Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...
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Invece, nel resto della federazione, poco vi era. Nulla! Solo la gelosia,<br />
l'invidia, il rancore verso questo piccolo angolo di paradiso. Allora ovvio<br />
che per quelli di fuori, dal momento che una cosa non funzionava, non<br />
poteva che essere, colpa di Dalar”. 99<br />
Con l'evolversi della situazione politica, questa gelosia così densa e<br />
impregnata fu trasmessa come un testimone dagli amministratori<br />
coloniali francesi alle élite africane che presero il loro posto. La Costa<br />
d'Avorio fu la prima antagonista non solo del Senegal, e del suo centro<br />
focale, Dakar, ma anche e soprattutto dell'A.O.F.<br />
Eppure con i suoi 4.634.000 Km quadrati la federazione composta da otto<br />
territori, nel 1957 poteva vantare un fiorente mercato di 19 milioni di<br />
abitanti in un periodo in cui l'Europa (trattato di Roma, 1957) comincia a<br />
sentire il bisogno di creare la sua propria comunità economica.<br />
Tra il 1955 e il 1960 gli abili giochi diplomatici di Francia e Costa<br />
d'Avorio, entrambi contro un mantenimento della confederazione,<br />
contribuirono ad una sua lunga e lenta agonia. La Costa d'Avorio infatti<br />
cominciava un'espansione economica che prometteva di essere tutta in<br />
salita e preferiva conservare i propri guadagni per sé, piuttosto che<br />
mantenere una federazione che considerava sottosviluppata e bisognosa,<br />
il cui centro si trovava nella tanto odiata città di Dakar. Detto questo, se<br />
in Africa è la fiducia che dovrebbe essere alla base delle relazioni a tutti i<br />
livelli, una volta che essa manca, tutto crolla; e così accadde per il<br />
Senegal e la Costa d'Avorio, le cui relazioni furono tese per più di<br />
vent'anni, periodo nel quale l'A.O.F. venne lentamente uccisa; quanto ai<br />
francesi, il loro desiderio egoistico di veder soccombere la federazione<br />
era più legato al vecchio detto, dividere per regnare.<br />
L'A.O.F. vide la fine il 22 dicembre 1959, giorno della partenza da Dakar<br />
dell'alto commissario generale Pierre Messner.<br />
Nel 1960 la Repubblica del Senegal e il Sudan francese, che diventerà<br />
successivamente la Repubblica del Mali, entrarono separatamente<br />
nell'ONU. La Costituzione della prima Repubblica senegalese era<br />
ricalcata sul modello francese e furono Senghor e Dia ad aggiudicarsi le<br />
due massime cariche di presidente della Repubblica e di presidente del<br />
Consiglio.<br />
In presenza del potere le loro differenze di stile personale e di posizioni<br />
politiche divennero sempre più nette. Il primo era un conservatore filofrancese,<br />
il secondo era più favorevole a riforme rapide, radicali e<br />
contrario all'ingerenza delle confraternite musulmane.<br />
Il contrasto fra i due superò il punto di non ritorno quando Dia propose il<br />
piano economico quadriennale, che metteva in pericolo l'influenza delle<br />
imprese private francesi. Accusato di attentato alla Costituzione, Dia<br />
venne arrestato e condannato all'ergastolo. La crisi della Prima<br />
Repubblica portò ad una revisione costituzionale e di orientamento<br />
decisamente presidenzialista; fu abolita la carica di primo ministro e della<br />
proprietà collettiva, e si delineò la tendenza ad un regime a partito unico;<br />
nel 1966 tutti i partiti dell'opposizione erano scomparsi.<br />
In assenza di organizzazioni politiche furono gli studenti e i sindacati a<br />
scendere in piazza per protestare e a Dakar essi raggiunsero una<br />
particolare asprezza. Senghor reagì a tutto questo ripristinando la carica<br />
di primo ministro che fu data ad un giovane tecnocrate, Abdou Diouf,<br />
pupillo del presidente.<br />
99 E. Makédonsky, op. cit.