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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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conflitto non è mai limitato a quelli che sono interessati. L'uomo ha<br />

dunque sempre interesse a lavorare affinché ci sia intesa tra le comunità<br />

vicine, alla ricerca di una più grande pace universale. Le cause di guerre<br />

e conflitti sono da ricercarsi nell'animo umano ed è lì che bisognerebbe<br />

agire. Se vuoi la pace, arieggia il tuo cuore dice un detto wolof, il che<br />

vuol dire raggiungere la purificazione morale e spirituale attraverso<br />

l'educazione, la meditazione, il rispetto, la tolleranza.<br />

Per molti politologi l'origine delle guerre è da attribuirsi a fattori<br />

demografici, rapporti di forza economici, ideologie politiche o religiose,<br />

espansioni territoriali e via dicendo. Per il pensatore wolof non è così.<br />

Per lui l'uomo altro non è che il prodotto della sua educazione e così il<br />

suo modo di agire e le conseguenze che dal suo agire nascono. Da questo<br />

punto di vista, i bambini sono un terreno fertile su cui è possibile agire<br />

per costruire una società migliore ed è dunque attraverso l'educazione che<br />

è possibile prevenire la guerra. Per creare la pace bisogna dunque<br />

seminarla e lasciarla crescere con il tempo e quale miglior luogo se non il<br />

cuore dei bambini? Per educarli, differenti sono le modalità che possono<br />

essere applicate, ivi comprese le arti, il cinema e la musica. Dunque,<br />

perché non unire alla filosofia wolof, il messaggio educativo di cui l'hip<br />

hop è impregnato? Non potrebbero essere l'hip hop e il reggae mezzi<br />

attraverso cui raggiungere l'integrazione tra Senegal e Gambia attivando<br />

progetti di cooperazione educativi, artistici o culturali? Arrivare alla pace<br />

implica la reciproca conoscenza, il dialogo, la rottura degli stereotipi<br />

attraverso il confronto e l'educazione al rispetto delle differenze. Per farlo<br />

si dovrebbero promuovere viaggi e scambi perché, come diceva già<br />

Senghor, il problema maggiore è che gli africani non conoscono gli<br />

africani né i paesi che sono loro vicini. A volte non conoscono nemmeno<br />

il loro. Troppo presi dal voler partire in Europa o lontano altrove,<br />

dimenticano che per conoscere il mondo bisogna prima conoscere lì dove<br />

si vive. Essenziale allora spingere i giovani a conoscere non solo la<br />

propria storia, tradizione, lingua e cultura, ma anche il territorio dove<br />

vivono e spingerli a familiarizzare con chi abita vicino, dunque con i<br />

paesi frontalieri. Solo attraverso una conoscenza di ciò che sta attorno, si<br />

potranno gettare le basi di una reale unione africana. E se questa<br />

conoscenza può essere favorita dall'arte e dalla musica, perché non farlo?<br />

Non è forse una caratteristica vincente della musica quella di unire le<br />

persone superando qualsiasi barriera o qualsiasi idea di confine? Ed<br />

essendo l'hip hop e il reggae i generi musicali più seguiti in Senegal e in<br />

Gambia, al punto da averne influenzato modi di pensare e stili di vita,<br />

perché non ipotizzare forme di cooperazione che vedano coinvolti i<br />

giovani in progetti di scambi musicali? Se poi ad un progetto di scambio<br />

musicale si aggiunge pure un messaggio educativo, il gioco è fatto, si<br />

riuscirà a far passare il messaggio ad un numero elevato di giovani,<br />

superando l'idea di territorio e il senso di confine, per un avvicinamento<br />

tra le persone e una mutuale comprensione; che altro non è che il<br />

messaggio della filosofia wolof, Jamm ci la nepp xac, ovvero, la pace è<br />

il solo luogo dove tutti gli uomini possono entrare sentendosi a proprio<br />

agio o, come Kant affermava “Il disegno supremo della natura, ovvero la<br />

costruzione di uno stato cosmopolita universale, arriverà un giorno ad<br />

essere costruito” 212 . Una comunanza di ideali che lega Gandhi al pensiero<br />

212 I. Kant, Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, in Scritti politici e di filosofia della<br />

storia e del diritto, a cura di N. Bobbio, L. Firbo, V. Mathieu, Utet, Torino, 1956.

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