Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

Il confine tra Senegal e Gambia non serve praticamente a niente. Esiste perché è necessario un controllo
sui traffici illegali che giornalmente passano attraverso le frontiere. Giustamente, se non esistessero
controlli, sarebbero le popolazioni a pagarne le conseguenze, dunque credo che da questo punto di vista
siano necessari dei controlli ma in maniera non aggressiva (Intervista ad Amadou,18 maggio 2010,
Dakar).
Anche Samira parla di favorire la mobilità tra i due paesi:
Per me Senegal e Gambia sono due differenti paesi, non penso che si possa parlare di
abolizione del confine. Bisognerebbe pensare a rendere gli spostamenti più facili, come
accade in Europa. Gli africani non viaggiano in Africa, non perché non vogliono ma perché è
difficile spostarsi da un paese all'altro. In questo senso, il confine dovrebbe essere più
permeabile (Intervista a Samira, 03 giugno 2010, Farafenni).
Bamba, 63 anni, parla di ritorno alle origini:
Storicamente senegalesi e gambiani erano lo stesso popolo. Per essere più precisi, il Gambia
apparterrebbe alla stessa area etnica e culturale della Casamance. Il confine è stato imposto,
non esisteva, ricordiamocelo! I giovani dovrebbero imparare a conoscere le somiglianze che
hanno con i senegalesi e dovrebbe poi essere facile visto quante famiglie sono divise da
questo confine. Un esempio che mi viene in mente è Berlino. Ecco Senegal e Gambia sono
come Berlino Est e Berlino Ovest. Lo stesso popolo diviso da un confine che è andato
differenziandosi a causa di un differente sistema politico imposto. Lì il confine è stato abolito,
perché non sognarlo anche qui? (Intervista a Bamba, 08 luglio 2010, Serekunda).
Interessante notare come dei dieci intervistati che invece hanno risposto
di come il confine sia necessario, la maggior parte, nove, sono gambiani.
Questo tende a dimostrare l'ipotesi sollevata dalla presente ricerca
secondo la quale uno dei principali freni all'integrazione tra Senegal e
Gambia sia soprattutto la paura dei gambiani di essere assimilati al
modello senegalese in quanto il Senegal appare un paese più grande,
forte e sviluppato. Tra questi, Mamadou, ingegnere del suono:
Non credo sarà mai possibile parlare di abolizione del confine. Purtroppo per me è necessario
dal momento che separa due differenti governi, due differenti amministrazioni, due differenti
popoli. Se venisse abolito i problemi sarebbero troppo complessi da gestire perché i gambiani
non accetterebbero mai di adattarsi al modello senegalese, perché, che se ne voglia o meno, il
Senegal cercherebbe di assorbire il Gambia (Intervista a Mamadou, 21 giugno 2010, Banjul).
Dei cinquanta intervistati, diciotto non hanno mai varcato il confine per
recarsi nel paese vicino, di questi, otto senegalesi e dieci gambiani.
I restanti trentadue hanno dichiarato di essersi spostati per vacanza, per
lavoro e per andare a trovare parte della famiglia residente al di là del
confine. Tra le motivazioni del viaggio da sottolineare la motivazione
commerciale che sembra essere una delle ragioni principali che porta i
senegalesi ad andare in Gambia per acquistare vestiti da rivendere in
Senegal.
Dei restanti trentadue, solo quattro intervistati, tre gambiani e un
senegalese hanno dichiarato di non aver mai avuto problemi rispetto
l'attraversamento di tale confine. Di problemi con la polizia ha parlato
Malick:
Ho sempre avuto problemi. I poliziotti sono degli incompetenti, non sanno nemmeno leggere.
Ti chiedono la carta d'identità e poi ti chiedono come ti chiami anche se ce l'hanno scritto
sotto gli occhi. E poi chiedono sempre soldi, per passare o per far transitare la tua merce, ti
controllano e controllano tutti i bagagli.. Diventa davvero difficile (Intervista a Malick, 10
dicembre 2010, Bignona).
Ma anche Babacar:
La polizia crea un sacco di problemi e si perdono ore ed ore prima di entrare o uscire dal