Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

amministrazione, polizia, giustizia, riscossione delle imposte. Modello
opposto, quello francese, dell'amministrazione diretta. In Senegal, una
volta imposto il proprio potere, la Francia firma con gli antichi regni del
Cayor, del Baol, del Sine, del Saloum, degli accordi per cui i capi locali
tradizionali sono mantenuti ma in maniera puramente fittizia. Essi altro
non erano che ausiliari dell'amministrazione francese, senza nessuna
autorità 199 . Un Senegal dunque immagine della Francia colonizzatrice e
che dalla Francia importò modelli e maniere, oltre che la lingua. Un
Gambia invece abbandonato a se stesso, che ebbe con l'Inghilterra
soprattutto un legame linguistico, più che un modello socio-culturale.
Paese creato a tavolino, ma che dall'indipendenza in poi ha resistito
contro ogni forma di annessione o confederazione con il paese che lo
tiene in grambo come un feto, il Senegal. A dimostrazione che la
delimitazione territoriale creata da un confine coloniale, ha creato anche
un'identità territoriale che la lingua inglese ha permesso di tenere unita.
Dall'indipendenza in poi, due politiche completamente differenti hanno
accentuato queste differenze identitarie, una politica democratica e
liberale in Senegal e una politica militare e dittatoriale in Gambia, hanno
contribuito a rendere i senegalesi un popolo più aperto e il Senegal un
paese più sviluppato, rispetto ad un Gambia più arretrato e ad un popolo,
i gambiani, silente e libertino. Due paesi dove le due differenti identità
sono andate frogiandosi grazie anche allo sviluppo di due differenti
culture, da un lato la cultura hip hop e dall'altro la cultura rastafari che
hanno sviluppato due differenti modelli e due differenti percezioni della
società, come vedremo nei capitoli a seguire. Due identità territoriali
distinte, unite però alla base dallo stesso background storico, dalla
religione e dalle differenti etnie presenti e in cui le persone si sentono di
appartenere più a due luoghi distinti, piuttosto che a un sistema etnico e
socio-culturale simile, dimostrando come la concezione di confine
coloniale sia riuscito a far imporre la supremazia del territorio sulla
persona e come la politica del dividere per regnare, messa in piedi dalla
colonizzazione sia viva e presente ancora fino ai giorni nostri. Una
dottrina politica dove il monopolio della violenza dello stato sul
territorio è legittima; dove il colonizzatore definisce la sua conquista
come uno spazio dai contorni precisi; dove lo stato esercita il proprio
potere nella sua pienezza; dove, avendo così definito il suo territorio,
finisce per farne interiorizzare la realtà alle popolazioni colonizzate e
dove, infine, la contestazione al potere coloniale venne fatto all'interno di
questo stesso territorio, su cui vennero poi definiti i nuovi stati africani.
Questi ultimi, nel momento della loro irruzione sul piano internazionale,
non hanno che una coscienza territoriale e non una coscieza identitaria
vera e propria; non hanno nemmeno coscienza di costituire un gruppo
omogeneo all'interno dei confini imposti dal colonizzatore ed in realtà
omogenei non sono proprio per nulla, ma un insieme di gruppi etnici
differenti. E in questo clima si possono meglio comprendere i conflitti e
l'incapacità di una reale integrazione tra stati, visto le primarie
preoccupazioni quali la difesa di un territorio e la legittimazione di
esistenza in quanto stato, distinto da quello vicino. Il territorio prima
della persona. La divisione prima dell'unione.
199 M. Diouf, op. cit.