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Notizie dall'ASL 4 del Tigullio Evoluzioni… del Dipartimento delle ...

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Pubblicazione trimestrale - Anno I, numero 2 (1° trimestre 2007) Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Chiavari n° 3/05<br />

ASL<br />

<strong>Notizie</strong> dall’ASL 4 <strong>del</strong> <strong>Tigullio</strong><br />

Lavagna:<br />

centro per lo<br />

screening in<br />

gravidanza<br />

gr vidanza<br />

informa<br />

<strong>Evoluzioni…</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong><br />

<strong>del</strong>le Dipendenze<br />

“Nessuno escluso”:<br />

ascolto e cura <strong>del</strong><br />

cittadino extracomunitario<br />

1


Pubblicazione di informazione socio - sanitaria<br />

<strong>del</strong>l’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”.<br />

Sede legale:<br />

Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova)<br />

www.asl4.liguria.it - ufficio.stampa@asl4.liguria.it<br />

Direzione Aziendale:<br />

Direttore Generale - Paolo Cavagnaro<br />

Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo<br />

Direttore Amministrativo - Roberto Viale<br />

Direttore Responsabile:<br />

Marina Ballotta<br />

Progetto grafico e impaginazione:<br />

Annalisa Raggio<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Cristina Gar<strong>del</strong>la<br />

Foto:<br />

Archivio Ufficio Stampa<br />

Stampa:<br />

Grafiche Fassicomo Cooperativa a r. l.<br />

Via Imperiale 41, Genova<br />

ASL 4 informa: <strong>Notizie</strong> dall’ASL 4 <strong>del</strong> <strong>Tigullio</strong><br />

Anno I - numero 2 (1°trimestre 2007)<br />

Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Chiavari n° 3/05<br />

Chiuso in tipografia: maggio 2007<br />

N°15.000 copie<br />

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:<br />

Pia Allegri<br />

Monica Arcellaschi<br />

Marina Ballotta<br />

Michele Brignole<br />

Rosanna Carniglia De Carli<br />

Sara Fazzeri<br />

Maura Grimaldi<br />

Enrico Haupt<br />

Federico Lorenzotti<br />

Laura Morbelli<br />

Marina Parodi<br />

Giorgio Rebolini<br />

Il giornalino è scaricabile, in formato pdf, dalla home page<br />

<strong>del</strong> sito internet aziendale www.asl4.liguria.it.<br />

2<br />

Sommario<br />

Pag. 3: EDITORIALE a cura <strong>del</strong> Direttore Generale<br />

La salute nel terzo millennio<br />

Pag. 4: Il Ticket specialistico:<br />

casi di esenzione<br />

Pag. 5: Lavagna: centro per lo screening in gravidanza<br />

Pag. 7: Ad un anno <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>la campagna<br />

“Io e il mio cuore”: i primi risultati<br />

Pag. 8: Evoluzioni … <strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong> per le Dipendenze<br />

Pag. 10: “Nessuno escluso”: ascolto e cura <strong>del</strong><br />

cittadino extracomunitario<br />

Pag 11: Uveiti 2007<br />

Pag. 12: benAttivi:<br />

promozione <strong>del</strong>l’attività fisica nella Terza Età<br />

Pag. 13: Ospedale di Lavagna: inaugurato il nuovo<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>del</strong>le Emergenze<br />

Pag. 14: Medicinali equivalenti: la situazione attuale<br />

Pag. 15: Il CRAL <strong>del</strong>l’Asl 4 Chiavarese


Editoriale:<br />

La salute nel terzo millennio<br />

Parlare di Salute nel terzo millennio non è impresa da<br />

poco. Solo negli anni '80 si parlava di Sanità, e<br />

probabilmente il termine muterà ancora, anche perché<br />

nella società post-moderna la salute <strong>del</strong>la popolazione si<br />

misura attraverso una serie di variabili che non passano<br />

solo attraverso il binomio “medicina+tecnologia”.<br />

Nello scenario post-moderno si può affermare che molte<br />

malattie fisiche sono state debellate, o almeno in parte<br />

limitate, ma altre sono sorte e si stanno rapidamente<br />

diffondendo.<br />

L’allungamento <strong>del</strong>le aspettative medie di vita deve<br />

essere ricondotto alle nuove tecnologie, inclusi i farmaci<br />

di più recente generazione, ma è ormai dimostrato che<br />

tale progresso è dovuto anche a fattori non-medici, come<br />

la migliore alimentazione e igiene, nonché ad altre<br />

opportunità e risorse.<br />

Un numero sempre maggiore di persone vive più a lungo,<br />

ma è anche vero che un numero crescente di individui<br />

sopravvive in condizioni fisiche menomate, o comunque<br />

problematiche, mentre un tempo non avrebbe potuto<br />

sopravvivere.<br />

E’ il tema <strong>del</strong>l’aumento degli handicap (fisici, sensoriali e<br />

psichici di varia natura) la cui trattazione richiede una<br />

nuova concezione ed un diverso approccio alla “malattia”,<br />

con modalità più flessibili, di integrazione sociosanitaria e<br />

spesso mediazioni sociali.<br />

Si evidenziano sempre di più le cosiddette nuove<br />

patologie <strong>del</strong>la modernità: per esempio le<br />

tossicodipendenze, che stanno mutando e attraversando<br />

tutti gli strati sociali <strong>del</strong>la nostra società, dal minore<br />

all’adulto, inseriti ed integrati apparentemente nel<br />

tessuto sociale; le patologie da isolamento e solitudine o<br />

da carenze o distorsioni comunicative, da uso non<br />

appropriato <strong>del</strong>le varie tecnologie (computer, cellulari<br />

ecc.) nonché le patologie da forme tradizionali di<br />

devianza (come l’alcolismo) che non tendono a diminuire,<br />

ma incontrano invece processi morfogenetici di<br />

adattamento e di espansione verso gli strati sociali che<br />

prioritariamente dovrebbero essere salvaguardati.<br />

Basta esaminare le statistiche dei giovani ricoverati ai vari<br />

“Pronto Soccorso” in coma etilico per capire la portata<br />

<strong>del</strong> problema.<br />

Ancora: il determinismo scientifico-tecnologico non coglie<br />

le nuove malattie relazionali, che sono destinate a<br />

caratterizzare le maggiori patologie dei prossimi anni,<br />

denominate genericamente “terza ondata”.<br />

Non dimentichiamo che il nostro mo<strong>del</strong>lo di salute viene<br />

oggi proposto alla vasta parte di società formata da<br />

diverse etnie, con la loro cultura, alimentazione (spesso<br />

connessa alla pratica religiosa) e concezione di salute.<br />

Tra i vari cambiamenti epocali, un cenno merita la<br />

“rivoluzione socio-demografica”, che comporta - ben oltre<br />

il noto fenomeno <strong>del</strong> progressivo invecchiamento <strong>del</strong>la<br />

