Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

Negli anni ’90 la politica ha continuato sulla stessa lunghezza d’onda del
decennio precedente: il Partito Socialista resta al potere con la
maggioranza assoluta, mentre gli altri partiti, a volte per protesta, non si
presentavano neanche alle elezioni. Sembrava che nessun’altra
personalità senegalese fosse in grado di mettere in discussione il potere di
Diouf che, malgrado le varie critiche, godeva ancora di una vasta
popolarità. Tuttavia, il suo maggior avversario politico, A. Wade, leader
del PDS, sosteneva che l’occupazione di Diouf al potere fosse illegittima
in quanto ottenuta attraverso le elezioni truccate. Quanto accadde anche
in occasione dell’elezione del febbraio 2000.
Un altro problema era dato dall’aumento del movimento separatista nella
regione della Casamance, a sud del Paese: i conflitti iniziarono nel 1984,
quando gli esponenti dell’etnia diola rivendicarono l’indipendenza della
regione e la creazione di uno Stato autonomo. Ancora oggi gli abitanti di
questa zona accusano il governo centrale di Dakar di aver completamente
ignorato i loro bisogni. Il 5 febbraio 2000 venne costituito un accordo di
pace tra il governo e il Movimento delle Forze Democratiche di
Casamance (MFDC); malgrado questa iniziativa, si sono verificati
attacchi ed uccisioni nella regione, in concomitanza con le elezioni
presidenziali del 27 febbraio 2000.
Alla vigilia delle nuove elezioni, un gruppo di partiti d’opposizione varò
una campagna nazionale ed internazionale contro quello che essi
percepivano come un piano dirigente per truccare le elezioni
presidenziali del 27 febbraio 2000. Non è la prima volta che
l’opposizione muoveva delle accuse di brogli elettorali ed in queste
ultime elezioni il partito del presidente Diouf venne accusato della
distribuzione di false schede elettorali che non erano conformi ai
provvedimenti della legge elettorale. Il principale leader
dell’opposizione, A. Wade, richiese pertanto la stampa di nuove schede
elettorali. Per la prima volta nella storia del Senegal, si andò verso il
ballottaggio per l’elezione del presidente. I protagonisti del ballottaggio
furono il presidente uscente, Abdou Diouf, candidato del PS e il
candidato dell’opposizione, Abdoulaye Wade.
Wade, liberale e progressista, vinse con l’aiuto dei tre partiti che formano
il “polo della sinistra” senegalese e la sua elezione a presidente venne
vissuta come un vero simbolo di cambiamento. Il successo di Wade mise
fine, infatti, ad uno dei sistemi politici più durevoli e stabili del
continente, creato all’indipendenza nel 1960 da Senghor e poi ereditato
da Abdou Diouf, il presidente uscente, sconfitto al ballottaggio del 19
marzo 2000.
La caduta dei socialisti nelle elezioni del 2000 era figlia di uno
sfaldamento all’interno del partito. Il campanello d’allarme va cercato nel
corso dell’ultimo mandato di Diouf: l’immobilità del partito e le
divergenze personali indussero Djibo Ka e Niasse (ministri sia con
Senghor e successivamente anche con Diouf) ad abbandonare il PS per
schierarsi con Wade.
Il riscontro elettorale delle urne era che i senegalesi erano stanchi di
Diouf, considerato la personificazione di poteri su cui l’opinione
pubblica non voleva fare più affidamento. Wade si propose con l'impegno
di cambiare l’immagine del Senegal, affrontare il problema scottante
della Casamance 100 e la lotta al clientelismo nella società senegalese.
100 Questa regione è terreno di scontro politico, sociale e militare sin dalla fine del XIX secolo. La Casamance