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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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inizialmente come un'ipotesi di identità e gerarchie razziali nella cultura<br />

popolare e nella religione dei tempi moderni, verrà negli anni rafforzata<br />

dagli sforzi fatti per giustificare il razzismo grazie alla teoria scientifica.<br />

Non solo pensatori come Arthur de Gobineau o scienziati rispettati come<br />

Louis Agassiz nel XIX secolo abbracciarono tesi razziste con passione,<br />

ma queste stesse tesi continuarono ad avere eco per lungo tempo fino al<br />

XX secolo con esponenti come Adolf Hitler e, in maniera più sottile, con<br />

il razzismo erudita di Dinesh D' Souza che, nel suo libro del 1995, dal<br />

titolo ingannevole, “The end of racism”, portò avanti l'idea della<br />

superiorità della razza bianca. 176<br />

Emmanuel Kant così scriveva a proposito: “Per natura, il negro africano<br />

non ha sentimenti che vadano al di là dell'insignificante. David Hume<br />

sfidava chiunque a citare un solo negro che nei secoli avesse dimostrato<br />

talento, affermando che tra le centinaia di migliaia di neri che furono<br />

deportati altrove, lontano dalla propria terra, nonostante fossero stati<br />

liberati, nessuno aveva mai mostrato nulla di particolarmente<br />

eccezionale sia nell'arte, che nella scienza, né tantomeno rivelato<br />

qualche qualità degna di essere rimarcata. [….]Rimane dunque<br />

fondamentale la differenza tra queste due razze”. 177<br />

Un lavoro costante e quotidiano di deformazione dei fatti storici<br />

attraverso interpretazioni razziste persistenti e flagranti nel nome di una<br />

supremazia bianca mai realmente provata.<br />

Una domanda sorge allora spontanea: come un tale travestimento<br />

grossolano della storia riuscì a perpetuarsi nel tempo? Un punto<br />

essenziale fu come questa nozione di superiorità bianca fu portata avanti<br />

come principio fondamentale, senza essere mai rimessa in discussione<br />

dal sistema educativo occidentale. E questo grazie a scritti di vario tipo e<br />

varia natura sul concetto di civilizzazione come quelli di Sir Kenneth<br />

Clark, specialista della cultura britannica, pubblicati e presentati in TV,<br />

nel 1970. All'inizio del suo libro, Civilisation, l'autore confrontò due foto<br />

in cui erano raffigurate un Dio greco e una maschera africana:<br />

“Entrambe rappresentano due spiriti, due messaggeri provenienti da un<br />

altro mondo, l'immaginario che è proprio di ognuno di noi. Per<br />

l'immaginario del negro questo mondo è fatto di paura e oscurità, dove è<br />

sempre pronta una punizione orribile alla più piccola trasgressione. Per<br />

l'immaginario ellenico invece, un mondo di luce e fiducia, dove gli dei<br />

sono a nostra immagine, solamente più belli e pronti a scendere sulla<br />

terra per insegnare agli uomini la ragione e le leggi dell'armonia”. 178<br />

Un altro filosofo tedesco influente, W. F. Hegel si posizionò anch'esso su<br />

questa stessa linea: “Tutte le nostre osservazioni sull'uomo africano lo<br />

mostrano vivere in uno stato selvaggio e barbaro e questo fino ai nostri<br />

giorni, senza cambiamento alcuno. Il negro è l'esempio dell'uomoanimale<br />

in tutta la sua anarchia e se davvero vogliamo comprenderlo,<br />

dobbiamo mettere da parte le nostre posizioni europee. [….] chiunque<br />

voglia studiare le più terribili manifestazioni della natura umana le<br />

troverà in Africa. E i resoconti che arrivarono a noi su questo continente<br />

ci mostrano esattamente questo, che esso è privo di storia. Dobbiamo<br />

176<br />

A. Blakely, Normes « Blanches » et Accomplissements des « Noirs » en Europe : Une Théorie Raciale<br />

de la Relativité, in D. Gnammankou et Y. Modzinou, Les Africains et leurs descendants en<br />

Europe avant le XXe siècle, MAT Éditions, Toulouse, 2008, 309-16.<br />

177<br />

E. Kant, Observations on the Feeling of the Beautiful and Sublime, Edited and Translated by: Patrick<br />

Frierson, Whitman College, Washington, 2011.<br />

178<br />

K. Clark, Civilisation: a personal view, Harper&Row, New York, 1969, p. 2.

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