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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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questo per mostrare alle persone che ci si può realizzare anche qui, che si può vendere anche<br />

qui, che si possono fare i soldi anche qui. Prendiamo l'esempio di Yossou'N'Dour.<br />

Youssou'N'Dour ha fatto dieci anni di carriera in Senegal, di concerti in cui ha riempito degli<br />

stadi, in Senegal. Dieci anni di pienoni. Ed è solo in questo momento che ha cominciato ad<br />

andare a riempire uno stadio all'estero, che ha cominciato a dire che il suo prodotto funziona<br />

anche all'estero. La particolarità che dobbiamo sottolineare è che dobbiamo vedere chi sono i<br />

consumatori del suo prodotto. Non sono gli occidentali, i toubab ma i senegalesi che abitano a<br />

Parigi, Marsiglia, Milano, Brescia che si sposteranno per riempire uno stadio in una città<br />

europea. Questo significa che è rimasto in qualche modo nel suo raggio di vendita locale.<br />

Questo vuol dire che se non funzioni nel tuo paese non puoi funzionare da nessuna parte<br />

altrove. Ed è questo che le persone non capiscono e che in qualche modo dà loro una<br />

percezione distorta della realtà. L'illusione della riuscita all'estero”.<br />

Demba accende il pc e mi mostra i corsi di informatica che ha preparato e che sono stati fatti<br />

passare regolarmente alla TV nazionale ed alcuni video fatti per artisti rap locali. Tutto è<br />

davvero fatto bene. Lo guardo e penso che Demba rappresenta la vera Rinascita Africana, la<br />

presa di coscienza da parte dei giovani africani del valore storico, tradizionale e culturale che<br />

si portano dietro; la presa di coscienza della schiavitù intellettuale a cui sono stati vincolati<br />

per secoli e da cui si stanno staccando proponendosi come alternativa valida al modello<br />

occidentale imperante; un senegalese che si ingegna per creare un prodotto locale che possa<br />

essere competitivo a livello globale .<br />

Il mio premere un tasto distrattamente mi ha portato a questo incontro davvero sorprendente.<br />

Gli faccio l'ultima domanda “Cosa pensi delle frontiere?”. Demba continua a giocare con la<br />

testiera e a cercare su google qualcosa ma risponde subito “Ascolta, non esistono frontiere in<br />

realtà. Le frontiere che gli uomini attraversano sono una costruzione politica che i governi<br />

hanno creato per fare soldi e per avere un minimo di controllo su il va e vieni ma pensiamo<br />

alle persone che abitano attorno a queste frontiere, per esempio chi vive in Casamance. Ecco,<br />

loro entrano in Gambia come gli pare e piace. Non ci sono neppure frontiere visibili. Io sono<br />

stato in un villaggio al confine e sceso da una duna ti dicono che sei in Gambia. Prendi per<br />

esempio la frontiera tra il Senegal e la Mauritania tante famiglie si sono trovate all'improvviso<br />

separate, con una casa da una parte e una casa dall'altra del fiume. Queste persone, fino ad<br />

oggi, si alzano la mattina per andare a coltivare i terreni in Mauritania e anche, tanto per<br />

ridere, dopo pranzo, la gente va a comprare lo zucchero per fare il tè sempre dall'altra parte<br />

del confine. Questo per dire che non ci sono frontiere. Un passaggio messo lì esiste solo per<br />

fare soldi e per stancare le persone. E le persone fanno finta che esistano porte lì dove non ce<br />

ne sono. Per me non esistono frontiere. Per esempio la tua frontiera potrebbe fermarsi davanti<br />

casa tua. La porta di casa tua potrebbe essere considerata una frontiera, se no, la terra non ti<br />

appartiene, nessuno spazio ti appartiene. Se poi tu decidi di tracciare una linea e dire qui è mio<br />

e tu non puoi entrare è una presa in giro”. Le frontiere, un'enorme presa in giro. Davvero.<br />

“Vieni qui” mi dice Demba “guarda, questa è casa tua”.<br />

Per un momento sgrano gli occhi, sulla mappa che compare nello schermo del suo computer<br />

si legge chiaro il nome della mia via e si intravede il municipio. Ho quasi paura della potenza<br />

dell'informatica. Demba ride. E io pure. Il Senegal è davvero una bella scoperta, una scuola<br />

che nessuna università potrà eguagliare.” 183<br />

183<br />

C.<strong>Barison</strong>, Dakar-clandò, Cheikh Anta Diop e i video rap. Quando la riappropriazione storica passa<br />

attraverso l'informatica. La storia di Demba, Corriere immigrazione Blogspot,<br />

http://corriereimmigrazione.blogspot.com,<br />

2010.

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