Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...
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Rinascita africana. Eppure ci credo, credo profondamente che il continente africano possa<br />
rialzarsi e in fondo lo già sta facendo a fatica. Nuota contro corrente, contro una storia<br />
inclemente e contro un numero infinito di sanguisughe occidentali che da secoli succhiano<br />
linfa vitale dal continente madre Africa.<br />
La vera Rinascita africana non parte dall'alto, ma parte dal basso, da tutti quei giovani che a<br />
fatica e senza mezzi cercano di ricostruire i loro paesi e l'immagine “di mano tesa” che<br />
l'Occidente ha di loro.<br />
Il Senegal ne è l'esempio, paese dalle mille risorse, terra di un popolo pacifico e ingegnoso,<br />
povero ma estremamente ricco dal punto di vista umano. Il Senegal, che mi ha accolto e che<br />
mi ha cullato come una figlia, che mi ha insegnato tanto, nonostante non abbia tutto ciò che<br />
l'Italia ha, in termini materiali. Un Senegal a cui devo la riscoperta della vita e dei valori di cui<br />
la vita è fatta, del rispetto degli anziani, del senso della famiglia, della carità, della solidarietà,<br />
delle relazioni umane, pure e semplici. Ogni giorno che vado al centro culturale<br />
Africulturban, in piena periferia, mi rendo conto che no, non sono pazza quando penso che<br />
c'è davvero una possibilità di sviluppo per questo paese. Guardo i ragazzi che ci lavorano,<br />
pieni di entusiasmo e di passione e dico a me stessa, è questo di cui l'Africa ha bisogno: di<br />
dare speranze ai giovani, di finanziare i loro progetti, perché il futuro è nelle loro mani.<br />
Africulturban è nata da quattro anni ormai, dall'idea di un gruppo di ragazzi delle banlieux al<br />
cui vertice spicca Matador, artista rap conosciuto e apprezzato in tutto il paese. L'idea è<br />
semplice quanto audace, creare impresa a partire dalla cultura urbana. “L'hip hop è una realtà<br />
forte e presente in Senegal, così come negli Stati Uniti, dove è nata o in Francia, dove spopola<br />
tra i giovani di ogni età, colore e religione. In questi paesi questa cultura è diventata mercato.<br />
Un'impresa che ha permesso a milioni di persone di trovare lavoro” ripete all'infinito Matador<br />
nelle sue innumerevoli conferenze stampa.<br />
In effetti Matador ha ragione, prendiamo Jay-z, uno degli artisti rap più conosciuti degli Stati<br />
Uniti, che con la sua musica ha creato un impero, creando una sua casa discografica, una<br />
marca di vestiti e scarpe, gadget, dischi, concerti, pubblicità. Tutto produce e tutto crea posti<br />
di lavoro, per tante altre persone. Il Senegal ha bisogno di questo, di impresa e di posti di<br />
lavoro. E di mostrarsi al mondo come un paese che ha qualcosa da dare e non solo paese che<br />
chiede. Il tempo della carità è finito, come mi ha detto Matador: “Noi non cerchiamo<br />
qualcuno che ci faccia l'elemosina, noi cerchiamo partner con cui lavorare assieme”. Questa è<br />
Rinascita africana. Lo guardo, lui così piccolo ma con una voce così potente, lui, un ragazzo<br />
di appena trent'anni, cresciuto a Thiaroye, la periferia ghetto per eccellenza, che non ha<br />
studiato ma che scrive testi che farebbero invidia a qualsiasi scrittore africano. Lui che ha<br />
deciso di non emigrare, nonostante la possibilità, lui che ha fatto i soldi grazie alla musica, ma<br />
che non ha deciso di trasferirsi in una villa del centro ma di investire nel progetto<br />
Africulturban, per i giovani della periferia come lui. “Il mio scopo è mostrare a tutti questi<br />
giovani disillusi da un sistema mafioso, che una possibilità c'è, anche per loro. È possibile<br />
trovare l'Europa qui, in Senegal, basta volerlo, basta darsi da fare. E viaggiare è possibile,<br />
portando avanti il nostro progetto” mi dice Matador sorridendo. Ha ragione, lui viaggia<br />
regolarmente adesso, il centro che presiede ha contatti in tutto il mondo, una vera e propria<br />
impresa transnazionale che unisce centri culturali di paesi differenti. Ogni anno, nel mese di<br />
giugno, tutti i partner di Africulturban si ritrovano a Dakar per dieci giorni di conferenze,<br />
corsi e concerti in cui, all'arte si uniscono tematiche sociali quali cooperazione allo sviluppo,<br />
migrazione clandestina, inondazioni, droga, ecc., e durante i quali ragazzi di diversa<br />
provenienza hanno modo di confrontarsi e dibattere. E creare.<br />
Loro, piccoli attori di un cambiamento vero, non hanno il potere dei loro presidenti, ma ai<br />
loro presidenti, ministri e rappresentanti tutti potrebbero dare una grande lezione magistrale.<br />
Guardo Madator e in lui vedo la vera Rinascita africana, figlio di tutti quegli africani che per<br />
secoli sono stati sfruttati, deportati, umiliati e che oggi è lì, fiero imprenditore che ha saputo<br />
creare posti di lavoro dal nulla; e che vede la gente finalmente avere rispetto di lui e del suo<br />
lavoro quando fino a pochi anni fa tutti ridevano, per la sua scelta di investire nella musica<br />
rap. “Sapete perché i cantanti rap portano grosse collane al collo?” ha detto due giorni fa<br />
durante una conferenza stampa, prima di un suo concerto “No, non è moda. É un simbolo<br />
forte che è lì per ricordare a tutti che nel passato gli africani furono deportati come schiavi<br />
negli Stati Uniti, come bestie, in catene. Oggi quelle catene si sono trasformate in oro e<br />
diamanti. Oggi gli africani non sono più schiavi, ma imprenditori”. Questa è vera Rinascita<br />
africana” 184 .<br />
Xippil Xoll (Apri gli Occhi) (Matador)<br />
Apri gli occhi<br />
184 C. <strong>Barison</strong>, La Rinascita Africana, quando l'hip hop crea sviluppo, http://blog.libero.it/Dakarlicious/,<br />
2009.