Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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4.2 L’<strong>Homo</strong> erectus in Asia 100<br />
Broca nel cervello – uno dei centri che presi<strong>ed</strong>ono alle facoltà <strong>del</strong> linguaggio<br />
– era già sviluppata, ma il canale <strong>del</strong>la spina dorsale è piccolo rispetto alle<br />
dimensioni <strong>del</strong>l’uomo moderno. Ciò significa che aveva una minore quantità<br />
di tessuto nervoso e quindi un controllo meno sofisticato e meno flessibile di<br />
alcuni muscoli e di alcune funzioni, in particolare è improbabile che potesse<br />
emettere i suoni articolati che caratterizzano il linguaggio umano.<br />
L’<strong>Homo</strong> erectus è il primo uomo uscito dai confini <strong>del</strong>l’Africa, come dimostra<br />
la sua diffusione nell’Asia orientale. Durante il Pleistocene m<strong>ed</strong>io,<br />
tra 1,0 e 0,3 Ma circa, vissero le forme classiche <strong>del</strong>l’<strong>Homo</strong> erectus, la cui<br />
diffusione viene ora a comprendere anche l’Europa. Dall’associazione più<br />
volte riscontrata tra <strong>Homo</strong> erectus e manufatti di pietra scheggiata, sappiamo<br />
che <strong>Homo</strong> erectus/<strong>Homo</strong> ergaster creò la cultura <strong>del</strong> bifacciale (o amigdala)<br />
(ritrovamenti di Olduvai, Melka Konturè e Ternifine). Poiché le culture a<br />
bifacciali sono note in Europa fin dalle fasi antiche, dobbiamo d<strong>ed</strong>urre che<br />
vi furono portate da uomini appartenenti alla specie <strong>Homo</strong> erectus/ergaster.<br />
Nell’Asia orientale, al contrario, non è attestata la cultura <strong>del</strong> bifacciale, almeno<br />
durante il Pleistocene m<strong>ed</strong>io, e ciò può interpretarsi come prova <strong>del</strong><br />
fatto che la diffusione degli Ominidi in Asia sia avvenuta prima che in Africa<br />
si passasse dalla pebble culture a quella <strong>del</strong> bifacciale. I più importanti reperti<br />
di <strong>Homo</strong> erectus <strong>del</strong> Pleistocene m<strong>ed</strong>io sono tra l’altro, per il loro numero e<br />
la loro completezza, proprio quelli asiatici, di Giava e <strong>del</strong>la Cina.<br />
4.2 L’<strong>Homo</strong> erectus in Asia<br />
4.2.1 L’<strong>Homo</strong> erectus <strong>del</strong>l’isola di Giava<br />
Un gran numero di crani e di mandibole di <strong>Homo</strong> erectus è stato scoperto<br />
nell’isola di Giava. La loro precisa datazione è stata <strong>ed</strong> è oggetto di controversie,<br />
sia perché le possibilità di datazioni radiometriche sono minori rispetto<br />
alle formazioni geologiche <strong>del</strong>l’Africa orientale, ricche di materiali di origine<br />
vulcanica, sia perché i resti fossili non sempre sono stati rinvenuti nel corso<br />
di ricerche e scavi da parte di studiosi, bensì a volte consegnati o venduti<br />
da raccoglitori locali, con conseguente grande incertezza sulla loro effettiva<br />
posizione stratigrafica.<br />
Eugène Dubois (1855-1940), lo scopritore dei primi Ominidi fossili di Giava,<br />
coltivò la passione per la paleontologia fin da bambino; dopo aver studiato<br />
m<strong>ed</strong>icina per sette anni, nel 1882 diventò lettore di anatomia all’università<br />
di Amsterdam, ma entrato in contrasto con il proprio professore, nel 1887<br />
di<strong>ed</strong>e le dimissioni e si arruolò come sottotenente m<strong>ed</strong>ico nell’esercito olandese<br />
coloniale. La sua scelta era stata dettata da una precisa intenzione,<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
degli Studi di Milano