popolazione - radicali sconvolgimenti nei rapporti inter-<br />

generazionali nella definizione sociale <strong>del</strong>le età <strong>del</strong>la vita<br />

e problemi nella sfera <strong>del</strong>la fertilità e <strong>del</strong>la fisiopatologia<br />

<strong>del</strong>la riproduzione umana (pensiamo alle patologie legate<br />

ai crescenti tassi di sterilità individuale e di coppia, <strong>del</strong>le<br />

conseguenze <strong>del</strong>la manipolazione genetica,<br />

<strong>del</strong>l’inseminazione artificiale, ecc).<br />

L’artificiale vuole qui dominare anche sulla configurazione<br />

<strong>del</strong>la biologia <strong>del</strong>le popolazioni umane.<br />

Altro aspetto nel cambiamento <strong>del</strong> panorama <strong>del</strong>le<br />

malattie sta nella crescente incidenza <strong>del</strong>le malattie<br />

cronico-degenerative e di disabilità, accompagnato al<br />

fenomeno <strong>del</strong>le aspettative alimentate dalle tecnologie<br />

sanitarie.<br />

Gli individui sono ormai abituati ad attendersi sempre di<br />

più dai mezzi tecnici (farmaci, apparecchiature ecc.)<br />

sgravando i comportamenti nella vita quotidiana dalla<br />

responsabilità di una scelta di salute, intesa come valore<br />

culturale e come stile di vita.<br />

Quindi oggi diventa fondamentale, accanto alla cura ed<br />

alla tecnologia, potenziare l’educazione agli stili di vita<br />

ed ogni forma di prevenzione.<br />

Il problema “salute” non coinvolge più solo le strutture<br />

sanitarie, che tradizionalmente danno risposta immediata<br />

all’emergenza-urgenza e alle varie patologie in fase acuta<br />

come l’ospedale e alle cure primarie come il distretto,<br />

bensì tutto il sistema sanitario deve trasformarsi in una<br />

“scuola di educazione alla salute”.<br />

E’ indispensabile ed essenziale creare una “rete” di<br />

contatti che dai distretti e dall’ospedale si proponga alla<br />

comunità locale in tutte le sue espressioni, istituzionali e<br />

non, presenti sul territorio, Comuni, Istituzioni<br />

Scolastiche, Forze <strong>del</strong>l’Ordine, terzo settore, volontariato<br />

ecc., per collaborare dove necessario con la massima<br />

attenzione per le fasce più deboli, per creare solidarietà<br />

e coordinamento al fine di individuare le principali<br />

criticità e programmare gli interventi adeguati e<br />

necessari.<br />

La battaglia per la salute si gioca, in questa epoca, su<br />

diversi piani, ma al centro di questo cambiamento<br />

epocale appare chiaro il ruolo <strong>del</strong>l’informazione, <strong>del</strong>la<br />

comunicazione e <strong>del</strong>la partecipazione dei vari attori<br />

istituzionali. Nell’epoca dei cellulari, di internet o più<br />

semplicemente <strong>del</strong>la “globalizzazione”, alle istituzioni<br />

pubbliche è sempre più richiesta la flessibilità e la<br />

capacità di aprire nuovi canali comunicativi con l’esterno,<br />

con il fine ultimo di assicurare la salute a tutti i nostri<br />

cittadini.<br />

3


Il Ticket specialistico:<br />

casi di esenzione<br />

Il ticket sanitario è la somma che i cittadini sono<br />

chiamati, per legge, a versare quale contributo alle spese<br />

sostenute dal sistema sanitario nazionale per l’erogazione<br />

di prestazioni specialistiche e di farmaci.<br />

Si individuano pertanto due tipi di ticket:<br />

- il ticket farmaceutico, pari al contributo che si paga per<br />

la ricetta o confezione farmaceutica prescritta dal<br />

medico, la cui entità è stabilita dalla Regione;<br />

- il ticket relativo alle prestazioni medico - specialistiche,<br />

diagnostiche e terapeutiche (analisi di laboratorio,<br />

interventi ambulatoriali, esami strumentali, radiografie,<br />

ecc). In questo secondo caso ogni prestazione ha un costo<br />

preciso stabilito a livello nazionale, ed il cittadino di<br />

regola contribuisce versando sino ad un massimo di €<br />

36,15 per prescrizione, tetto che non è stato aumentato<br />

dopo l’entrata in vigore <strong>del</strong>la legge finanziaria 2007.<br />

Non tutti gli assistiti sono tenuti al pagamento <strong>del</strong> ticket:<br />

