Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

Don't give up the fight! (Yeah!)
We sick an' tired of-a your ism-skism game -
Dyin' 'n' goin' to heaven in-a Jesus' name, Lord.
We know when we understand:
Almighty God is a living man.
You can fool some people sometimes,
But you can't fool all the people all the time.
So now we see the light (What you gonna do?),
We gonna stand up for our rights! (Yeah, yeah, yeah!)
So you better:
Get up, stand up! (In the morning! Git it up!)
Stand up for your rights! (Stand up for our rights!)
Get up, stand up!
Don't give up the fight! (Don't give it up, don't give it up!)
Get up, stand up! (Get up, stand up!)
Stand up for your rights! (Get up, stand up!)
Get up, stand up! ( ... )
Don't give up the fight! (Get up, stand up!)
Get up, stand up! ( ... )
Stand up for your rights!
Get up, stand up!
http://www.youtube.com/watch?v=q7iXcKKpdx0
Non esiste una dottrina rasta scritta. I concetti che essa veicola sono
tramandati oralmente. La maggior parte di questi hanno ispirato i testi
delle canzoni degli artisti reggae.
• I and I, ovvero l'unità nella diversità. Tra i rasta è diffuso l'uso
del pronome “I” e “I and I”, ovvero l'associazione tra un essere comune
ed un essere divino in connessione con Jah.
Altre espressioni simili sono “Each and Everyone” e “Stick a bush”,
ovvero, “Ogni foglia ha il suo posto nell'albero”; “Ogni foglia ha la sua
diversità”. Un concetto fondamentale per spiegare l'unità dei rasta
nonostante le differenti credenze e ideologie;
• Isms- Skisms, il termine rastafarismo, nonostante
etimologicamente corretto, non è accettato dai rasta, i quali rifiutano tutti
i nomi che terminano in -ismo: capitalismo, comunismo, consumismo.
Questi rappresenterebbero la modalità attraverso le quali Babilonia
cercherebbe di raggruppare le persone e creare confini, rendendo ogni
comunicazione vana, seminando stereotipi e intolleranza;
• Rempatriation (rientro in Africa): per i rasta le radici sono in
Africa. Da lì essi sono stati “sradicati” per essere portati in catene nella
Babilonia moderna. Fondamentale per loro il rientro in terra promessa,
identificata nell'Etiopia;
• Hailé Selassié I: a seguito della profezia di Garvey che
annunciava l'imminente incoronazione di un re in Africa, l'avvento al
potere di Hailé Selassié I con il titolo biblico di “re dei re”, fu per i rasta
la rivelazione di un messia inviato da Jah in terra per liberarli
dall'oppressione di Babilonia. Sebbene l'imperatore d'Etiopia non
riconobbe mai il culto rasta verso la propria persona, si dimostrò spesso
riconoscente verso di loro, regalando perfino una terra in Etiopia. Era il
1955 e questa terra data da Hailé Selassié I ai rasta, Shashamane, divenne