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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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perché mio nonno era senegalese. Non sono mai riuscita a concepire l'idea di confine tra il<br />

Gambia e il Senegal perché tante famiglie sono simili alla mia, sono legate da legami familiari<br />

e matrimoniali che fanno sì che i due paesi siano legati. Ed è per questi legami che<br />

difficilmente si concretizzerà un conflitto. Come sarebbe possibile immaginare una guerra tra<br />

due paesi in cui le famiglie sono divise da una parte all'altra del confine? (Intervista a Samira,<br />

03 giugno 2010, Farafenni).<br />

Abdoul, 28 anni, fonico, dichiara invece di non avere parenti che vivono<br />

in Gambia ma parecchi amici, trasferiti lì per motivi di lavoro:<br />

Non ho parenti che a mia conoscenza vivano in Gambia ma amici sì, quelli tanti e si sono<br />

trasferiti lì per motivi di lavoro. Ci sono tanti senegalesi immigrati in Gambia, in pochi lo<br />

sanno, ma è proprio questo paese una delle mete principali della migrazione senegalese<br />

(Intervista ad Abdoul, 15 maggio 2010, Thiès).<br />

Trenta dei cinquanta intervistati ha inoltre dichiarato di avere parenti<br />

sposati con un abitante del paese frontaliero e di questi trenta la quasi<br />

totalità ha affermato che non è a conoscenza di problemi tra coniugi. Solo<br />

in un caso è risultato vero il contrario ed è il caso di Assane:<br />

Ho una cugina che si è sposata con un gambiano ma è subito scappata in Senegal. Lei<br />

raccontava che il marito era un bugiardo e che prima di sposarla aveva detto di avere una casa<br />

in Gambia, un lavoro, che insomma stava bene economicamente. Invece quando si è trasferita<br />

si è resa conto che non aveva nulla. Ha provato comunque a stare con lui ma non c'è riuscita.<br />

Per questo è tornata in Senegal. Lui è venuto a cercarla e ha provato a sistemare le cose ma<br />

non c'è riuscito (Intervista ad Assane, 03 febbraio 2011, Thiès).<br />

Dei venticinque senegalesi intervistati, sette sono di etnia wolof, quattro i<br />

serer; tre, diola; tre, mandinga; tre, peul; due, lebou; due, tukuleur e un<br />

bambara. Dei venticinque gambiani intervistati otto sono di etnia<br />

mandinga; sei di etnia diola; quattro, wolof; tre, peul; due, soninké e due<br />

serer. Il risultato ottenuto, assolutamente casuale perché non è stata fatta<br />

alcuna selezione degli intervistati su base etnica, tende a dimostrare in<br />

piccolo le proporzioni che si possono trovare a livello macro nei due<br />

paesi. In Senegal infatti l'etnia maggioritaria è rappresentata dai wolof (i<br />

lebou sono considerati parte di questo gruppo etnico), seguiti da serer,<br />

peul e diola. In Gambia, al contrario, l'etnia maggioritatia è quella<br />

mandinga, seguita da diola, wolof, peul, serer e soninké. In entrambi i<br />

paesi è possibile ritrovare una grande varietà etnica.<br />

A livello religioso quarantanove degli intervistati hanno dichiarato di<br />

essere musulmani e tra questi, venticinque hanno dichiarato di<br />

appartentere ad una confraternita. A sua volta, di questi venticinque (di<br />

cui la maggioranza, venti, sono senegalesi), dodici hanno detto di essere<br />

tijani, nove, muridi e quattro, layenne. I restanti hanno dichiarato di<br />

essere musulmani ma di non sentirsi parte di nessuna confraternita. Un<br />

solo intervistato ha dichiarato di far parte della religione Rastafari.

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