le esenzioni sono stabilite dalla normativa nazionale e<br />

regionale e si basano principalmente sulle condizioni di<br />

salute, sull’età e sulla situazione economica.<br />

Si distinguono:<br />

Esenzioni per REDDITO<br />

• sono esenti i bambini sotto 6 anni e gli adulti sopra i<br />

65 anni, se il reddito <strong>del</strong> nucleo familiare non supera<br />

i 36.151,98 € lordi all’anno;<br />

• titolari di pensione “al minimo” e loro familiari a<br />

carico di età superiore ai 60 anni e con reddito<br />

inferiore a 8.263,31 € lordi incrementato a 11.362,05<br />

€ o con coniuge a carico, e di ulteriori 516,46 € per<br />

ogni figlio a carico;<br />

• titolari di Pensione Sociale e loro familiari a carico;<br />

• disoccupati e loro familiari a carico, se iscritti al<br />

collocamento (classificazione 1A e 1D) e con reddito<br />

inferiore a 8.263,31 € lordi incrementato a 11.362,05<br />

€ con coniuge a carico, e di ulteriori 516,46 € per<br />

ogni figlio a carico (secondo la vigente normativa<br />

“disoccupato” è colui che ha perso un’occupazione<br />

precedente come lavoratore dipendente. Chi non ha<br />

mai lavorato viene considerato “inoccupato” e non ha<br />

diritto all’esenzione).<br />

Le esenzioni da reddito devono essere autocertificate<br />

dall’interessato (o da un suo familiare se l’esenzione si<br />

estende ai familiari) sottoscrivendo sul retro di ogni<br />

ricetta medica apposita attestazione al momento <strong>del</strong>la<br />

prenotazione o successivamente.<br />

4<br />

Ufficio Relazioni con il Pubblico<br />

Responsabile: Dott. ssa Marina Parodi<br />

Chiavari, Via G. B. Ghio 9<br />

Tel. 0185 329316 - 329266<br />

fax 0185 329353<br />

E-mail: urp@asl4.liguria.it<br />

info<br />

Esenzioni per INVALIDITA’ ed altre esenzioni<br />

indipendenti dal reddito.<br />

Le esenzioni per invalidità si distinguono per la<br />

percentuale riconosciuta e per le cause (per servizio, per<br />

lavoro, di guerra, civili).<br />

Esenzione totale: invalidi di guerra e per servizio (da I a V<br />

categoria), invalidi civili e di lavoro con riduzione <strong>del</strong>la<br />

capacità lavorativa superiore ai 2/3, invalidi civili con<br />

indennità di accompagnamento, ciechi e sordomuti, ex<br />

deportati da campi di sterminio, vittime <strong>del</strong> terrorismo e<br />

loro familiari.<br />

Esenzione parziale per le prestazioni correlate alla<br />

patologia invalidante: invalidi di guerra e per servizio<br />

(dalla VI alla VIII categoria), invalidi per lavoro con<br />

riduzione <strong>del</strong>la capacità lavorativa inferiore ai 2/3,<br />

invalidi per infortunio sul lavoro o malattia professionale.<br />

Altre esenzioni sono previste per le donne in gravidanza,<br />

tossicodipendenti per terapia metadonica, danneggiati da<br />

vaccinazione obbligatoria, trasfusioni e somministrazioni<br />

di emoderivati; pazienti in trattamento con i farmaci<br />

analgesici oppiacei nella terapia <strong>del</strong> dolore per le<br />

prestazioni disciplinate dalla Legge 2001 n. 12.<br />

Per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi<br />

all’ufficio esenzioni ticket (tel. 0185 - 329423); l’elenco<br />

<strong>del</strong>le categorie esenti è rintracciabile anche sul sito<br />

internet www.asl4.liguria.it (territorio – assistenza di<br />

base - esenzioni).<br />

Esenzioni per PATOLOGIA<br />

Alcune patologie, certificate come tali dallo specialista<br />

danno diritto all’esenzione <strong>del</strong> ticket parziale per le<br />

prestazioni correlate alla patologia stessa, a prescindere<br />

dall’età o dal reddito <strong>del</strong>l’assistito.<br />

N.B. Per soggetti affetti da alcune malattie rare o<br />

croniche sono previste altre forme di esenzione totale o<br />

parziale e di rimborso per l’acquisto di vaccini, ma in<br />

questi casi sono previsti limiti di reddito ISEE.<br />

Per informazioni più dettagliate è possibile rivolgersi al<br />

proprio distretto sanitario.<br />

Come e dove pagare il ticket.<br />

Presso:<br />

tutti gli sportelli CUPA anche con il Bancomat o<br />

Carta di Credito;<br />

i “punti gialli” automatici a Chiavari (presso la<br />

portineria sino alle 18,00), Sestri Levante (atrio<br />

ospedale 24 ore su 24) e Rapallo (orario apertura<br />

ambulatori);<br />

gli sportelli <strong>del</strong>la Banca CARIGE, sul conto corrente<br />

bancario n. 19180/90 codice ABI 06175 codice CAB<br />

31950, specificando il tipo di prestazione ed il<br />

numero di prenotazione.<br />

Attenzione: la legge finanziaria 2007 prevede che i<br />

cittadini che non provvedano a ritirare il referto o<br />

risultato degli esami entro 30 giorni dalla data di<br />

effettuazione siano tenuti al pagamento per intero <strong>del</strong>la<br />

prestazione usufruita, anche se esenti.


Lavagna: centro per lo screening<br />

in gravidanza<br />

Qual è l’obiettivo <strong>del</strong>lo screening che si effettua negli<br />

ambulatori per la gravidanza fisiologica e per la<br />

gravidanza a rischio?<br />

Obiettivo <strong>del</strong>lo screening è determinare i fattori di rischio<br />

in gravidanza e la natura <strong>del</strong> rischio materno fetale<br />

attraverso la raccolta <strong>del</strong>l’anamnesi, con l’esame fisico e<br />

con test eseguiti prima <strong>del</strong>la gravidanza, alla prima visita<br />

