Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

Della stessa opinione anche i gambiani intervistati, come Mamadou, che
afferma:
Di facciata sembra che non esistano problemi, invece i problemi ci sono, eccome. Problemi al
confine, tra la polizia e gli autotrasportatori; a livello di relazioni estere, tra il nostro governo
e il governo senegalese, che accusa Jammeh di proteggere i ribelli della Casamance. Hanno
talmente esacerbato gli animi che adesso anche tra noi, gente comune, esiste una tensione non
detta e che i giornalisti hanno contribuito ad aumentare, ipotizzando svariati scenari di
complotti di un governo contro un altro (Intervista a Mamadou, 21 giugno 2010, Banjul).
Per Amath i problemi nelle relazioni tra Senegal e Gambia nascono dagli
stereotipi sedimentati nel tempo:
In realtà i rapporti tra senegalesi e gambiani sono buoni e non potrebbe essere altrimenti visto
che le famiglie sono spesso divise tra i due paesi. Come potremmo ipotizzare un conflitto
all'interno della stessa casa? Il problema è che esistono stereotipi duri a morire, i senegalesi
pensano che noi stiamo (attraverso il governo) complottando affinché i ribelli della
Casamance ottengano l'indipendenza e i gambiani sono preoccupati di non essere assorbiti da
un più forte Senegal. Dovremmo superare queste idee, spesso gonfiate, per ritornare alle
origini e ricordarci che siamo parte della stessa famiglia (Intervista ad Amath, 25 giugno
2010, Banjul).
Rispetto ai legami di parentela che contribuiscono a garantire la stabilità
dei rapporti tra Senegal e Gambia, anche Cherif:
I rapporti tra Senegal e Gambia sono buoni. I problemi, se esistono, sono sempre a livello
politico e per motivi di interesse economico [….] Non potrebbero mai esserci problemi
talmente gravi da creare tensioni importanti perché i nomi di famiglia sono gli stessi, le radici
sono comuni e le famiglie sono interconnesse, se dovessero esserci problemi finirebbe come
tra Senegal e Mauritania e nessuno vuole ripetere l'errore (Intervista a Cherif, 25 maggio
2010, Dakar).
La maggior parte degli intervistati sono concordi nell'affermare che il
fallimento della Confederazione del Senegambia (1982-1989) è da
ricondursi ad interessi politici ed economici che, ad un certo punto, non
andavano più nella stessa direzione, come ha raccontato Assane:
La confederazione è fallita per motivi di potere, erano belle parole però non c'era la volontà
politica perché ognuno curava i suoi proprio interessi e quindi i dittatori del Gambia non
potevano accettare una confederazione con il Senegal sapendo che la dittatura non esisteva lì
(Intervista ad Assane, 03 febbraio 2011, Thiès).
Di paura della supremazia di un paese sull'altro parla invece Babacar:
La confederazione è fallita per ragioni politiche. Nessuno dei due paesi voleva davvero questa
confederazione, troppo preoccupati entrambi dal non essere dominati dagli altri (Intervista a
Babacar, 16 gennaio 2011, Dakar).
Amadou invece parla di fallimento legato alle popolazioni e non ai
governi, come dice lui stesso:
La colonizzazione ha creato in Senegal e Gambia due popoli differenti. Di già le lingue che
sono state imposte sono differenti, oltre a questo gli interessi, i modi di vita, il modo di
ragionare è diverso, la confederazione credo non arrangiasse per nulla i gambiani, i quali,
probabilmente hanno avuto paura di essere assorbiti dal Senegal, più grande e più forte
(Intervista ad Amadou, 18 maggio 2010, Dakar).
Ipotesi confermata da Ibrahima, gambiano, che parla addirittura di
un'impedimento alla riuscita della Confederazione da parte dell'etnia
maggioritaria in Gambia, l'etnia mandinga: