Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

essere un presidente megalomane, non solo ha plasmato la statua della
Rinascita africana che domina la capitale Dakar a sua immagine, ma tutta
la città è tappezzata da enormi poster che lo raffigurano. Sicuro di sé, non
ha mai smesso di credere che, nel 2012, sarà ancora lui a vincere le
elezioni presidenziali. E l'idea di trasformazione che Wade aveva
idealemente ipotizzato non era sbagliata. Wade aveva capito bene le
potenzialità e le risorse umane che fanno la grandezza di questo paese.
Inoltre, il Senegal era ed è fino ad oggi uno dei rari paesi africani dove
dall'indipendenza in poi non si sono mai verificati colpi di stato, guerre
etniche o secessioni. Essendo l'Africa il continente del futuro, Wade
aveva giustamente ipotizzato che gli investitori occidentali, divenuto
saturo il mercato europeo, avrebbero cominciato a guardare all'Africa
come possibile luogo di investimento. Dove allora meglio investire se
non in Senegal, l'unico paese che poteva garantire stabilità e sicurezza?
Forte di questa ipotesi Wade ha concentrato la sua politica nella
costruzione di infrastrutture e nel miglioramento di Dakar, la capitale. E
così è stato. Dakar è oggi una città moderna, trasformata per rispondere
alle esigenze di ricchi imprenditori stranieri e di grandi multinazionali,
ONG e organizzazioni internazionali che a Dakar hanno sede. L'errore
della sua politica è stato quello di voler fare il passo più lungo della
gamba, trasformando Dakar nel Senegal, dimenticando completamente i
bisogni delle regioni. Un sistema, come più volte detto nelle tesi, Dakarcentrico
e che ha contribuito ad accentuare sempre di più il divario tra
ricchi (sempre più ricchi) e poveri (sempre più poveri). La gente, stanca
dei continui aumenti del costo della vita e dei continui tagli di corrente,
ha cominciato a riversarsi nelle strade. Il 19 marzo 2011 è stata
organizzata una delle più grandi manifestazioni della storia del paese,
ideata e messa in piedi da un gruppo di giovani artisti rap di Kaolack,
città a sud di Dakar, chiamati Keur Gui e da un artista rap di Pikine, Fou
Malade. Questi giovani artisti urbani hanno mobilitato i senegalesi per
dire: Y'en a marre (siamo stanchi) alla politica di Wade. Un sistema,
quello messo in piedi dall'attuale presidente senegalese, che ha
completamente rovesciato i valori di tutta la società, fino a traformarla in
una società di arrivisti, che rincorrono soldi facili, con il minimo sforzo.
Negli anni del governo Wade si è andata diffondendo una politica del
furto e dell'incompetenza che è andata allargandosi ai senegalesi tutti,
indipendentemente dalla classe sociale, fino a giustificare comportamenti
negativi, quali l'incompetenza e la corruzione. Oggi in Senegal è
divenuto normale che, per esempio, nella costruzione di una casa, venga
calcolata la percentuale di soldi che verranno “rubati” da chi sarà
incaricato alla costruzione e così in tutti gli ambiti professionali, senza
garanzia alcuna della riuscita finale. Questo perché Wade e il suo
governo hanno reso “normale” la corruzione e la presa di potere non
tramite meritocrazia ma tramite conoscenza. Una degradazione veloce
che si è trasmessa anche alle giovani generazioni. Sempre di meno quelli
che terminano l'Università e sempre di più quelli che cercano la fuga con
l'emigrazione clandestina, unica soluzione, secondo loro, per poter fare
soldi in maniera rapida e veloce. Rinascita africana, sognava Wade
quando è arrivato al potere, invece il Senegal è stato traformato in un
paese in attesa che qualcosa accada, con l'aiuto di qualcuno da fuori o
con l'aiuto di Dio, come si dice qui, Inch'Allah!.