o alle visite successive.<br />

L’ambulatorio per la gravidanza fisiologica e per la<br />

gravidanza a rischio (Direttore: Dott. ssa Maura Grimaldi) ha<br />

come principale obiettivo quello di attribuire un rischio<br />

generico ed un rischio specifico per ogni gestante al fine<br />

di prevenire, migliorare e trattare gli esiti sfavorevoli.<br />

Per sottoporsi allo screening è necessario accedere,<br />

tramite il ginecologo o il medico curante, agli ambulatori<br />

siti al 2°piano <strong>del</strong>l’Ospedale di Lavagna, mediante<br />

prenotazione telefonica al numero 0185 329590 con<br />

richiesta medica su ricettari regionali indicante il quesito<br />

specifico (es. gravidanza a rischio per diabete o per<br />

anamnesi ostetrica o patologia fetale, ecc.).<br />

Sulla base <strong>del</strong>la prima visita la futura mamma sarà<br />

sottoposta ad esami ematochimici, ecografie con color<br />

dopplerflussimetrie, esami prenatali e non,<br />

cardiotografia, consulenze multispecialistiche al fine di<br />

definire e personalizzare il trattamento maggiormente<br />

adeguato.<br />

Quali altri screening è possibile effettuare?<br />

E’ possibile effettuare lo screening per le anomalie<br />

cromosomiche, lo screening infettivologico, lo screening<br />

<strong>del</strong>le malattie metaboliche, lo screening dei difetti di<br />

nutrizione fetale e lo screening per mutazioni genetiche<br />

protrombotiche.<br />

Chi sottoporre ad amniocentesi?<br />

Per le donne a rischio, perché di età uguale o superiore a<br />

35 anni o perché risultate positive ad un test di screening<br />

o perché facenti parte di alcuni particolari gruppi<br />

familiari, è legittimo procedere con indagini diagnostiche<br />

invasive la cui elevata accuratezza diagnostica<br />

contribuisce a rendere il rapporto rischio/beneficio<br />

comunque vantaggioso.<br />

info<br />

STUTTURA SEMPLICE OSTETRICIA E PERINATOLOGIA<br />

Direttore: Dott. ssa Maura Grimaldi - Ospedale di Lavagna<br />

Per appuntamento e/o informazioni tel. 0185 329658<br />

(tutti i giorni feriali dalle 12.00 alle 13.00)<br />

chiedendo <strong>del</strong>la capo sala.<br />

Cosa comporta la gravidanza in età avanzata?<br />

Nel 1958 l’International Federation of Obstetrics definì<br />

gravide in età avanzata tutte le donne che si<br />

presentavano alla prima gravidanza in età superiore ai 35<br />

anni. Se in quegli anni tale tipologia di donna risultava<br />

assai rara e forse quasi un’eccezione, nella realtà attuale<br />

tale definizione rispecchia una larga percentuale <strong>del</strong>la<br />

popolazione femminile. La prima gravidanza in donne di<br />

età superiore ai 35 anni e anche ai 40 è diventato infatti<br />

un fenomeno assai diffuso, come risultato di numerosi<br />

fattori di ordine sociale, culturale ed economico.<br />

L’età materna avanzata definisce un gruppo di donne a<br />

rischio di complicanze ostetriche e quindi richiede<br />

un’attenta osservazione e un adeguato management sia<br />

durante la gravidanza che in travaglio di parto e nel post-<br />

partum. Di certo però la conclusione non deve essere<br />

quella di generalizzare il discorso. L’attenta valutazione<br />

<strong>del</strong>le condizioni di salute pre-esistenti alla gravidanza,<br />

l’anamnesi personale e familiare e la valutazione dei<br />

singoli fattori di rischio devono indurre l’ostetrico a<br />

personalizzare il tipo di approccio alla donna di età<br />

avanzata riducendo quindi il rischio di assumere un<br />

atteggiamento troppo interventistico e troppo<br />

medicalizzato solo in funzione <strong>del</strong> parametro “età<br />

avanzata”.<br />

Cosa si intende per ecografia genetica?<br />

Questo tipo di ecografia si basa sulla constatazione che i<br />

feti affetti da anomalie cromosomiche anatomiche<br />

particolari presentano <strong>del</strong>le caratteristiche anatomiche<br />

particolari, individuabili con una indagine ecografia nel<br />

corso <strong>del</strong> primo trimestre di gestazione.<br />

Una di queste indagini è la valutazione <strong>del</strong>la cosiddetta<br />

translucenza nucale. Si è visto in effetti che molti<br />

embrioni affetti da anomalie cromosomiche hanno, per<br />

ragioni ancora completamente sconosciute, un accumulo<br />

transitorio di liquido negli strati sottocutanei <strong>del</strong>la regine<br />

retronucale <strong>del</strong> collo nel periodo tra 10 e 14 settimane.<br />

Se lo spessore di questa zona supera i 2 mm si ha una<br />

probabilità di anomalie cromosomiche pari al 75% con un<br />

5% di falsi positivi. In questi casi è consigliabile procedere<br />

quindi subito ad una biopsia dei villi coriali e se questa è<br />

negativa è consigliabile comunque ripetere un’accurata<br />

osservazione <strong>del</strong> feto mediante un’ ecografia di II livello<br />

tra la 20 esima e la 22 esima settimana, in 1 caso su 20<br />

infatti possono essere presenti altre malformazioni,<br />

soprattutto cardiache.<br />

Nel novembre 2001 un gruppo di ricercatori <strong>del</strong> King’s<br />

College Hospital di Londra ha proposto un ulteriore<br />

marker ecografico utile per l’individuazione degli<br />

embrioni affetti da Sindrome di Down, lo studio <strong>del</strong>le ossa<br />

nasali. Si è infatti scoperto che il 73% dei bambini nati con<br />

5


Sindrome di Down non ha ossa nasali. Si stima che questa<br />

indagine, associata all’ultrascreen può portare alla<br />

predittività fino al 93% circa.<br />

Qual è il ruolo <strong>del</strong>l’ecografia in gravidanza e quante<br />

ecografie è necessario effettuare?<br />

L’ecografia ostetrica è il più importante metodo<br />

diagnostico non invasivo in gravidanza. Introdotta circa 25<br />

anni fa, ora costituisce un esame di “routine” che fornisce<br />

moltissime informazioni sullo sviluppo e sull’anatomia <strong>del</strong><br />

bambino, infatti con l’ecografia possono essere<br />

diagnosticate malformazioni cardiache, scheletriche,<br />

<strong>del</strong>l’apparato digerente, urogenitale, degli arti e <strong>del</strong>le<br />

loro estremità, <strong>del</strong> sistema nervoso; può essere valutato il<br />

benessere generale anche attraverso lo studio<br />

<strong>del</strong>l’accrescimento, <strong>del</strong> liquido amniotico, dei movimenti<br />

fetali e lo studio velocimetrico, la flussimetria, dei vasi<br />

uterini e fetali.<br />

Del grande ruolo <strong>del</strong>la cosiddetta ecografia genetica<br />

abbiamo già parlato.<br />

Attualmente in Italia, a tutte le gestanti, vengono<br />

raccomandati 3 esami ecografici di “routine”. Il primo<br />

controllo ecografico viene effettuato a 10 - 12 settimane<br />

e serve a datare la gravidanza (corrispondenza con il<br />

periodo mestruale), vedere la collocazione (normalmente<br />

in sede intrauterina) e la forma <strong>del</strong>la camera<br />

gestazionale, il numero degli embrioni e la loro vitalità<br />

(presenza di attività cardiaca).<br />

La seconda ecografia, chiamata anche morfologica, si<br />

esegue tra la 20 a e la 22 a settimana e fornisce utilissime<br />

informazioni sull’anatomia <strong>del</strong> bambino e sul suo<br />

accrescimento (biometria fetale). Questa importante<br />

indagine normalmente è affidata a medici specialisti con<br />

particolare formazione e addestramento. Utili<br />

informazioni vengono fornite anche riguardo alla placenta<br />

(posizione). La terza ecografia, effettuata tra la 30 a e la<br />

32 a settimana, serve a controllare lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’embrione, la placenta e il liquido amniotico.<br />

L’ecografia ostetrica di II livello è un’ecografia effettuata<br />

con strumentazione di elevata tecnologia e da personale<br />

medico specialistico particolarmente addestrato che può<br />

diagnosticare circa il 70%-80% di tutte le maggiori<br />

malformazioni. Viene solitamente effettuata su<br />

indicazione <strong>del</strong>l’ecografia morfologica (20 - 22 settimane)<br />

o in soggetti considerati a rischio.<br />

Un cenno meritano alcune tecniche ecografiche<br />

particolari quali l’ “ecografia tridimensionale (3D)” che<br />

consente uno studio morfologico più approfondito di<br />

alcuni distretti fetali come il cuore, il cervello, la<br />

conformazione facciale, il palato, le labbra, la colonna<br />

vertebrale, gli arti e le loro estremità e l’ecografia<br />

transvaginale che, grazie all’utilizzo di una sonda<br />

vaginale, consente ecografie molto precoci (6 - 7<br />

settimane), di avere un’ottima definizione dei genitali<br />

6<br />

interni nelle fasi iniziali <strong>del</strong>la gravidanza, di poter<br />

studiare e monitorare il collo uterino nelle epoche<br />

successive (es. nel corso di una minaccia di parto<br />

prematuro).<br />

Antica ma sempre attuale: che cosa è la cardiotocografia?<br />

La cardiotocografia (ctg) non è certamente un esame nato<br />

per diagnosticare una eventuale sindrome malformativa,<br />

ma certamente può essere annoverato tra le indagini utili<br />

alla valutazione <strong>del</strong> benessere fetale. E’ un esame non<br />

invasivo che può essere effettuato a partire dalla 30 a<br />

settimana e consente di valutare le frequenza cardiaca<br />

fetale e l’attività contrattile uterina.<br />

La CTG si è dimostrata particolarmente utile nel valutare<br />

le condizioni fetali nelle gravidanze a rischio per<br />

patologia (gestosi, iposviluppo) e nella risposta alla<br />

terapia tocolitica nel corso di minaccia di parto<br />

prematuro. E’ anche utilizzata in travaglio di parto per<br />

avere una valutazione obiettiva <strong>del</strong>l’attività contrattile<br />

uterina e <strong>del</strong> benessere fetale.<br />

In questo ultimo decennio la metodica è stata sempre più<br />

affiancata da sofisticati sistemi di elaborazione ed<br />

interpretazione computerizzata.<br />

Attualmente, nelle gravidanze fisiologiche, i protocolli<br />

ministeriali raccomandano tale esame solo dopo il<br />

compimento <strong>del</strong>la 41 a settimana, ma molti specialisti<br />

continuano a consigliarla settimanalmente a partire dalla<br />

37 - 38 a settimana. La ctg è stata accusata di fornire<br />

troppi falsi positivi (allarmi ingiustificati) ma<br />

indubbiamente ha contribuito notevolmente a migliorare<br />

l’assistenza ostetrica e perinatale in questi ultimi<br />

decenni.<br />

In alcuni centri ed in casi selezionati (gravidanze ad alto<br />

rischio) viene associata contemporaneamente allo studio<br />

ecografico, consentendo di avere un profilo biofisico <strong>del</strong><br />

feto altamente correlato con le sue condizioni attuali e<br />

con una buona capacità predittiva.<br />

Il futuro<br />

E’ ormai noto che nel sangue materno compaiono molto<br />

precocemente cellule fetali. Alcuni gruppi di ricerca sono<br />

al lavoro per sviluppare tecniche affidabili basate sullo<br />

studio di queste cellule che potrebbero portare ad uno<br />

screening o ad una vera diagnosi con un semplice prelievo<br />

di sangue.<br />

Una considerazione finale<br />

Ricordo quando si parlava, per definire l’ambiente<br />

intrauterino, di una “scatola chiusa”, difficile da studiare:<br />

ora certamente molto è cambiato.<br />

Conosciamo molti aspetti <strong>del</strong>la vita fetale e sempre più<br />

precocemente possiamo individuare malformazioni e<br />

patologie. Purtroppo però dobbiamo ammettere che<br />

molta strada deve ancora essere percorsa.


Ad un anno <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong>la<br />

campagna “Io e il mio cuore”:<br />

i primi risultati<br />

Sono stati illustrati, nel corso di una conferenza stampa<br />

svoltasi presso la Direzione Generale aziendale, i primi<br />

risultati <strong>del</strong>la campagna informativa 'Io e il mio cuore',<br />

iniziata lo scorso anno ed organizzata dal DIPARTIMENTO DI<br />

CARDIOLOGIA <strong>del</strong>la ASL 4 'Chiavarese', in collaborazione<br />

con EMERGENZA TIGULLIO 118, FEDERAZIONE ITALIANA<br />

MEDICI MEDICINA GENERALE e SOCIETA' ITALIANA DI<br />

MEDICINA GENERALE.<br />

Obiettivo principale <strong>del</strong>la Campagna di prevenzione,<br />

portata avanti dai medici cardiologi<br />

Stefano Robotti ed Enrico Puggioni, <strong>del</strong>la<br />

Struttura Complessa Cardiologia diretta<br />

dal dottor Michele Brignole, è stata la<br />

riduzione <strong>del</strong> tempo di intervento in caso<br />

di infarto: tale tempo, ad un anno<br />

dall'inizio <strong>del</strong>la campagna, si è ridotto di<br />

11 minuti, un buon risultato!<br />

Nel territorio <strong>del</strong>la ASL 4 Chiavarese, il cui bacino d'utenza<br />

è di circa 150.000 abitanti, l'incidenza di infarto<br />

miocardico acuto (IMA) è di 325 casi ogni 100.000 abitanti<br />

per anno; tale dato risulta essere molto maggiore rispetto<br />

a quello atteso in Italia che è di circa 220-240 casi ogni<br />

100.000 abitanti per ann, e sembra essere ancora in<br />

crescita, vista la maggiore percentuale di popolazione<br />

anziana residente nella nostra regione.<br />

E' noto che l'infarto miocardio acuto è una patologia grave<br />

che necessita di una precoce diagnosi e terapia.<br />

Dato che il tempo è muscolo, l'intervallo intercorso tra<br />

l'inizio dei sintomi e la terapia deve essere ridotto il più<br />

possibile per ottenere il massimo beneficio.<br />

Per ottenere una diagnosi precoce di infarto miocardico<br />

Cardiologia Lavagna<br />

(Terapia Intensiva - Centro Aritmologico)<br />

Direttore: Dott. Michele Brignole<br />

0185/329569 (segreteria)<br />

acuto è stata organizzata nel 2006 una campagna<br />

informativa a cui hanno collaborato i medici <strong>del</strong>la<br />

Cardiologia <strong>del</strong>l'Ospedale di Lavagna e <strong>del</strong> 118 <strong>Tigullio</strong>, con<br />

lo scopo di sensibilizzare la popolazione ad un precoce<br />

riconoscimento dei sintomi <strong>del</strong>l'infarto miocardico acuto,<br />

al fine di ottenere un tempestivo 1°contatto medico e<br />

conseguente rapido approccio terapeutico che, in casi<br />

selezionati, consiste nella terapia riperfusiva coronarica<br />

mediante angioplastica primaria.<br />

L'efficacia <strong>del</strong>la campagna e <strong>del</strong>la collaborazione tra i<br />

medici <strong>del</strong>la cardiologia interventistica e <strong>del</strong> 118 è stata<br />

dimostrata dal confronto dei dati ottenuti nel 2006<br />

rispetto a quelli <strong>del</strong> 2005<br />

In particolar modo si è ottenuta una riduzione media di<br />

11 minuti sul tempo decisionale <strong>del</strong> paziente (tempo<br />

intercorso tra inizio <strong>del</strong> dolore toracico ed 1° contatto<br />

medico); inoltre, l'ottimale collaborazione tra i cardiologi<br />

interventisti ed i medici <strong>del</strong> dipartimento di emergenza/<br />

urgenza <strong>del</strong>la nostra ASL ha permesso, nei pazienti<br />

sottoposti ad angioplastica primaria, una riduzione di 15<br />

minuti <strong>del</strong> tempo<br />

intercorso tra 1°<br />

contatto medico e la<br />

riapertura <strong>del</strong>la arteria<br />

coronarica<br />

responsabile<br />

<strong>del</strong>l'infarto miocardico<br />

acuto.<br />

Un altro risultato<br />

estremamente<br />

importante è<br />

l'incremento <strong>del</strong>la<br />

percentuale di pazienti<br />

con infarto miocardico acuto che hanno avuto il primo<br />

contatto medico con il 118 (strategia vincente per la<br />

riduzione <strong>del</strong> tempo totale dolore-riperfusione<br />

coronarica); in particolare, se nel 2005 solo il 46% dei<br />

pazienti ricoverati per IMA ha avuto il primo contatto<br />

medico con il 118, nel 2006 tale percentuale è salita al<br />

57%.<br />

Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, rimane ancora un<br />

punto importante sul quale è necessario intervenire:<br />

ridurre maggiormente il tempo decisionale <strong>del</strong> paziente.<br />

Anche per contribuire al raggiungimento di tale obiettivo<br />

la campagna informativa “Io e il mio cuore” prosegue.<br />

0185/329568 (UTIC)<br />

0185/329532 (Centro Aritmologico)<br />

0185/306506 (FAX)<br />

e-mail: utic@asl4.liguria.it -<br />

aritmo@asl4.liguria.it<br />

info<br />

7


Evoluzioni voluzioni… … <strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong><br />

