Origine ed evoluzione del genere Homo - ArcheoServer
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et lapides et item silvarum fragmina rami et flamma atque ignes, post quam sunt cognita primum. Posterius ferri vis est aerisque reperta. Et prior aeris erat quam ferri cognitus usus, quo facilis magis est natura et copia maior. (libro V, vv. 1283 – 1288). Un’identica concezione, esposta forse con chiarezza ancora maggiore, si trova in Cina nell’opera di Yüan K’ang’s (52 d.C.), che la attribuisce a Feng Hu Tzu, filosofo vissuto qualche secolo prima, all’epoca della dinastia dei Chou orientali (770 – 221 a.C.): Nell’età di Hsüan Yüan, Shen Nung e Ho Hsü, armi e strumenti erano fatti di pietra per tagliare gli alberi e costruire le case e venivano seppellite con i morti. . . Nell’età di Huang Ti le armi e gli strumenti erano fatti di giada per tagliare alberi, costruire case e scavare il terreno . . . e venivano seppellite con i morti; Nell’età di Yü armi e strumenti erano fatti di bronzo per costruire canali . . . e case . . . Nell’epoca attuale armi e strumenti sono fatti di ferro 6 . Ma né in Grecia né a Roma e neppure in Cina si giunse mai a fare vera e propria opera di ricerca archeologica 7 . Le nozioni intorno al passato più remoto dell’umanità derivavano dalla sopravvivenza di tradizioni di età precedenti, da intuizioni filosofiche e dal confronto con i popoli barbari contemporanei. Per es., Tucidide ritiene che i Greci dei tempi più antichi avessero un grado di civiltà paragonabile a quello dei barbari suoi contemporanei (Guerra del Peloponneso, I, 6). Ebbe invece un certo sviluppo presso i Greci e i Romani l’etnografia: Erodoto descrisse le tribù degli Sciti e degli Etiopi, notando che questi ultimi usavano ancora armi di pietra; Diodoro Siculo descrisse i trogloditi del golfo arabico; Cesare e Tacito i modi di vita, gli usi e i costumi delle popolazioni galliche e germaniche. La nozione che nell’“età degli eroi”, vale a dire all’epoca della civiltà micenea (II millennio a.C.), non si conoscesse ancora il ferro era diffusa nel mondo antico e traeva spunto, oltre che dai poemi omerici, in cui gli eroi combattono esclusivamente con armi di bronzo, anche da occasionali scoperte archeologiche, come, per es., nel 476 – 475 a.C. l’apertura della presunta tomba 6 K. Chang, The archaeology of Ancient China, New Haven, Ct., 1968, p. 1 ss. 7 E.D. Phillips, The Greek vision of prehistory, in “Antiquity”, xxxviii, 1964, 171-178. Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano 6
1.1 Dal Medioevo all’età moderna 7 di Teseo nell’isola di Sciro, da parte di Cimone in ossequio alle prescrizioni dell’oracolo di Delfi: la tomba fu identificata in un piccolo tumulo che racchiudeva un corpo di grandi dimensioni e si poté constatare che la spada e la lancia erano di bronzo (Plutarco, Vita di Teseo, 36). D’altro canto, già presso i Romani non si conosceva più l’esatto significato delle punte di freccia in selce scheggiata e delle asce di pietra verde levigata, e si pensava che fossero il prodotto della caduta dei fulmini: per questo motivo venivano denominate “ceraunia”, che significa “pietre del fulmine” (dal gr. keraunós). Utilizzate spesso come amuleti, veniva loro attribuito un valore magico e terapeutico (Plinio, Naturalis historia, libri xxxiii e xxxvii) 8 . 1.1 Dal Medioevo all’età moderna Con la fine del mondo antico e la perdita di una buona parte del suo patrimonio storico, scientifico e artistico, i testi sacri diventarono la fonte pressoché esclusiva per conoscere il passato degli uomini. Durante il Medioevo il pensiero storico si cristallizzò intorno al racconto biblico inteso in senso letterale, cioè si riteneva – e molti lo ritengono ancora oggi, ma questa interpretazione letterale non costituisce più dogma di fede – che i fatti, gli avvenimenti e i personaggi del Pentateuco, fossero storicamente veri. Come conseguenza la questione delle origini umane si