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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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Non scrivo solo per dimenticarmi<br />

alle volte scrivo affinché le persone non debbano dimenticare<br />

perché non possano negare mai il maritirio dei grandi.<br />

Scrivo di vulcani che imprimo con inchiostro di lava,<br />

faccio musica per far vibrare i cuori ormai chiusi<br />

Scrivo per raccontare la verità<br />

E se non avessi avuto le parole, cosa sarei oggi?<br />

Sulla melanconia, la mia poesia, siede.<br />

Tra lo scudo e il martello<br />

ho dovuto inserire la mia piuma<br />

e quando mi sento perso in questa società vuota<br />

faccio cantare la mia parola<br />

Allora scrivo, grido, scrivo.<br />

Non ho scelta, scrivo, grido, scrivo.<br />

Questa è una dedica allo slam<br />

e comincia a cappella<br />

tutte queste voci che conducono all'anima<br />

tutte queste voci che mi hanno portato qui.<br />

Se all'imporvviso le mie parole volano in alto<br />

è perché il mio bit atterra.<br />

Oggi ho preso la mia più bella piuma per poter rispondere a Kery<br />

e quando il piano ricomincia a suonare<br />

è per sottolineare il nostro combattimento,<br />

solo sulla scena, di fronte alla sala, non credere mai che io mi senta superiore<br />

se non vedi le mie lacrime è perché scorrono all'interiore.<br />

Ci sono troppe poche certezze nei miei scritti<br />

ma se continuo a scrivere è perché la mia voglia di verità non si è mai spenta,<br />

voglia di credere che oggi le persone possano ancora ascoltarsi a vicenda,<br />

lì dove vivo ci sono troppi ragazzini che sono già disgustati dalla vita,<br />

scrivo perché le esperienze che ho vissuto mi hanno ispirato<br />

se ci sono tanto giovani nelle nostre periferie che decidono di riempire tutte queste pagine<br />

vuol dire che la vita merita allora di essere raccontata.<br />

Scrivo e basta un foglio e una penna<br />

peché qualsiasi persona possa esprimersi,<br />

non c'è bisogno di un diploma in filosofia.<br />

Scrivo per trasmettere un messaggio e perché credo ancora alla condivisione,<br />

allo scamio delle emozioni,<br />

ad un sorriso sul viso.<br />

Certo, forse non cambieremo il mondo,<br />

siamo solo dei cronisti di un quotidiano in bianco e nero che cerchiamo di mettere a colori,<br />

ma se non possiamo cambiare il mondo,<br />

neanche il mondo ci cambierà<br />

perché mettiamo il cuore nelle nostre penne ed abbiamo la sincerità come virtù. 218<br />

“Amo profondamente questo paese. Lo amo nonostante tutto. Non so come mai la mia vita sia<br />

inesorabilmente legata alla solitudine, ho smesso di chiedermelo e ho smesso di cercare di<br />

piacere. Finalmente ho iniziato a piacere a me stessa e questo è già un gran traguardo. Il<br />

Senegal sono io e io sono il Senegal, con tutte le sue contraddizioni. Non mi importa<br />

nemmeno più del giudizio o della differenza che gli altri vedono in me. Il colore della mia<br />

pelle, il mio vestire, il mio essere e agire è un confine per quelli che lo vedono o che fanno<br />

finta di vederlo. Più facile tacciare di diverso ciò che non si conosce, che accettare il<br />

cambiamento. E in questo periodo di massima chiusura, non mi sono sentita mai così libera.<br />

Seduta all'incrocio di Dior, ho guardato per ore le persone passare e a nessuno importava nulla<br />

se canticchiassi o se muovessi la testa a tempo di musica. Siamo così sicuri che sia l'Europa la<br />

culla della civiltà? Più imparo a conoscere il Senegal, più mi accorgo della volgare<br />

propaganda che è stata fatta a suo discapito. Un paese dai mille volti e dalla storia millenaria,<br />

capace di unire genti differenti nella maniera più semplice, la convivenza. Osservo al di là<br />

della strada, un talibé mette un braccio attorno al collo di un altro piccolo marmocchio;<br />

ridono, tracciando sulla strada sterrata una linea, con un piccolo ramo raccattato chissà dove;<br />

vecchi signori siedono vicino alla farmacia, lì dove si vendono pelli e corde per fare gri-gri.<br />

Parlano a voce alta, vicino a loro una piccola radiolina trasmette canti muridi dal ritmo<br />

ipnotico; donne indaffarate avvolte in pagne colorati camminano strascicando scarpe a punta,<br />

218 http://www.facebook.com/profile.php?id=805724784#!/notes/chiara-mame-diarra-barison/sconfinandoperch%C3%A9-la-ricerca-deve-uscire-dal-mondo-accademico-e-perch%C3%A9-la-miat/10150169913288554.

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