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un'Africa continente della musica e delle danze, dove la conoscenza<br />

viene trasmessa solo oralmente. Noi intendiamo dimostrare che gli<br />

africani pensano e scrivono e lo fanno da secoli”. 60<br />

Le prime testimonianze dell'esistenza di una società organizzata in Africa<br />

Occidentale risalgono al 1500 a.C. Si tratta di resti di villaggi rinvenuti<br />

nell'odierna Mauritania e nel Niger settentrionale. Due gruppi dominanti,<br />

il primo lungo il fiume Niger e il secondo nella zona del Lago Ciad, due<br />

aree fertili e idonee alla pratica dell'agricoltura e dell'allevamento. Il<br />

primo centro importante fu Jenné-Jeno, situato nell'odierno Mali, fondato<br />

attorno al 300 a.C., spesso considerato come la prima città africana. Nel<br />

500 d.C. tutta la regione era costellata di città e villaggi. La genesi della<br />

storia dei grandi imperi africani comincia proprio da qui, nel cuore del<br />

Sahara. Da qui gruppi di pastori portavano i loro greggi a pascolare nelle<br />

zone del continente rimaste umide, in particolare vicino ai fiumi più<br />

importanti, a causa della desertificazione che pian piano avanzava.<br />

Alcuni arrivarono fino al Nilo, altri si stabilirono nella zona del bacino<br />

del fiume Senegal e del fiume Niger dove sorgerà il più antico degli<br />

imperi negro-africani conosciuti, l'impero del Ghana.<br />

Nel periodo del suo massimo splendore, ovvero nel corso del VIII secolo,<br />

l'impero del Ghana si espandeva su gran parte dell'odierno Mali e su<br />

alcune aree del Senegal orientale. Dominato dai Soninké, appartenenti<br />

alla più vasta etnia mandinga 61 , l'impero del Ghana aveva sviluppato in<br />

maniera efficiente l'agricoltura, l'allevamento, lo sfruttamento delle<br />

miniere d'oro di cui il territorio era ricco e il commercio di schiavi. Con<br />

queste attività le persone potevano comprare tessuti e altre mercanzie che<br />

i commercianti arabi portavano dai loro viaggi attraverso il Sahara.<br />

Di questo impero rimangono scritti arabi in cui si descriveva un regno<br />

pacifico, stabile, ricco che contava già una lunga discendenza di re nel<br />

momento del loro arrivo, i quali garantirono nel corso degli anni, ordine e<br />

sicurezza. Ogni mattina, infatti, il re attraversava la capitale, chiamata<br />

“Ghaba” (la foresta) 62 per assicurare la giustizia.<br />

A sei miglia di distanza gli arabi fondarono una città che venne chiamata<br />

Koumbi-Sahel dove fecero edificare dodici moschee. La coabitazione tra<br />

animisti e musulmani non creò nessun problema fino a che, nel XI<br />

secolo, i berberi musulmani che vivevano nel territorio dell'attuale<br />

Mauritania, a ovest dell'impero, si rivoltarono. 63<br />

È in questo momento che i berberi musulmani dell'impero degli<br />

Almoravidi, provenienti da Mauritania e Marocco, rovesciarono l'impero<br />

del Ghana con l'obiettivo di islamizzare il territorio, impadronirsi delle<br />

miniere d'oro e controllare la rete commerciale.<br />

L'epopea almoravida, durata appena un secolo, ha però marcato in<br />

maniera importante la storia dell'Africa Occidentale. I commercianti<br />

infatti, seguendo le rotte aperte dai berberi almoravidi, cominciarono a<br />

spostarsi verso Gao (odierno Mali) e Timbuctu dove il fiume Niger<br />

offriva terre fertili e nuove risorse ad agricoltori, pescatori ed allevatori.<br />

È qui nel 1235 che il mandinga Sundjata Keita fondò un nuovo impero,<br />

quello del Mali. 64<br />

60 J. Hunwick, The hidden treasures of Timbuctu, Thames&Hudson, 2008.<br />

61 Questa etnia, impiantatasi nelle zone dell'Africa occidentale, comprendeva i bambara, i mandinga, i socé, i<br />

soninké e due rami che da quest'ultima etnia si staccano, i sarakolé e i diola.<br />

62 Così chiamata perché i preti animisti ufficiavano i loro riti all'interno di una foresta abitata da serpenti sacri.<br />

63 E. Makédonsky, op. cit.<br />

64 D.T. Niane, Sundiata. Epopea mandinga, ed. Lavoro, Roma, 1995.

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