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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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perché la maggior parte dei senegalesi tende a dichiararsi wolof (l'etnia<br />

maggioritaria in Senegal), anche se i genitori non lo sono.<br />

A livello territoriale la regione del Nord del Senegal, il Fouta è la terra<br />

dei Peul; il Sine-Saloum è tradizionalmente Serere; il Baol e il Cayor,<br />

Wolof; il Gambia e la Casamance, Mandinga e Diola; in Senegal<br />

orientale troviamo soprattutto popolazioni Tenda. I wolof sono quelli<br />

meglio distribuiti in tutta la regione. I wolof, i serere e i diola sono i<br />

gruppi etnici tipicamente senegambiani. L'unità della regione è fondata<br />

su una parentela delle differenti etnie, e questo, da più di duemila<br />

anni. 191<br />

La società senegalo-gambiana si caratterizza per un'omogeneità delle<br />

etnie che la compongono; i wolof costituiscono la principale etnia del<br />

paese; i lebou hanno adottato la lingua wolof; i serere sono considerati<br />

come i cugini tribali dei wolof; i toucouleur , i serere e i peul sono<br />

tradizionalmente legati da legami di parentela. Praticamente i tre/quarti<br />

della popolazione senegalo-gambiana ha un tessuto reticolare che lega<br />

etnia e storia e dal Senegal al Gambia, questa rete passa attraverso legami<br />

familiari e matrimoniali tra senegalesi e gambiani, della stessa etnia o di<br />

etnia differente (anche grazie alla massiva emigrazione senegalese in<br />

Gambia) e che ha impedito alle costanti tensioni politiche tra i due paesi<br />

di sfociare in una guerra.<br />

Un'eccezione di unità che rappresenta un caso paricolare in Africa<br />

Occidentale.<br />

Un fattore importante di unità e integrazione è sicuramente rappresentato<br />

dalla lingua wolof. Come detto in precedenza, si assiste ad una lenta ma<br />

progressiva wolofizzazione della popolazione e la lingua wolof è la<br />

lingua che fa da denominatore comune tra il Senegal e il Gambia. Essa<br />

si distingue dagli altri dialetti perché è quella usata per il commercio. E<br />

proprio per questa sua caratteristica è presente lì dove esistono ogni tipo<br />

di business e scambi. 192<br />

Il wolof è inoltre la lingua comune di tutti gli immigrati. Non c'è un<br />

serere, un peul, un sarakollé che non sia diventato, dopo qualche mese<br />

dal suo arrivo a Dakar, bilingue, che non abbia cioè adottato la lingua<br />

wolof. Infine, per i gruppi minoritari, diventare wolof, adottare il loro<br />

stile disinvolto e il loro fatalismo, viene tradotto come una promozione<br />

sociale; non solo la wolofizzazione permette alla maggior parte della<br />

popolazione di integrarsi, ma, fa sì che questo progredire nella scala<br />

sociale permetta di avvicinarsi alla vita europea. 193<br />

Proprio per questa sua funzione unificante, il wolof si stacca dalle altre<br />

lingue africane. Il Senegal e il Gambia sono linguisticamente in una<br />

situazione privilegiata perché sfuggono alla balcanizzazione<br />

linguistica. 194<br />

Un esempio interessante di unità etnica che è andato cementificandosi<br />

grazie all'esempio di figure politiche importanti, come quello del primo<br />

deputato senegalese eletto nel 1914, Blaise Diagne. Nato a Gorée,<br />

un'isola di fronte a Dakar, è figlio di un wolof originario del Baol,<br />

Niokhor Diagne e di Gnagna Preira, una meticcia lebou. Un incrocio<br />

etnico che ha abbracciato il meticciato culturale quando Diagne ha deciso<br />

191<br />

H. Gravrand, La civilisation serere, Cosaan, NEA, Dakar, 1983.<br />

192<br />

D. Lasnet, Les races du Sénégal, Challamel, Paris, 1970.<br />

193<br />

P. Pelissier, Paysans du Sénégal, les civilisations agraires du Cayor à la Casamance, Imprim. Fabrègue,<br />

Paris, 1966.<br />

194<br />

P. Dumont, Le français et les langues africaines, Khartala, Paris, 1983.

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