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Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer

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4.5 Ambrona-Torralba 124<br />

altri animali facevano con i denti.<br />

Quando si è passati dallo sciacallaggio alla caccia? L’<strong>Homo</strong> erectus è il<br />

protagonista <strong>del</strong> passaggio dall’Olduvaiano all’Acheuleano intorno a 1,5/1,4<br />

milioni di anni fa, ma l’industria <strong>del</strong> bifacciale rimane poi statica per almeno<br />

un milione di anni. Con i bifacciali compaiono nella tecnologia due fattori<br />

determinanti: ideazione di un mo<strong>del</strong>lo e fabbricazione non secondo il principio<br />

<strong>del</strong> minimo sforzo, ma secondo uno schema prestabilito. La capacità<br />

di visualizzare oggetti che ancora non esistono è il marchio distintivo <strong>del</strong>la<br />

cultura umana e si chiama “immaginazione”. Combinata con i ricordi <strong>del</strong><br />

passato e l’esperienza <strong>del</strong> presente, permette di formulare piani per il futuro.<br />

Per il Pleistocene M<strong>ed</strong>io i siti più significativi ai fini <strong>del</strong>la comprensione<br />

<strong>del</strong> comportamento culturale <strong>del</strong>l’<strong>Homo</strong> erectus e <strong>del</strong>le sue varietà più evolute<br />

sono non tanto quelli africani quanto quelli europei, come ad es. Boxgrove<br />

nel sud <strong>del</strong>l’Inghilterra, la caverna <strong>del</strong>l’Arago in Francia, Nortarchirico in<br />

Basilicata, Bilzingsleben in Germania e soprattutto Torralba e Ambrona in<br />

Spagna.<br />

4.5 Ambrona-Torralba<br />

I due siti all’aperto di Ambrona e Torralba si trovano, a due km di distanza<br />

l’uno dall’altro, nella piccola valle <strong>del</strong> fiume Ambrona, nella Vecchia Castiglia,<br />

156 km a nord-est di Madrid. Sono ubicati sulla terrazza di 40 m<br />

sulla sinistra il primo e sulla destra <strong>del</strong> fiume il secondo, a ca. 1115 m slm.<br />

Torralba è vicino alla sorgente <strong>del</strong> Jalon, un affluente <strong>del</strong>l’Ebro. Il fiume ha<br />

intagliato un massiccio calcareo che costituisce una <strong>del</strong>le poche connessioni<br />

tra la Vecchia e la Nuova Castiglia. La valle <strong>del</strong>l’Ambrona rappresenta una<br />

via di comunicazione naturale tra la Meseta centrale e la valle <strong>del</strong>l’Ebro.<br />

Le prime scoperte furono effettuate a Torralba nel 1888 per la messa<br />

in opera di condutture idriche in occasione <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong>la ferrovia.<br />

Dal 1907 al 1913 vi effettuò scavi sistematici il marchese di Cerralbo, che<br />

scoprì anche il vicino sito di Ambrona, dove si limitò ad eseguire soltanto<br />

qualche sondaggio. La fauna, che comprendeva una trentina di elefanti –<br />

fra cui l’Elephas antiquus e in misura minore l’E. meridionalis – , e inoltre<br />

rinoceronte, bovidi, cervidi e cavallo, fu studiata da E. Harlé, la geologia<br />

<strong>del</strong>l’area da F. Palacios.<br />

Dal 1961 al 1963 F.C. Howell riprese le ricerche nella valle <strong>del</strong>l’Ambrona,<br />

scavando a Torralba un’area di 5000 m 2 , e conducendo ad Ambrona uno scavo<br />

di dimensioni più limitate. Nel 1980-1981 Howell insieme a L.G. Freeman<br />

completò lo scavo di Ambrona, raggiungendo un’estensione complessiva di<br />

<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />

degli Studi di Milano

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