09.06.2013 Views

Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

volatili erano abbondanti”. 88<br />

L'organizzazione dei regni presenti prima della colonizzazione (il regno<br />

del Cayor, del Baol, del Djolof, del Oualo e la repubblica lebù) era basata<br />

su un ordine naturale o tradizionale fondato sull'età, la nobiltà di sangue e<br />

sui privilegi del primo occupante la terra, sapiente o eroe. Un proverbio<br />

wolof invita infatti a mettersi in coda rispetto chi ne sa di più, ku la sut<br />

nee ko njool mi (chiama grande chi ti sorpassa di statura), ovvero chi non<br />

è competente non deve prendere il posto di chi lo è.<br />

Un sitema politico amministrativo basato sulla meritocrazia in cui il<br />

sovrano era eletto dopo un'elezione in cui i candidati erano molteplici.<br />

Gli elettori non avevano il diritto di essere tra i candidati ma esercitavano<br />

un certo controllo sul sovrano, ivi compreso il diritto di destituirlo. Ogni<br />

candidato re proveniva da famiglie considerate nobili. L'organizzazione<br />

amministrativa era decentralizzata secondo una gerarchia precisa, così<br />

come il sistema giudiziario e tutte le fasce della popolazione avevano<br />

diritto in causa, come ha scritto anche C.A. Diop: “Tutte le caste,<br />

compresa quella degli schiavi, sono associate in qualche modo al potere<br />

centrale, avendo dei ministri a rappresentarle, il che conduce a delle<br />

monarchie costituzionali, governate da dei consigli di ministri, dove<br />

possiamo trovare tutti i rappresentanti autentici del popolo”. 89<br />

Il potere del sovrano era dunque neutralizzato dalla partecipazione<br />

condivisa al potere e dai privilegi detenuti dalle altre personalità<br />

politiche, caratteristica questa comune a tutti i regimi politici dell'Africa<br />

occidentale, per cui il potere era ampiamente condiviso tra re e suoi<br />

ministri. Da qui la deduzione logica che un'evoluzione del sistema<br />

oligarchico verso una repubblica, con l'eliminazione progressiva del<br />

monarca, era (o sarebbe diventata) plausibile, come dimostra la nascita<br />

della Repubblica Lebou. La colonizzazione ruppe questo meccanismo di<br />

transizione naturale verso la democrazia, erodendo un sistema in perfetto<br />

equilibrio per cui la preoccupazione primaria era legare l'uomo con<br />

l'uomo attraverso reti sociali forti di solidarietà, compensazioni di<br />

ineguaglianze attraverso una spartizione del potere politico e rispetto<br />

della dignità dell'essere umano, con una divisione in caste fondata sul<br />

lavoro.<br />

Da qui la forte integrazione dei popoli dell'Africa Occidentale, voluta e<br />

ricercata, “Qui tutto è legato, uomo con uomo, istituzione con istituzione.<br />

Qualsiasi separazione è mutilazione mentre ogni legame è fondamento.<br />

Le solidarietà prime sussistono: quella della terra e del gruppo a cui essa<br />

appartiene, quella dei legami di sangue, quella dei gruppi di età, quella<br />

risultante da convinzioni comuni. Qui si crea il sentimento di coesione e<br />

di unità che è più forte di quello che noi pensiamo il sentimento<br />

nazionale”. 90<br />

Con la colonizzazione, la rottura. Un buco nero che ancora oggi è<br />

difficile colmare e che ha sconvolto la naturale evoluzione storica dei<br />

popoli africani, alterando le loro identità e creando ibridazioni strane<br />

come le due differenti identità, senegalese e gambiana. 91<br />

“Colonizzazione e civilzzazione? La maledizione è l'essere un'ipocrisia<br />

88<br />

M. Cissoko, Civilisation wolof-sérère au VX siècle d'après les sources portugaises, Presence Africaine,<br />

Paris, 1967, p. 135.<br />

89<br />

C. A. Diop, L'Afrique noire précoloniale, Presence Africaine, Paris, p.8.<br />

90<br />

G. Balandier, in préface au livre de J. Kenyatta, Au pied du mont Kenya, Maspero, Paris, 1960.<br />

91<br />

C. <strong>Barison</strong>, Oralità, lingua, integrazione. Il danno irreversibile della colonizzazione, Corriere<br />

Immigrazione Blogspot, http://www.corriereimmigrazione.blogspot.com/, 2011.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!