Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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4.4 Il comportamento culturale dei più antichi membri <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> 122<br />
debolmente illuminato, l’oscurità si estende lontano da chi osserva. . . ma in<br />
queste profondità c’è uno sprazzo di luce sull’acqua. Se il pozzo non è troppo<br />
profondo, aguzzando la vista possiamo forse v<strong>ed</strong>ere una figura – una figura<br />
collocata in un contesto poco familiare, ma pur sempre una figura familiare.<br />
Familiare, poiché è il nostro stesso riflesso. La ricerca archeologica <strong>del</strong> passato<br />
più remoto ha recentemente sperimentato momenti simili di verità. Sta<br />
sorgendo la coscienza che in parte noi abbiamo usato l’archeologia e la più<br />
antica documentazione come uno specchio con cui ottenere immagini più o<br />
meno familiari di noi stessi.” 2<br />
Il concetto di campo-base è stato sostituito con quello di central place<br />
foraging system, un luogo centrale di approvvigionamento <strong>del</strong> cibo, che corrisponde<br />
a quei siti maggiori con dense concentrazioni di strumenti, ossa<br />
complete e ossa spezzate, mentre non è <strong>del</strong> tutto dimostrabile la spartizione<br />
<strong>del</strong> cibo e neppure una occupazione di lunga durata da parte degli Ominidi.<br />
I dati certi finora acquisiti sembrano dimostrare che vi è coincidenza tra<br />
comparsa dei primi strumenti artificiali di pietra e comparsa dei primi membri<br />
<strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong>, cioè di Ominidi dotati di un cervello di maggiori dimensioni.<br />
<strong>Homo</strong> habilis e poi <strong>Homo</strong> ergaster/erectus hanno sfruttato l’economia naturale<br />
utilizzando la tecnologia, ma senza quelle interazioni sociali complesse<br />
rese possibili dal linguaggio.<br />
Le pietre hanno cominciato a essere spezzate e scheggiate per produrre<br />
margini taglienti, cioè strumenti adatti a tagliare. Le analisi microscopiche<br />
dei manufatti hanno mostrato attraverso lo studio <strong>del</strong>le tracce d’uso che gli<br />
utensili erano impiegati principalmente per macellare carcasse di animali e<br />
per tagliare il legno, cioè per fabbricare altri utensili di legno, e in misura minore<br />
per tagliare steli di vegetali o per procurarsi <strong>del</strong> cibo o per confezionare<br />
dei giacigli. Tagliare il legno poteva servire a fabbricare bastoni da scavo,<br />
strumenti che consentivano di acc<strong>ed</strong>ere a risorse sotterranee come tuberi e<br />
radici sepolti in profondità, di cui la savana è particolarmente ricca, e non<br />
accessibili ad altri primati. Le analisi <strong>del</strong>le ossa, di animali di piccole dimensioni<br />
come le gazzelle e di animali di grandi dimensioni come elefanti e<br />
ippopotami, hanno evidenziato segni dovuti ai tagli <strong>del</strong>la macellazione, tagli<br />
di distacco <strong>del</strong>la carne dalle ossa, tagli effettuati per asportare pelli.<br />
I più antichi uomini avevano accesso alle carcasse di grandi animali erbivori,<br />
ne asportavano pezzi e li trasportavano in quei luoghi centrali, in cui<br />
si sono accumulate ossa e utensili. Ciò è stato reso possibile dall’invenzione<br />
di utensili con un margine tagliente. Quindi, è evidente il vantaggio adattivo<br />
dei primi strumenti artificiali nell’approvvigionamento di un cibo di grande<br />
2 (G. Isaac), Early stages in the evolution of human behavior: the adaptive significance<br />
of stone tools, Zesde Kroon-Voordracht, Harlem, 1983<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano