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Tesi dottorato Transborder Policies Chiara Barison.pdf - OpenstarTs ...

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asta proprio una t-shirt della Sean John arrivata fresca, fresca dagli States per farti salire<br />

nella scala sociale. La gente ha maggiore considerazione di te se sei un senegalese che abita<br />

all'estero. Molte le situazioni al limite tra il tragico e il comico. I ragazzi si fanno prestare<br />

vestiti eleganti dai fratelli appena sbarcati dall'Europa e vanno in giro ad abbordare le ragazze,<br />

inventandosi una fantomatica vita in Spagna o Italia e voilà, come per magia, quegli stessi<br />

ragazzi che non venivano calcolati da nessuno, adesso ridono, scherzano, si atteggiano,<br />

raccimolano numeri di cellulare a destra e a sinistra. Nei quartieri poveri, in periodo di<br />

vacanza, si apre la caccia al modou modou. E le ragazze si fanno la guerra a colpi di taillbass,<br />

bin bin e thiouray.<br />

“Quando ti dico di fare attenzione è perché ti conosco e so che sei una persona socievole ma<br />

anche ingenua. Qui in Senegal tanti faranno finta di esserti amici, ma con calcolo. Tu, per<br />

molti, hai il valore di un visto. E non dimenticare anche che qui, l'amicizia tra maschi e<br />

femmine non esiste, dal momento che tu dai confidenza a un uomo, questo crederà che in un<br />

certo qual modo siete assieme. I ragazzi senegalesi vogliono uscire dal paese e si attaccano ad<br />

ogni spiraglio possibile. Molti non hanno soldi sufficienti per comprare un visto e si<br />

ingegnano nei modi più strani come abbordare le turiste o cercare amiche su internet nella<br />

speranza di un ipotetico futuro matrimonio. Sai quanti mi hanno preso per uno stupido quando<br />

mi sono rifiutato di sposare la mia ex ragazza americana? Ti ho già raccontato, lei era pronta a<br />

sposarmi per farmi andare negli Stati Uniti con lei, ma mi conosci, amo troppo la mia libertà e<br />

pensare di stare in un paese e aspettare anni dei documenti, senza poter lavorare, no, non fa<br />

per me”.<br />

Il sorriso di Laye è sempre lo stesso, nonostante il tempo e le difficoltà e io, ogni volta che ho<br />

bisogno di un consiglio, lo chiamo. La sua positività nell'affrontare la vita è unica, speciale.<br />

“Non devi pensare troppo a cosa le persone pensino di te, <strong>Chiara</strong>. Lascia libere le persone di<br />

vivere come meglio credono e preoccupati solo dell'immagine che hanno di te le persone che<br />

ti vogliono bene. Riguardo agli altri, lascia i loro discorsi scivolarti addosso, sii indifferente.<br />

L'indifferenza è la risposta migliore, la più tagliente e la più intelligente”.<br />

Vero. Ripenso allora a ciò che Laye mi ha appena detto, alla difficoltà di stabilire una linea di<br />

demarcazione tra relazioni sincere e relazioni di interesse qui in Senegal. Mi impressiona<br />

ancora, dopo anni, vedere come le persone si siano abituate a vivere nella sfiducia, nel dubbio<br />

costante. Le relazioni sono malate, corrose dal cancro dell'insicurezza e dall'idea sempre<br />

presente che l'altra persona, che sia nell'amicizia, nell'amore o nelle relazioni familiari, si<br />

aspetta sempre e comunque qualcosa da te. I legami hanno il colore grigio di una veloce<br />

modernizzazione, frutto di una migrazione compulsiva. Sanno di smog, quello stesso smog<br />

che avvolge Dakar in una cappa densa e irrespirabile.<br />

“Possibile che ancora ci sia questa rincorsa verso l'Occidente?”. “Sì” risponde secco Laye “La<br />

cosa triste è che sembra che i giovani si siano convinti che la sola via per riuscire sia legata ad<br />

uno straniero. Mi fa male vedere che nessuno crede più in se stesso e basta”.<br />

Laye ha ragione ma allo stesso tempo io capisco i miei coetanei senegalesi. Che farei io al<br />

loro posto? Davvero sarei così forte e razionale da puntare tutto solo ed unicamente su di me?<br />

Davvero io sarei diversa da quelle ragazze che sognano un modou modou per migliorare la<br />

propria vita? Sono davvero migliore di tutte quelle ragazzine filiformi che affollano i bar alla<br />

ricerca di bianchi vecchi e grassocci che possano sposarle e dar loro una casa e di che vivere?<br />

Sono migliore o solo più fortunata, semplicemente per essere nata dalla parte del mondo in<br />

cui il passaporto ha il colore giusto?<br />

“Ah, ah.....<strong>Chiara</strong>....bacioni.......” ride Laye e scherza in un italiano improvvisato “mi sei<br />

mancata, davvero”. Neanche il tempo di finire la frase che sento bussare. “Posso?” sento<br />

sussurrare. Sono arrivata da pochi giorni e la casa è un va e vieni di amici. Cheikh è un<br />

ragazzo di 25 anni. Ci siamo conosciuti attraverso l'hip hop, cultura che lega me a moltissimi<br />

altri amici, delle più svariate nazionalità. È un ballerino di break dance e grazie al suo lavoro è<br />

riuscito ad uscire dal Senegal, impresa non facile per un ragazzo della sua età. “Sono stato a<br />

Dublino, ma non mi è piaciuto per niente, sembrava che qualcuno avesse preso il frigo di casa<br />

e lo avesse messo lì, fuori; mi piacerebbe visitare l'Italia invece, magari un giorno, so che il<br />

ballo mi aiuterà”.<br />

Approfitto della visita di Cheikh per fare anche a lui alcune domande. “Pensi che in questi<br />

ultimi anni le cose siano cambiate, che i giovani della tua età cerchino con meno compulsione<br />

di partire per l'Europa, o credi che nulla sia in realtà cambiato, che fino ad oggi tutti cerchino<br />

un modo per partire?”.<br />

“Ah, ahhhhh.....” comincia ridendo Cheikh “la sola cosa che ti posso dire è che il 99% dei<br />

senegalesi, se avesse la possibilità di partire in Europa, lo farebbe subito”.<br />

“Cosa vedono i giovani come te, rispetto all'Europa?” gli chiedo e lui subito risponde “Un<br />

modo per riuscire, dimostrato dai migranti che tornano in vacanza e che sono riusciti ad<br />

arricchirsi grazie alla loro esperienza migratoria. Ciò che li spinge non è ciò che vedono alla<br />

televisione o i clip musicali, è sempre e solo ciò che i migranti di ritorno riflettono. I giovani<br />

inseguono questa immagine, nebulosa che spesso porta con sé difficoltà, privazioni,<br />

umiliazioni e fallimenti”. Cala il silenzio. Ci guardiamo per un istante tutti e tre poi chiedo<br />

“Ma è vero che adesso la via preferita per emigrare passa attraverso un matrimonio con un o<br />

una europea e internet? È vero che tanti cercano amici via web calcolando dall'inizio una<br />

possibile futura partenza, grazie proprio a questi contatti?”. “Sì, succede sempre più spesso e<br />

io lo vedo ogni giorno, con i miei amici. Ho aiutato anche tanti proprio per questo motivo, per

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