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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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diola, senegalese. La colonizzazione ha creato delle frontiere virtuali perché in realtà uno<br />

potrebbe attraversare un confine senza rendersene conto, per esempio quando attraversi il<br />

confine per andare in Gambia ti accorgerai che il confine è tale perché visibilmente vedi la<br />

polizia senegalese e la polizia gambiana. Il problema di confine esiste perché sono stati<br />

imposti dei modelli culturali differenti ed ecco che i senegalesi hanno messo da parte la loro<br />

tradizione per ibridarsi con il modello francese; allo stesso modo i gambiani hanno messo da<br />

parte la tradizione africana per ibridarsi con il modello inglese ed in questo modo si sono<br />

sviluppate delle differenze che sono evidenti. Se andiamo però a vedere i villaggi frontalieri,<br />

meno intaccati dalla colonizzazione, sono sicuro che non esistono differenze tra i senegalesi<br />

della Casamance e i gambiani, per esempio nel modo di coltivare la terra. Dunque a livello di<br />

cultura unederground è la stessa cosa ma a livello macro no, i senegalesi sono differenti dai<br />

gambiani [….]. A livello macro siamo differenti per l'impostazione francese e inglese e<br />

sicuramente per le differenti forme politiche, ma a livello micro, nei villaggi, sono<br />

esattamente gli stessi (Intervista ad Amadou, 18 maggio 2010).<br />

Un'evidente contraddizione anche in Mamadou:<br />

Sì. Io ho dei cugini gambiani ma sono completamente diversi. Sono chiusi, diffidenti, non<br />

parlano tanto. Non voglio generalizzare ma i miei cugini gambiani non sono aperti, non hanno<br />

tanti amici, per loro se una cosa è così è così e basta, sono veramente quadrati. Questa è la<br />

particolarità che hanno […] Però in fondo è lo stesso popolo. Guarda il primo presidente<br />

gambiano, Jawara, è un soninké. L'attuale presidente, Jammeh è un diola. Diola è Senegal. Se<br />

vai in Gambia troverai dei wolof, dei serere, dei tukuleur, dei peul. E queste stesse etnie le<br />

troverai anche in Senegal, in Mauritania, in Mali. Dappertutto è la stessa cosa. In Mali ho<br />

trovato delle persone che si chiamano Mbaye, come il mio nome di famiglia. Anche in Ciad ci<br />

sono persone il cui nome di famiglia è Mbaye. Dunque è lo stesso popolo. La divisione<br />

culturale è arrivata con la colonizzazione. Ti ricordo che l'impero del Mali, nel momento del<br />

suo massimo splendore, arrivava fino al fiume Gambia. Si estendeva dunque dal Mali fino in<br />

Gambia. Solo successivamente i portoghesi sono venuti e si sono installati in Gambia. Sono<br />

arrivati poi gli inglesi che hanno acquistato il Gambia dai portoghesi. Più tardi ci fu una<br />

guerra tra inglesi e francesi per il controllo del territorio, guerra persa dai francesi e il trattato<br />

di pace che firmarono sancì la divisione tra Senegal e Gambia, uno, protettorato francese,<br />

l'altro inglese. Ma il popolo era lo stesso, wolof, tukuleur, serere, diola. Dappertutto in Africa<br />

vedi lo stesso popolo. I peul per esempio li puoi trovare fino in Niger. Gli stessi nomi di<br />

famiglia li puoi trovare in Senegal, in Gambia, in Niger, in Mauritania. Per me è la stessa<br />

popolazione, la divisione culturale è venuta dopo, con l'applicazione della politica perché<br />

ognuno di noi è il riflesso della propria cultura. Bisogna dire anche che differenti sistemi<br />

politici hanno poi creato delle differenza perché il wolof che trovi in Senegal non è lo stesso<br />

che trovi in Gambia e così vale per il diola. Dopo anni di politiche differenti, un popolo che<br />

era alla base lo stesso ha subito delle mutazioni che lo hanno scisso in più popoli, simili ma<br />

differenti allo stesso tempo [….] lo stesso popolo storicamente ma differenziatosi a causa dei<br />

differenti sistemi politici adottati (Intervista a Mamadou, 15 agosto 2010, Kaolack).<br />

Assane, invece, più di differenza tra due popoli parla di numerosi e<br />

diversi popoli all'interno di un unico territorio:<br />

Non vedo differenza con il Gambia. Quello che facciamo noi lo fanno anche loro. Tutto. Il<br />

Gambia è una dittatura, non c'è libertà di espressione, di comunicazione, non ci sono partiti<br />

politici. In Gambia la contestazione è sotterranea. Il Senegal è un paese di libertà, i giornalisti<br />

non vanno in galera per scrivere ciò che pensano […] Il Senegambia è un territorio che<br />

racchiude diversi popoli, non due. Diciamo che è lo stesso popolo diviso dai toubab, come<br />

tutta l'Africa. I confini li hanno tracciati i bianchi però raramente è esistito un confine<br />

naturale. L'esempio lampante è proprio il Senegambia dove si può notare come francesi e<br />

inglesi si sono fatto un favore, affinché gli inglesi avessero un porto nell'Africa occidentale<br />

[….] Tra i giovani della città c'è una differenza, invece se si guarda alle persone che vivono<br />

nei villaggi, sono uguali, agricoltori che appartengono alle etnie diola, serere, mandinga, ecc..<br />

si trovano sia in Gambia che in Casamance e hanno lo stesso stile di vita, la stessa lingua, la<br />

stessa mentalità e la stessa religione (Intervista ad Assane, 03 febbraio 2011, Thiès).<br />

La stessa posizione per cui senegalesi e gambiani sono lo stesso popolo,<br />

differenziatosi culturalmente nel tempo, appare emergere anche nella<br />

maggior parte delle interviste fatte in Gambia, dove sembra emergere<br />

forte pure una presunta tendenza al libertinaggio e alla ribellione<br />

giovanile, come risulta dalle parole di Abdoulaye:<br />

Personalmente credo che esistano somiglienze etniche, perché le stesse etnie che si trovano

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