br />

stati raccolti nel 1994 fuori contesto in seguito a lavori di scasso <strong>del</strong> terreno<br />

con un bulldozer, è stato possibile individuare lo strato di giacitura originaria<br />

grazie al rinvenimento di alcuni frammenti in situ. Il cranio proviene da uno<br />

strato argilloso di origine colluviale praticamente sterile. A. G. Segre <strong>ed</strong> E.<br />

Segre Naldini hanno ricostruito la sequenza stratigrafica <strong>del</strong> bacino di Ceprano,<br />

da cui risulta che lo strato argilloso è sottostante alla serie di sabbie,<br />

argille e ghiaie con clasti vulcanici di leucite-augite databili fino a 700 ka, e<br />

soprastante alla serie senza piroclasti leucitici, anteriore a 700 ka e databile<br />

fino a 1060 ± 110 ka. La datazione <strong>del</strong> cranio si colloca quindi intorno a<br />

800-900 ka. Uno strato sottostante alle argille contenenti il cranio ha restituito<br />

una industria litica arcaica, a choppers, e con una fauna comprendente<br />

Mammutus trogontherii, datato verso 980 ± 100 ka.<br />

I ritrovamenti di Atapuerca e di Ceprano dimostrano che le regioni m<strong>ed</strong>iterranee<br />

<strong>del</strong>l’Europa sono state raggiunte e popolate dagli Ominidi molto prima<br />

che non l’Europa continentale. Mentre in quest’ultima gli Ominidi si sono<br />

diffusi nell’interglaciale o interstadiale tra 528 e 478 ka (OIS 13), a sud dei<br />

Pirenei e a sud <strong>del</strong>le Alpi il popolamento può avere avuto inizio anche 300<br />

ka prima.<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano<br />

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