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Il Senegal, come tanti altri paesi, non restò immune dalla contaminazione
di questa cultura. Essendo stato una colonia francese ed avendo la
Francia imposto un modello di assimilazione, il Senegal venne forgiato
secondo i modelli socio-culturali francesi. L'hip hop in Francia ebbe
un'escalation rapida e si diffuse tra tutti quei giovani di periferia, che
come i giovani dei ghetti americani, erano accomunati da un senso di
esclusione da una società che si rifiutava di integrarli al suo interno e che
nell'hip hop trovarono un mezzo di riappropriazione del sé e della propria
dignità. Attraverso il legame stretto che la Francia impose al Senegal, fu
veloce anche la contaminazione con questo genere musicale che
sposolava tra i giovani a partire dalla fine degli anni '70 e inizio anni '80,
l'hip hop appunto. La Francia era (ed è) hip hop e le giovani generazioni,
figlie di quegli immigrati africani che contribuirono alla costruzione del
paese, sono anch'esse hip hop. Fu infine questa cultura che aiutò un
processo di integrazione che procedeva a rilento ad essere portato avanti
e a divenire concreto e positivo. La musica rap, come negli Stati Uniti,
aveva permesso ai giovani di mescolarsi, superando le barriere della
differenza, dimostrando che anche un giovane nero senza mezzi, grazie
all'hip hop, poteva diventare qualcuno e far passare il suo messaggio
attraverso un microfono, uno spray, una consolle o un passo di
breakdance. Di riflesso il Senegal adottò l'hip hop e l'hip hop divenne una
della componenti culturali identificative di tutto un paese. Il Senegal,
come la Francia, è hip hop e tutto qui è impregnato di questa cultura:
dalla musica (3.000 i gruppi rap presenti sul territorio), ai modi di vestire,
agli atteggiamenti, alle imprese che dalla cultura urbana sono nate, ai
messaggi di unità e integrazione tra i popoli.
Africulturban, Pikine, 2009