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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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Pikine, Dakar, 2008<br />

Con l'hip hop volevamo dimostrare come fosse possibile realizzare, anche con poco, un<br />

prodotto di altissimo livello, sia creativo che tecnico, nonostante venisse fuori da un posto<br />

caotico e povero.<br />

Neffa<br />

Viaggiare è due cose allo stesso tempo, avere e sapere. Per questo dovrebbe essere un diritto<br />

di ogni persona.<br />

Grafixx<br />

Ndimbeul nathi fek lokhol borom, se vuoi che qualcuno ti aiuti, devi aiutarti tu per primo.<br />

Proverbio wolof<br />

“Incontro Grafixx al centro. Africulturban è parte di lui o forse, più semplicemente, Grafixx è<br />

una parte vitale di Africulturban. Grafixx è Africulturban. Africulturban è Grafixx.<br />

Era da tempo che non lo vedevo. In un certo senso io e lui ci assomigliamo, caratteri<br />

determinati e testardi, lunatici e complessi, socievoli ma allo stesso tempo sfuggenti. Difficili<br />

da capire. Impossibile da inquadrare. Artisti compresi. Artisti incompresi. Doppie personalità.<br />

Sì perché Omar Grafixx è prima di tutto un baye fall, ancor prima di essere un writer, un<br />

artista urbano. Un musulmano credente e praticante cresciuto e allevato tra Corano, marabutti,<br />

bombolette spray e musica rap. Difficile per tanti far coincidere le due realtà.<br />

Un pò come accade nel mio caso per cui tanti non riescono a far coincidere il mio lato punk,<br />

rap, pin up, suicide con quello della ricercatrice e dell'intellettuale che ama leggere libri di<br />

storia e filosofia. Capisco i deliri di Omar perché sono gli stessi deliri di <strong>Chiara</strong>. Ricordo in<br />

Mauritania, una sera dello scorso anno, una nostra discussione dura, animata. Ricordo il mio<br />

accusarlo di essere diventato troppo fissato con la religione, di essere stato indottrinato,<br />

risucchiato dentro un sistema che io vedevo troppo lontano dagli insegnamenti del Corano e<br />

ricordo il suo dito puntato ad un centimentro dal mio naso e la sua rabbia nell'urlarmi:<br />

“<strong>Chiara</strong>, non parlare di cose che non conosci”. Da lì, il buio. Solo un filo sottile che ci ha<br />

sempre unito e che ha unito i suoi graffiti, deliranti come i miei scritti. Deliri da super uomo.<br />

Voglia di emergere, di far sentire la propria voce, di lanciare un messaggio. Bisogno di<br />

rivoluzione, di destabilizzare uno stato di cose, di ribaltarlo, di dare una scossa a coetanei<br />

assopiti e stanchi. Egocentrici, sia lui che io. Quando mi ha rivisto mi ha abbracciato e<br />

abbiamo parlato per ore. Seduti nel divanetto del centro abbiamo animato un dibattito che<br />

toccava sociologia della cultura urbana, antropologia, iconologia e storia delle religioni.<br />

Almeno dieci persone si sono fermate ad ascoltarci. Grafixx è prima di tutto un artista dei<br />

colori; uno scrittore della vista e del tatto, di muri e vernici che disgrega e ricompone, che<br />

lancia messaggi ed educa attraverso l'arte dei graffitti. Mario Corallo ha scritto nel suo libro I

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