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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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materiali di ogni tipo. Attraverso lunghe piroghe e camion, le mercanzie<br />

passavano veloci da un paese all'altro e la mancanza di controlli doganali<br />

forti alla frontiera, fece di questo paese il centro del contrabbando<br />

dell'Africa Occidentale, dove qualsiasi prodotto, compresi quelli illegali<br />

come lo Khessal (crema schiarente utilizzata dalle donne nere per<br />

depigmentizzare la pelle) e la droga, passavano facilmente andando a<br />

rimpinguare il fiorente mercato nero delle grandi capitali dei paesi<br />

limitrofi, Dakar compresa.<br />

2. VITA E POLITICA TRA ARMI E DITTATURA<br />

Il Gambia è uno dei paesi meno democratici di tutta l'Africa Occidentale.<br />

Nonostante un sistema pluripartitico e l'esistenza di partiti d'opposizione,<br />

il primo presidente, D. Jawara e il suo partito, il People's Progressive<br />

Party (PPP), sono riusciti a governare per più di trent'anni. Questa<br />

situazione di dominazione è stata bruscamente interrotta nel luglio del<br />

1994 da un colpo di stato organizzato e messo in atto da un gruppo di<br />

giovani ufficiali dell'esercito. Un colpo di stato che suscitò malumore in<br />

tutto il mondo occidentale non solo perché il Gambia era stato fino a quel<br />

momento una democrazia esemplare e stabile, ma anche perché nessuno<br />

si sarebbe mai aspettato che accadesse proprio lì, in quel piccolo paese. I<br />

finanziamenti copiosi di cui godeva il paese grazie all'abile diplomazia<br />

del presidente Jawara vennero subito tagliati; il turismo, un pilastro<br />

dell'economia gambiana venne minato in maniera profonda; a questo si<br />

aggiunse la svalutazione del franco Cfa nel vicino Senegal che, sommato<br />

a tutto il resto, fece piombare il paese in un periodo nero. Il più buio della<br />

storia del Gambia. Y. Jammeh, questo il nome del giovane tenente che a<br />

soli ventinove anni prese con la forza le redini del potere,<br />

autoproclamandosi presidente. Fu lui stesso che riuscì abilmente ad<br />

evitare una crisi economica disastrosa e l'isolamento internazionale,<br />

grazie ad una politica estera che gli garantì aiuti generosi da paesi come<br />

Taiwan, Libia e Nigeria. Se in politica estera Jammeh appariva un abile<br />

negoziatore (fu lui a mediare nei conflitti tra Senegal e Guinea Bissau), in<br />

politica interna invece, la situazione fu da subito tragica. Megalomane e<br />

dispotico, il presidente gambiano non ha mai rispettato i diritti<br />

fondamentali della persona, nonostante i numerosi rapporti di Amnesty<br />

International che lo accusavano di non garantire la libertà di espressione<br />

e di associazione; di incarcerare oppositori politici, dissidenti e<br />

giornalisti; di torturare i prigionieri detenuti nelle carceri; di non aver<br />

attuato nessun progetto per arrestare l'infibulazione femminile, praticata<br />

in percentuali alte da tutte le etnie presenti nel paese. Nessuna accusa ha<br />

mai smosso Jammeh, che al contrario, smentisce costantemente le accuse<br />

che gli vengono mosse. L'ultima, datata 2010, di torture e arresti da parte<br />

della polizia, di giovani uomini omosessuali. Nell'agosto 1996 fondò un<br />

partito civile, l'Alliance for Patriotism, Reorientation and Construction<br />

(APRC). Le elezioni presidenziali ebbero luogo il settembre a seguire,<br />

con un solo oppositore, il capo dell'United Democratic Party (UDP),<br />

Ousianou Darboe. Jammeh ottenne il 55,6% dei voti in elezioni che gli

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