Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

impossibile da superare. La prova, il fallimentare tentativo di
confederazione portato avanti negli anni '80, la confederazione del
Senegambia. Eppure se si va ad analizzare la lunga lista di dizioni e
proverbi wolof riguardanti la pace e l'importanza dell'unità, ci si
accorgerà di che ruolo fondamentale esse abbiano nelle società wolof.
Considerando poi che la base della tradizione e della cultura africana si
fonda sull'oralità, dovrebbe essere intutitivo pensare che questa costante
ricerca di pace diffusa dai detti degli anziani e dai saggi, avrebbe dovuto
essere tramandata fino ai giorni nostri. Per i wolof (l'etnia maggioritaria
tra Senegal e Gambia) la tranquillità di spirito, le relazioni sociali serene,
la pace tra collettività vicine sono condizioni fondamentali della vita
comune. La concezione della pace interiore (tranquillità di spirito) del
pensatore wolof non è lontana da quella dei filosofi greci. Come questi
ultimi egli pensa che il benessere non risiede in attributi esteriori:
ricchezza, rango sociale, potere politico, bensì è il frutto di una serenità
di spirito a cui si giunge attraverso una costante ascesi morale che
sviluppa un forte controllo del sé, prudenza, diplomazia, tolleranza,
indulgenza nei confronti dell'altro, pazienza. La differenza è che, mentre
i pensatori greci erano interessati soprattutto alla pace individuale, i saggi
wolof andavano ben oltre: attraverso la loro autorità morale, il dialogo e
il sacrificio, si sforzavano di creare la pace sociale tutt'attorno,
distinguendosi per una grande forza di volontà e per il senso d'onore.
Sacrificio, impegno sociale, dignità, tolleranza, controllo di sé 210 . Il
pensiero wolof si allinea perfettamente con il pensiero Gandhiano
dell'inizio ed esso sembra combaciare perfettamente con un'idea di
integrazione tra i popoli. Cosa accadde allora? Perché, non solo l'unione
africana è di difficile realizzazione, ma anche solo un'ipotetica
integrazione tra due stati fratelli come Senegal e Gambia sembra essere
impensabile? Se seguiamo il ragionamento del filosofo A. Sylla, che dà
un'importanza strategica alla lingua, potremmo dire che l'imposizione di
un modello francofono e anglofono, ruppero il normale equilibrio
esistente nella regione, impedendo alle persone di raggiungere il
massimo della conoscenza della propria tradizione e cultura (trasmesse
oralmente e dunque attraverso la lingua) perché venne impedito loro di
sviluppare appieno la loro lingua madre. Questa rottura importante marcò
a tal punto la formazione degli intellettuali africani, dall'indipendenza
fino ai giorni nostri, che essi sembravano aver perso qualsiasi riferimento
culturale, focalizzati nella ricerca di una tradizione storica e culturale che
in realtà non è mai scomparsa. In questa perdità d'identità, si sono persi
anche i valori fondanti le società africane pre-coloniali: il senso di
gruppo, di unione, di fratellanza, di condivisione, di pace. La divisione
perpetuata dalle potenze coloniali si è insidiosamente radicata nelle
persone al punto tale che una linea e un territorio diventarono pian piano
più importanti dei legami etnici e familiari. In Senegal e in Gambia
troviamo etnie uguali e famiglie divise tra uno stato e l'altro, basi comuni
che dovrebbero permettere un facile dialogo e una pacifica convivenza.
Al contrario, l'astio e la diffidenza perpetuati anche dai giochi politici dei
rispettivi presidenti, hanno reso impossibile qualsiasi tipo di integrazione.
Sempre secondo Sylla, si dovrebbero forse rispolverare la storia e la
lingua per riscoprire le basi comuni che fanno di territori differenti, lo
stesso popolo. La filosofia wolof sarebbe dunque un'ottima base di
210 A. Sylla, op. cit.