<strong>del</strong>le Dipendenze<br />

Il <strong>Dipartimento</strong> <strong>del</strong>le Dipendenze nel corso <strong>del</strong> tempo ha<br />

avuto diversi cambiamenti nel target dei pazienti e nelle<br />

modalità di cura, per adattarsi alle nuove esigenze - se<br />

così si può dire - <strong>del</strong>la patologia.<br />

Si assiste infatti all’incrementarsi <strong>del</strong> numero dei pazienti<br />

giovanissimi, soprattutto per quanto concerne l’abuso di<br />

sostanze e gli episodi di ebbrezza patologica.<br />

Per quanto concerne il servizio di alcologia, a fronte di<br />

pazienti che si rivolgono al servizio in età per così dire<br />

matura (trentenni ma soprattutto quarantenni e<br />

cinquantenni) quando i danni fisici, psichici, sociali <strong>del</strong>le<br />

patologie alcolcorrelate sono ormai evidenti, è sempre<br />

più importante e statisticamente significativo il<br />

fenomeno <strong>del</strong>le donne bevitrici: nel sesso femminile il<br />

bere problematico si accompagna spessissimo ad una<br />

patologia psichiatrica e relazionale che rende molto<br />

difficoltoso il trattamento e più sfavorevole la prognosi.<br />

Ciò significa una sempre maggiore necessità, per il<br />

<strong>Dipartimento</strong>, di figure professionali in grado di lavorare<br />

con i giovani, preparate sul piano psicologico e<br />

relazionale, considerando che il problema alcologico e<br />

<strong>del</strong>le tossicodipendenze non è un “vizio” né una diagnosi<br />

a sé stante, ma una modalità di vivere e rapportarsi con<br />

il mondo esterno, da trattare con la massima <strong>del</strong>icatezza<br />

ed il massimo rispetto.<br />

Per quanto riguarda l’attività di prevenzione attuata<br />

attraverso l’Unità Mobile Multimediale <strong>del</strong>la Comunità<br />

Terapeutica “La Fattoria”, unità extra-aziendale <strong>del</strong><br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>del</strong>le Dipendenze, per il 2007 si prevede un<br />

aggiornamento nella metodologia comunicativa, per la<br />

diffusione dei messaggi attraverso internet e la<br />

strumentazione multimediale, da un lato, insieme alla<br />

messa in atto di interventi nelle discoteche e nei luoghi<br />

di aggregazione informale, dall’altro. In particolare, è<br />

necessario affrontare il fenomeno <strong>del</strong> policonsumo tipico<br />

8<br />

<strong>del</strong> mondo giovanile, che trovando origine principalmente<br />

nella conduzione di un certo stile di vita, può essere<br />

efficacemente contrastato attraverso interventi di peer<br />

education, in collaborazione con la rete di servizi che<br />

offre consulenza e spazi ai giovani.<br />

Per questi motivi le nostre attività educative di strada<br />

assumono sempre più l’aspetto di interventi di<br />

prevenzione primaria precoci, volti a promuovere<br />

comportamenti consapevoli e ad aumentare le capacità<br />

critiche e relazionali degli adolescenti.<br />

L’abbassamento <strong>del</strong>l’età di arrivo è fortemente connessa<br />

alle politiche di prevenzione territoriale, in quanto<br />

permette di individuare precocemente i nuovi stili<br />

d’abuso e di entrare in contatto ravvicinato con i giovani<br />

consumatori. Infatti più che di “nuove droghe” possiamo<br />

parlare di nuove modalità d’uso di vecchie droghe.<br />

Il boom <strong>del</strong>la cocaina, di cui frequentemente parlano i<br />

giornali in questi ultimi mesi, è stato ravvisato nel nostro<br />

servizio da almeno tre anni, ed è andato di pari passo con<br />

l’abbassarsi <strong>del</strong> prezzo <strong>del</strong>la sostanza e con l’aumento<br />

<strong>del</strong>la “moda” di fumarla.<br />

In quest’ultimo caso è evidente un cambio di stile d’uso,<br />

come prima sottolineato, e un parallelo aumento anche<br />

<strong>del</strong>l’abitudine a fumare eroina. Queste nuove modalità<br />

permettono al consumatore di non credersi<br />

tossicodipendente (“i vecchi tossici la sniffavano o<br />

l’iniettavano”) e di infilarsi rapidamente in un circuito di<br />

dipendenza molto profonda, mantenendo tuttavia<br />

l’illusione di avere tutto sotto controllo.<br />

L’abitudine di mescolare con hashish e psicofarmaci,<br />

conditi con un bel po’ d’alcool, rende il tutto ancora più<br />

distruttivo, creando anche dipendenze crociate.<br />

Altre sostanze sintetiche, come l’ecstasy, il popper e<br />

similari hanno una diffusione più limitate sul nostro<br />

territorio e si collocano all’interno di particolari momenti<br />

di aggregazione come discoteche, concerti, raduni<br />

giovanili.<br />

Quindi il nostro <strong>Dipartimento</strong> ha dovuto ripensare, in<br />

questi anni, le modalità operative e l’organizzazione<br />

interna attivando nuovi gruppi di lavoro.<br />

Tale processo è ancora in corso e richiederà<br />

l’investimento di molte energie mentali e operative da<br />

parte di tutti per restare adeguati ai cambiamenti che il<br />

mutamento costante <strong>del</strong>le culture giovanili impone.


NON SOLO CALCIO: In occasione dei Mondiali di Calcio<br />

2006 si è voluto organizzare un evento che aggregasse<br />

una fascia di popolazione molto ampia ed eterogenea, sia<br />

come età che come interessi, partendo dagli amanti <strong>del</strong><br />

calcio e <strong>del</strong>lo sport nel senso più esteso, per arrivare agli<br />

amanti <strong>del</strong>la musica dal vivo, <strong>del</strong>le mostre di pittura e<br />

<strong>del</strong>le occasioni culturali. Questo al fine di ricreare un<br />

contesto aggregativo dove trasmettere messaggi verbali,<br />

visivi ed esperenziali di benessere e di prevenzione<br />

<strong>del</strong>l’uso di alcool, di sostanze psicotrope e dopanti.<br />

Per tutto il periodo dei mondiali di calcio, il maxi evento<br />

organizzato ha offerto alla cittadinanza ed ai turisti non<br />

solo occasioni di divertimento e svago, ma anche la<br />

possibilità di fare esperienza e riflettere circa un modo di<br />

stare insieme “sano e consapevole”, ripensando ai<br />

comportamenti dannosi per la salute come l’abuso di<br />

alcool e l’uso di sostanze psicoattive, in uno spazio dove<br />

era possibile mangiare, bere, ascoltare musica, guardare<br />

le partite dei Mondiali di calcio e le altre esibizioni<br />

sportive su 2 maxi schermo, ma anche misurare il proprio<br />

tasso alcolico dopo aver consumato vino, birra e altri<br />

alcolici, avere informazioni circa i rischi connessi con<br />

l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive, partecipare<br />

attivamente a corsi di pittura murales, lezioni di arti<br />

marziali, musica, golf e altri sport, ed entrare in contatto<br />

con le realtà dei popoli immigrati per confrontarsi con<br />

altre culture e storie.<br />

La prevenzione <strong>del</strong>l’uso e abuso di sostanze psicoattive,<br />

attraverso l’uso <strong>del</strong>l’Unità Mobile Multimediale <strong>del</strong>l’Asl 4<br />

