Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...
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camuffata da buona fede, abile a porre in maniera distorta problemi per<br />
meglio legittimare le odiose soluzioni che l'Europa propone. L'essenziale<br />
a questo punto è vederci chiaro, pensare chiaro, rispondere chiaramente<br />
all'innocente questione: cos'è stata in principio la colonizzazione?<br />
Di convincere di ciò che non è: né evengelizzazione, né impresa<br />
filantropica, né volontà di abbattere le frontiere dell'ignoranza, della<br />
malattia, della tirannia, né estensione di Dio o del diritto, di ammettere<br />
una buona volta per tutte, senza nessuna paura, che il gesto è stato<br />
quello dell'avventuriere e del pirata, del cercatore d'oro e del mercante,<br />
dell'appettito e della forza con dietro l'ombra malefica di una forma di<br />
civiltà che, in un preciso momento della sua storia, si è sentita<br />
minacciata dalla concorrenza di economie antagoniste [….].<br />
Detto questo voglio precisare che mettere in relazione civiltà differenti è<br />
un bene; che sposare mondi diversi è eccellente; che una civiltà,<br />
qualunque sia il suo potenziale, ripiegandosi su se stessa, si spegne; che<br />
lo scambio è ossigeno e che la grande fortuna dell'Europa è stata quella<br />
di essere una zona di passaggio e luogo di scambio di tutte le idee,<br />
filosofie, sentimenti che l'hanno trasformata nel miglior redistributore di<br />
energia […].<br />
Bisognerebbe innanzitutto studiare come la colonizzazione ha agito per<br />
decivilizzare i popoli colonizzati, per abbruttirli, degradarli,<br />
risvegliando in essi istinti primordiai come violenza, odio razziale,<br />
relativismo morale e dimostrare come, ogni volta che in Vietnam viene<br />
decapitata una testa o tolto un occhio e che in Francia si accetta; ogni<br />
volta che viene violentata una bambina e che in Francia si accetta; ogni<br />
volta che un malgascio viene torturato e che in Francia si accetta, non si<br />
può che constatare una civiltà che pesa come un cadavere, una<br />
regressione universale che è in atto, una cangrena che si installa, un<br />
focolaio di infezioni che si estende e che alla fine di tutti i trattati non<br />
rispettati, di tutte le bugie perpetuate, di tutte le spedizioni punitive<br />
tollerate, di tutti i prigionieri seviziati e patrioti torturati, alla fine di<br />
questo orgoglio razziale incoraggiato, di questo odio installato, c'è un<br />
veleno mortale che si propaga lentamente nelle vene dell'Europa e che<br />
porterà pian piano alla barbarizzazione del continente stesso [….].<br />
Una nazione che colonizza, una civiltà che giustifica la colonizzazione e,<br />
dunque, la forza, è una civiltà malata, amorale che non fa altro che<br />
costruire le basi della propria disfatta. La colonizzazione de-umanizza<br />
anche l'uomo più civilizzato; l'azione coloniale, fondata sulla<br />
denigrazione dell'uomo indigeno tende inevitabilmente a modificare<br />
colui il quale intraprende tale missione; il colonizzatore che per avere la<br />
coscienza tranquilla, si abitua a vedere nell'altro la bestia, cerca di<br />
trattarlo come una bestia, si trasforma lui stesso in bestia [….].<br />
La colonizzazione in realtà non ha fatto che distruggere civiltà secolari e<br />
cos'ha portato? Sicurezza? Cultura? Diritto? L'unica cosa che vedo<br />
ovunque dove vi siano faccia a faccia colonizzatori e colonizzati è forza,<br />
brutalità, crudeltà, sadismo, parodia di una qualche formazione<br />
culturale, fabbricazione di qualche migliaio migliaio di funzionari<br />
subalterni, artigiani, impiegati e interpreti necessari al buon<br />
funzionamento degli affari occidentali. Ho parlato di relazione tra<br />
colonizzatore e colonizzato. Ecco, in essa non c'è spazio che per<br />
l'intimidazione, la pressione, la polizia, le imposte, la ruberia, lo stupro,<br />
la cultura imposta, la denigrazione, la sfiducia, la sufficienza, le élite