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incolte, le masse avvilite. Nessun contatto umano, solo rapporti di dominazione e di sottomissione […]. Mi si parla di progresso, di realizzazioni, di malattie guarite, di livelli di vita superiori. Io vedo invece società svuotate di loro stesse, di culture troncate, di istituzioni minate, di terre confiscate, di religioni assassinate, di magnificenze artistiche negate, di possibilità straordinarie soppresse [….]. Parlo di tutti quei milioni di uomini strappati ai loro Dei, alla loro terra, alle loro abitudini, alla loro vita, alla vita, alla danza, alla saggezza. Parlo di tutti quei milioni di uomini a cui è stata inculcata in maniera subdola e calcolata la paura, il complesso di inferiorità, la paura di non riuscire, lo scoraggiamento, la disperazione […..]. Mi si parla di civilizzazione, io dico proletarizzazione e mistificazione. Le società colonizzate erano società comunitarie, non solo precapitalistiche ma anche anti-capitalistiche. Erano società democratiche, cooperative, fraterne. Ed esse conservavano, intatta, la speranza verso il futuro [….]. Nessuno può sapere a quale stadio di sviluppo sarebbero arrivate queste stesse società senza l'intervento europeo; che la tecnica importata e le riorganizzazione amministrativa, l'europeizzazione, per farla breve, dell'Africa e dell'Asia non erano necessarie per apportare progresso, come lo dimostra il caso giapponese, in alcun modo legato all'occupazione europea; che l'europeizzazione dei continenti africani avrebbe potuto farsi altrimenti e che movimenti di questo tipo stavano nascendo spontanei. L'intervento europeo li ha, al contrario, rallentati. La prova è che oggi, sono questi presunti indigeni d'Africa o d'Asia che reclamano scuole e che l'Europa rifiuta di costruire; che è l'uomo africano che chiede strade e ponti e che è l'uomo europeo che lesina; che è il colonizzato che vuole progredire e che è il colonizzatore che lo frena [….]. L'idea del negro barbaro è un'invenzione europea. Il piccolo borghese europeo non vuole sentire altro e scaccia l'idea che la verità sia diversa da quello che gli viene raccontato da secoli perché ciò disturba, come una mosca nelle orecchie [….]. Sarebbe bene invece che l'Europa cominciasse a vedere di fronte a lei non degli indigeni ma degli interlocutori e sarebbe bene che imparasse a creare il dialogo […. ]; considerare le altre culture come inferiori alla nostra perché differenti è un errore capitale ed è un errore pensare che l'Occidente ha inventato la scienza; che solo l'Occidente sa pensare; che ai limiti del mondo occidentale cominciano le tenebre del regno del pensiero primitivo. Bisogna invece che si sappia che sono stati gli Egizi ad inventare l'aritmetica e la geometria; gli Assiri a scoprire l'astronomia; gli Arabi la chimica; che il razionalismo nacque nel seno dell'Islam in un'epoca in cui il pensiero occidentale era agli albori pre logici […]. E tutto questo rubare, disumanizzare, ridurre l'umanità ad un unico e solitario monologo, voi davvero credete che tutto ciò non si paghi? La verità è che questa politica è una bomba che farà scoppiare l'Europa. In essa vi è scritta da tempo la caduta di questo continente e che se l'Europa non farà attenzione, se non cambierà direzione, perirà nel vuoto che essa stessa ha fatto attorno a lei” 92 . 92 A. Cesaire, Discours sur le colonialisme, Présence Africaine, Paris, 1955.
Foto Murales (il tirailleur e la Francia), Dakar, Senegal 2010
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
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INDICE INTRODUZIONE: Sophie e Binta
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INTRODUZIONE SOPHIE E BINTA. LA COS
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infatti mi aveva colpito da subito
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dirla come la mia professoressa di
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Sandaga, mercato storico, Dakar 201
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della quale si verifica la coerenza
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Questo concetto è espresso nello s
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non siamo contro l'emigrazione ma c
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incontrino e che possano dialogare,
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Le Soleil, quotidiano senegalese, g
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sono i marabutti, quelli forti, alc
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alla carta stampata, in particolare
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grandi poeti del '900. Attraverso l
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Senegal anarchico dove regna un sis
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Manifestazioni anti Wade, Dakar 201
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i bambini legati alla schiena; tass
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