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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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Queste caratteristiche permettono di comprendere l'indisposizione diola<br />

ad un controllo esterno e la loro tendenza all'indipendenza. Già nel<br />

periodo coloniale le autorità faticavano ad avere un reale controllo sulla<br />

regione. A questo bisogna aggiungere il fatto che l'islamizzazione non<br />

diede vita, nelle società diola, all'emergere di grandi capi religiosi, come<br />

altrove, i quali giocarono un importante ruolo di mediazione tra l'autorità<br />

coloniale e la popolazione. L'autorità, praticamente rifiutata dai diola non<br />

può essere tollerata se viene dall'esterno. Fu questo che impedì all'Islam<br />

di arrivare facilmente nel sud del Senegal e contribuì a generare una<br />

forma di resistenza contro il potere coloniale prima e contro i dirigenti<br />

nordisti inviati dal governo centrale poi.<br />

L'accoppiata frustrazione-aggressività, frustrazione rispetto al fatto di<br />

essere costantemente tagliati fuori dalla gestione del paese e dalle<br />

decisioni prese a livello di governo, da uno stato Dakar-centrico e<br />

aggressività, sviluppata nel corso dei secoli contro l'imposizione di un<br />

potere esterno all'etnia diola, ha gettato le basi di quello che sarebbe poi<br />

sfociato nel movimento separatista e nella ribellione che fino ad oggi,<br />

crea tensione, morti e feriti nella zona tra il sud del Gambia e il resto<br />

della Casamance. È qui che nel 1944 venne creato il Movimento delle<br />

forze democratiche della Casamance (MFDC) che denunciava proprio<br />

questa centralizzazione e chiedeva che la regione potesse amministrarsi<br />

in maniera indipendente, eleggendo dei rappresentanti locali. Il 23 agosto<br />

1980 a Dakar, durante una conferenza pubblica tenuta alla camera di<br />

commercio, l'ecclesiastico diola Augustin Diamacoune Senghor, posò le<br />

basi di quello che sarebbe diventato poi il problema della Casamance.<br />

“Con che diritto la Francia ha annesso al Senegal indipendente la regione<br />

della Casamance senza che nessuno di noi venisse interpellato o<br />

consultato? La Casamance non ha nulla a che vedere con il resto del<br />

Senegal dal punto di vista storico, economico ed etnico. È solo per<br />

ragioni di comodità che è stata amministrata dal Senegal ma essa è<br />

sempre stato un protettorato”. 106<br />

Le affermazioni del “prete ribelle” non tardarono a concretizzarsi in<br />

azioni violente. Nel 1981 infatti, a seguito di alcuni scontri nati<br />

all'interno del liceo Djinabo di Ziguinchor, in Casamance, dove un<br />

gruppo di studenti reclamava le dimissioni del preside venuto dal nord, la<br />

polizia uccise uno studente. Per manifestare il loro dissenso, un gruppo di<br />

donne organizzò una marcia verso il comune della città, dove si misero a<br />

cantare. Da lì una serie di scontri che portarono all'incedio dei più<br />

lussuosi alberghi di Ziguinchor. Da quell'anno e fino al 1993, una serie di<br />

scontri videro coinvolti i ribelli della Casamance e l'esercito senegalese<br />

con perdite di uomini da entrambe le parti. Secondo Amnesty<br />

International una vera e propria carneficina, debitamente tenuta sotto<br />

silenzio da un governo senegalese ipocritamente diplomatico.<br />

Nel pieno degli scontri, nel 1985 venne creato un ramo armato del<br />

MFDC chiamato Atika (nella lingua diola, combattente) che i separatisti<br />

considerano come l'esercito di resistenza della Casamance e ispirato ai<br />

movimenti indipendentisti europei irlandese (IRA), corso e basco che<br />

annoverano sia un'organizzazione politica che una forza armata. Ma fu<br />

solo nel 1990 che il conflitto in Casamance prende un'ampiezza tale che i<br />

media non poterono più tacere. Ed è proprio a partire da questi anni che il<br />

conflitto iniziò realmente a creare problemi, in concomitanza con il<br />

106 M. Diouf, op. cit., p. 164.

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