ridusse a una questione di cronologia biblica, sulla quale esistevano valutazioni disparate. Dai primi padri della Chiesa fino a Lutero si fornirono computi differenti, ma alla fine si realizzò un consenso sulla cifra di circa 6000 anni, che ebbe larga diffusione. In Così è se vi pare, commedia scritta da Shakespeare nel 1600, nell’atto IV, scena I, Rosalinda dice: “Questo povero mondo è vecchio di almeno seimila anni e in tutto questo tempo non c’è stato un solo uomo che sia morto di persona, videlicet, per causa d’amore”. James Ussher (1581 – 1656), arcivescovo di Armagh, in un’opera pubblicata postuma nel 1658, Gli Annali del mondo dalle origini dei tempi . . . fino alla dispersione degli Ebrei, stabilì che la creazione del mondo da parte di Dio era avvenuta nel 4004 a.C. Poco dopo il vice – cancelliere dell’università di Cambridge, John Lightfoot, stabilì anche la stagione e il giorno preciso della creazione, il 23 ottobre del 4004 a.C. 9 alle nove del 8 Gli studi più importanti sui “ceraunia” nell’antichità e in rapporto alle superstizioni medievali e alle credenze popolari, sono: E. Cartailhac L’âge de la pierre dans les souvenirs et les superstitions populaires, Parigi l877; La France préhistorique, ivi 1889; T. Hamy, Matériaux pour servir à l’histoire de l’archéologie prehistorique, i, Le mémoire de Mahudel sur les pierres de foudre, 1737, in “Revue archéologique”, iv serie, vii, 1906, 239-259; e CH. S. Blinkenberg, The thunderweapon in religion and folklore, a study in comparative archaeology, Cambridge 1911. 9 G. Daniel, The Idea of Prehistory cit., p. 12 sgg. Origine ed evoluzione del genere Homo - Dispensa del corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Cattedra di Preistoria e Protostoria, Università degli Studi di Milano
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Un’identica concezione, esposta forse con chiarezza ancora maggiore, si<br />
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Hu Tzu, filosofo vissuto qualche secolo prima, all’epoca <strong>del</strong>la dinastia dei<br />
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Ma né in Grecia né a Roma e neppure in Cina si giunse mai a fare vera e<br />
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da intuizioni filosofiche e dal confronto con i popoli barbari contemporanei.<br />
Per es., Tucidide ritiene che i Greci dei tempi più antichi avessero un grado<br />
di civiltà paragonabile a quello dei barbari suoi contemporanei (Guerra <strong>del</strong><br />
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Ebbe invece un certo sviluppo presso i Greci e i Romani l’etnografia:<br />
Erodoto descrisse le tribù degli Sciti e degli Etiopi, notando che questi ultimi<br />
usavano ancora armi di pietra; Diodoro Siculo descrisse i trogloditi <strong>del</strong> golfo<br />
arabico; Cesare e Tacito i modi di vita, gli usi e i costumi <strong>del</strong>le popolazioni<br />
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La nozione che nell’“età degli eroi”, vale a dire all’epoca <strong>del</strong>la civiltà micenea<br />
(II millennio a.C.), non si conoscesse ancora il ferro era diffusa nel mondo<br />
antico e traeva spunto, oltre che dai poemi omerici, in cui gli eroi combattono<br />
esclusivamente con armi di bronzo, anche da occasionali scoperte archeologiche,<br />
come, per es., nel 476 – 475 a.C. l’apertura <strong>del</strong>la presunta tomba<br />
6 K. Chang, The archaeology of Ancient China, New Haven, Ct., 1968, p. 1 ss.<br />
7 E.D. Phillips, The Greek vision of prehistory, in “Antiquity”, xxxviii, 1964, 171-178.<br />
<strong>Origine</strong> <strong>ed</strong> <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>genere</strong> <strong>Homo</strong> - Dispensa <strong>del</strong> corso di Preistoria modulo A c○ 2007 Catt<strong>ed</strong>ra di Preistoria e Protostoria, Università<br />
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