Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...
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sono i marabutti, quelli forti, alcuni ti danno dei gri gri da attaccare in vita che anche se<br />
cercheranno di pugnalarti la lama non entrerà nel tuo corpo”.<br />
Certo, per noi europei la cosa fa sorridere eppure tante sono le situazioni al limite tra reale e<br />
surreale. Vivere qui porta a pensare che alcuni di questi marabutti conoscano davvero ciò che<br />
si cela dietro le nostre anime. Sono andata anche io dai marabutti, per curiosità e anche per<br />
convinzione, dopo un susseguirsi di infiniti accadimenti che si susseguivanono mi è venuto<br />
automatico pensare di essere vittima di qualche marabuttaggio da parte di uno spasimante o<br />
anche solo di una delle tante, numerose persone gelose, invidiose o semplicemente cattive.<br />
Meglio proteggersi, come dicono qui. E allora via, alla ricerca di queste entità mistiche che<br />
indagano, chiedono, osservano, scrivono, richiedono nomi di persone, madri e padri, ancora<br />
scrivono, meditano per giorni, sognano, ti raccontano cos'hanno sognato, ti danno gri gri da<br />
attaccare alle braccia, al negozio, da mettere sotto il letto, bottiglie contenenti intrugli sporchi<br />
e puzzolenti con sui lavarsi mattina e sera e tutta una serie di sacrifici da portare a termine.<br />
Finché il marabutto si fa pagare uno, due o tre euro il gioco mi diverte pure, così come<br />
quando scrive nomi in bigliettini vari o mi da cose da appendere o da spargere qua e là, poi<br />
quando iniziano a fare la loro lista spesa, “Devi comprare un montone, due polli, un sacco di<br />
riso, cinque litri di vino” allora lì mi scoraggio, mi dico “Certo, così fai la festa a casa tu, le<br />
tue tre mogli e pure tutti i tuoi vicini”.<br />
A quel punto lascio, annuisco, prometto che tornerò e me ne vado con la coda tra le gambe<br />
con la tristezza che nemmeno questa volta diventerò professoressa alla Sorbona o che il mio<br />
ex fidanzato decida all'improvviso di sposarmi.<br />
Uscendo dalle stanze, code lunghissime di persone in attesa. Nella mia mente i ricordi<br />
dell'Italia e dei miei amici senegalesi, le case piene di bottiglie con rami strani, gri gri nascosti<br />
nei cassetti, sabbia gettata a terra e amuleti vari. E mi viene da ridere pensando a Bamba che<br />
sbuffava ogni volta che uno dei cugini tornava dal Senegal distribuendo gri gri a tutti, “che<br />
noia mia mamma, ogni volta mi manda i suoi mille gri gri che vuole che metta, ma che si li<br />
metta lei!”.<br />
Al contrario del mio amico Bamba, la maggior parte dei senegalesi porta oggetti vari legati<br />
alle braccia o alla vita che poi abilmente levano e appoggiano nei comodini prima di fare<br />
l'amore con mogli, amanti, amiche, amiche delle mogli. Anche la magia, come la religione è<br />
pudica. Reale e surreale, razionalità e istinto, visibile e invisibile. Non fatemi la domanda<br />
banale se io creda o meno alla magia, tanto non ve lo dirò e non darò neppure giudizi in<br />
merito, ognuno è per me libero di spiegare l'inspiegabile con ciò che ritiene più vicino al suo<br />
modo di essere. L'idea che ho coltivato da tempo è invece un'altra. E se la magia qui in<br />
Senegal fosse una sorta di sistema sociale? Mi spiego meglio. Che sia un business redditizzio<br />
questo è innegabile, soprattutto per le tasche dei marabutti e delle loro famiglie. Eppure c'è<br />
qualcosa dietro i sacrifici che mi fa spezzare una lancia in loro favore. Spesso i sacrifici<br />
chiedono l'acquisto di cibarie varie e non tutte queste cibarie sono destinate ai maghi Thelma<br />
senegalesi. Sacchetti di latte cagliato, pentole di riso e thiakry, carne, candele, cola, zucchero,<br />
sale e latte in polvere devono essere distribuiti a seconda dei casi e con modalità differenti a<br />
persone bisognose nella strada, piccoli talibé scalzi, donne anziane, completi sconosciuti.<br />
La mattina osservo sempre i barattoli dei bimbi che chiedono l'elemosina, contengono di tutto<br />
e quel tutto sono sacrifici compiuti da persone che, incrociando le dita, hanno riposto i loro<br />
sogni nelle mani di uno o più talibé.<br />
Considerando che ogni giorno il marabuttaggio è una della attività più dinamiche del paese,<br />
questo mi porta a pensare che un sacco di gente, ogni giorno, comprerà cibo ed oggetti che<br />
redistribuirà per strada ad altrettante persone che magari proprio quel giorno ne avevano<br />
bisogno. E così alcuni bambini si ritroveranno a mangiare thiakry o latte cagliato per<br />
colazione, vecchie signore povere si ritroveranno con mezza pecora tagliata tra le mani, un<br />
kilo di riso o cinque sacchetti di zucchero.<br />
Mi piace pensare che la solidarietà che fa delle reti sociali senegalesi quelle tra le più dense e<br />
coese, si sia estesa fino a toccare l'ambito mistico. D'altronde si sa, i senegalesi sono famosi in<br />
tutto il mondo per reciclare e rimettere in commercio qualsiasi cosa. Una grande ed efficiente<br />
macchina sociale che fa invidia ai nostri sistemi europei. 138<br />
138 C.<strong>Barison</strong>, Misticismo e sistema sociale. Quando i sogni sfamano i poveri di quartiere, http://blog.libero.it/<br />
Dakarlicious/, 2010.