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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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Questo è il problema del Senegal. Oggi abbiamo bisogno di un presidente che educhi il<br />

popolo (Intervista a Mamadou, 15 agosto 2010, Kaolack).<br />

per Tapha la rinascita africana parte dal basso, dal popolo, non dall'alto e,<br />

dunque, dallo stato:<br />

Comincerei parlando di noi. Per me Rinascita Africana è Africulturban, l'esempio è quello<br />

della nostra associazione. Noi abbiamo saputo dimostrare come l'africano deve prendersi<br />

carico di se stesso, essere responsabile di ciò che fa, delle sue vittorie e delle sue sconfitte,<br />

senza aspettare niente da nessuno. A partire da niente, riuscire a costruire qualcosa. Questa<br />

dovrebbe essere la mentalità che ognuno di noi dovrebbe avere se davvero si volesse parlare<br />

di Rinascita Africana, senza pensare solo ai soldi, al materiale, all'interesse (Intervista a Tapha<br />

04 novembre 2010, Dakar).<br />

Malick invece associa il concetto di Rinascita Africana a quello di unità:<br />

Il concetto è positivo. L'Africa ha bisogno di questa sinergia e di questa unione perché un<br />

paese europeo come la Francia è decisamente più forte di tanti paesi africani messi assieme.<br />

L'Europa, gli Stati Uniti, la Cina sono avanti rispetto a noi. L'Africa ha bisogno di costruire<br />

l'unità e cosa succede in realtà? Succede l'esatto opposto, cioè che i paesi africani si fanno la<br />

guerra per l'indipendenza, per separarsi, per chiudersi in se stessi. Prendi la Casamance per<br />

esempio (Intervista a Malick, 10 dicembre 2010, Bignona).<br />

O come afferma Babacar:<br />

La Rinascita Africana sono io; sono delle persone come me. La vera Rinascita sono delle<br />

persone che sono capaci di smettere di pensare che l'Africa debba essere comandata e diretta<br />

da altri, dagli occidentali. Quando l'africano sarà davvero cosciente che è lui in prima persona<br />

che deve prendere la sua vita in mano, nulla potrà davvero cambiare (Intervista a Babacar, 16<br />

gennaio 2011, Dakar).<br />

Anche Assane associa all'idea di Rinascita, la presa di coscienza dei<br />

singoli:<br />

Wade ha costruito la sua immagine su questo concetto. Per me Rinascita è ricerca di sviluppo<br />

personale senza l'aiuto da parte esterna. Significa l'emancipazione delle famiglie (Interviste ad<br />

Assane, 03 febbraio 2010, Thiès).<br />

Dei venticinque intervistati, ventidue hanno dichiarato di vedere il<br />

futuro politico senegalese in maniera negativa. Quindici degli<br />

intervistati hanno inoltre dichiarato che ai senegalesi servirebbe una<br />

politica di tipo dittatoriale sul modello di Yahya Jammeh, il presidente<br />

del Gambia, perché i senegalesi sono giudicati (dagli stessi<br />

intervistati) come privi di coscienza civica, indisciplinati e anarchici e<br />

per questo meriterebbero un politico capace di imporre con la forza le<br />

proprie regole.<br />

Per quanto riguarda le interviste condotte con informatori gambiani, le<br />

risposte date sembrano coese e compatte rispetto al giudizio sul<br />

presidente Y. Jammeh. Ventiquattro degli intervistati hanno infatti<br />

affermato che la politica di Jammeh è stata ed è dannosa perché ha<br />

contribuito a creare un clima di paura e terrore che ha impedito al<br />

paese di evolversi e svilupparsi, come ha affermato Samira:<br />

Jammeh è un pazzo. Un dittatore capace di cambiare idea da un momento all'altro. Qualche<br />

anno fa si era inventato che le donne non potevano fare le trecce o aggiungere mechès ai<br />

capelli. Dovevamo legare i capelli con uno chignon, pena una multa. Questo per dire che il<br />

paese vive in base alla lunaticità del presidente. Viviamo in una dittatura e la gente ha paura.<br />

Ha paura di parlare, di esprimersi, di fare. E in questo stato di staticità, le mentalità non si<br />

evolvono e, di conseguenza, il paese rimane fermo. Ecco perché siamo più indietro rispetto ai<br />

senegalesi (Intervista a Samira, 03 giugno 2010, Banjul).

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