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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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umana. Una briglia mentale e sociale, una limitazione convenzionale che<br />

può materializzarsi fisicamente e che crea un "qui e lì" e,<br />

immediatamente dopo, un "noi e loro". I confini possono essere<br />

geografici, culturali, religiosi, temporali, psicologici, medici. Il confine è<br />

anche una forma primordiale di adattamento all'ambiente che a volte<br />

degenera in conseguenze distruttive (Giovanna).<br />

<strong>Chiara</strong>, un altro concetto di confine, è quello che tu veicoli. Quando<br />

cominci un dibattito o una discussione non ci sono più confini, né<br />

barriere tra chi ti segue perché permetti la condivisione di diversi punti di<br />

vista. Tu rendi le barriere penetrabili e le persone hanno la possibilità di<br />

tirare fuori i propri pesieri (Abdou).<br />

Il confine è dove finisco io e comincia tutto il resto. Secondo me è<br />

un'ideale rassicurazione che protegge dall'ignoto (Monica).<br />

Il confine delimita un cambiamento: di stato, di conformazione fisica, di<br />

regole, di proprietà, di pericolosità, di salvaguardia. Il problema è che è<br />

un parametro umano, prima stabilito e poi spostato secondo le necessità<br />

del momento, senza tener conto che il confine di per sé non sarebbe<br />

necessario se le persone non avessero paura dell'ignoto e delle differenze.<br />

Il confine è dunque un velo che contrapponiamo tra noi e le nostre paure<br />

(Simona).<br />

Il confine è una linea sottile che ha il solo pregio di avere un nome<br />

oppure una linea chiusa che definisce un dentro e un fuori, ma è<br />

arbitrario, perché il dentro e il fuori sono identici se non per il fatto di<br />

essere dentro e fuori. Quindi il confine è un arbitrio dialettico che ha il<br />

fascino di essere definibile (Ombretta).<br />

Il confine l'abbiamo creato noi uomini, ma non è per forza bene o male, è<br />

un bisogno intrinseco di appartenenza, di far parte di un gruppo, per poter<br />

rivendicare le nostre origini. Il concetto non è sbagliato, ma l'uso che se<br />

ne fa (Antonio).<br />

Il confine è un concetto affascinante, sotto un certo punto di vista; è<br />

affascinante quando segna ciò che sei, quando ti distingue dagli altri,<br />

quando ti permette di difendere una tua libertà, un tuo spazio interiore, i<br />

tuoi pensieri, le tue scelte o i tuoi silenzi. Diventa negativo quando<br />

esclude, quando alza muri visibili, materiali, quando viene<br />

istituzionalizzato per dividere il pianeta in zone accessibili e non, quando<br />

è causa di emarginazione, in questo caso non protegge la libertà e le<br />

scelte di nessuno, né di chi non può oltrepassarlo, né di chi è già al di là<br />

della linea, esclude il loro incontro e la possibilità di relazione, in questo<br />

caso si oggettivizza, quasi a non essere più nostra invenzione e decide per<br />

noi, rigidamente (Ilaria).<br />

Elemento mobile che ci consente di autodefinirci di volta in volta in base<br />

a somiglianze e differenze cui decidiamo di dare più peso di altre<br />

somiglianze e differenze (Angela).

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