Chiavarese, che ha svolto una capillare azione di<br />

informazione e prevenzione attraverso numerosi<br />

manifesti e striscioni presenti in tutto lo spazio <strong>del</strong>la<br />

Festa, l’uso <strong>del</strong>l’etilometro e la distribuzione di gadget,<br />

magliette e materiale informativo, per promuovere<br />

comportamenti sani e consapevoli. La vicinanza<br />

<strong>del</strong>l’Unità Mobile alla distribuzione di bevande alcoliche<br />

ha consentito un efficace lavoro di informazione circa i<br />

rischi connessi l’uso e l’abuso di bevande alcoliche, che<br />

ha raggiunto i consumatori. Ogni sera infatti sono stati<br />

effettuati circa 100 prove etilometro e sono stati<br />

distribuiti 10 minietilometri personali a serata. Per creare<br />

un efficace contesto informativo, per tutto lo spazio<br />

<strong>del</strong>la festa sono stati esposti striscioni e banner con<br />

richiami ai messaggi di prevenzione. Sono stati coinvolti i<br />

gruppi musicali, i gestori dei vari stand e i collaboratori<br />

<strong>del</strong>la manifestazione nella promozione dei messaggi come<br />

peer educators. Sono state coinvolte anche le forze<br />

<strong>del</strong>l’ordine (Polizia e Carabinieri) che hanno partecipato<br />

attivamente ai dibattiti, il Comune di Chiavari, i Centri di<br />

<strong>Dipartimento</strong> <strong>del</strong>le Dipendenze e dei<br />

Comportamenti da Abuso<br />

Direttore: Dott. Giorgio Rebolini<br />

Sede: ex Casa di riposo 'Marini', Via Don Bobbio, Lavagna<br />

Tel. 0185 329781<br />

Aggregazione, gli Informagiovani e il Pub “Excalibur” di<br />

Chiavari.<br />

Il Progetto “Non solo calcio 2006” ha ottenuto il secondo<br />

posto al Concorso Marketing per la Salute, nell'ambito<br />

<strong>del</strong>la manifestazione COM-PA 2006 (salone europeo <strong>del</strong>la<br />

comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e<br />

all'impresa) svoltasi il 7, 8, 9 novembre 2006 a Bologna.<br />

Alla cerimonia di consegna <strong>del</strong> premio, avvenuta<br />

mercoledì 8 novembre durante<br />

la tavola rotonda 'Prevenzione<br />

e promozione <strong>del</strong>la salute: il<br />

ruolo s trategi c o d e l l a<br />

comunicazione pubblica', erano<br />

presenti due degli ideatori <strong>del</strong><br />

progetto, Ezio Lasagna (nella<br />

foto), <strong>del</strong>la Comunità “La<br />

Fattoria”, e Sara Fazzeri, <strong>del</strong><br />

Nucleo Operativo Alcoologia<br />

<strong>del</strong>la nostra ASL, accompagnati<br />

dal personale <strong>del</strong>l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, che ha<br />

presenziato allo stand allestito dalla nostra ASL<br />

nell'ambito di COM - PA 2006.<br />

Il concorso, al quale l'Ufficio Stampa ASL 4, di concerto<br />

con il <strong>Dipartimento</strong>, ha inviato il progetto, è organizzato<br />

dall'Azienda USL di Modena, in collaborazione con<br />

l'Associazione Italiana <strong>del</strong>la Comunicazione Pubblica e<br />

Istituzionale, allo scopo di valorizzare e stimolare la<br />

realizzazione di progetti di promozione <strong>del</strong>la salute che<br />

prevedono l'utilizzo dei principi <strong>del</strong> marketing sociale.<br />

info<br />

9


“Nessuno escluso”<br />

10<br />

Il Progetto “NESSUNO ESCLUSO” nasce per<br />

garantire ascolto e cura al cittadino<br />

extracomunitario, facilitandone l’accesso<br />

all’assistenza sanitaria.<br />

Gli obiettivi principali <strong>del</strong> Progetto,<br />

promosso e portato avanti dall’Ufficio<br />

Coordinamento dei Distretti Sanitari <strong>del</strong>la<br />

nostra ASL, sono:<br />

• migliorare l’accesso ai Servizi sanitari e gestire al<br />

meglio le prestazioni in termini di efficienza, efficacia<br />

ed equità;<br />

• promuovere strategie di intervento per il<br />

miglioramento qualitativo <strong>del</strong>le condizioni sanitarie e<br />

<strong>del</strong> contesto sociale degli immigrati;<br />

• far conoscere ai cittadini stranieri le normative, i<br />

percorsi di accesso ai Servizi ed alle prestazioni;<br />

• formulare proposte organizzative finalizzate a<br />

facilitare l’applicazione <strong>del</strong>la normativa;<br />

• consolidare la collaborazione tra Enti pubblici,<br />

volontariato e terzo settore, presenti sul territorio,<br />

impegnati in progetti comuni;<br />

• creare strumenti di sensibilizzazione volti alla<br />

comunicazione e reciproca informazione, superando le<br />

barriere linguistiche;<br />

• incentivare iniziative di formazione per il personale<br />

ASL e per i volontari.<br />

•<br />

Il Centro di Ascolto e<br />

Cura, aperto due<br />

pomeriggi alla<br />

settimana, prevede un<br />

momento di ascolto da<br />

parte <strong>del</strong>l’Assistente<br />

sociale e <strong>del</strong>l’Infermiera<br />

coordinatrici <strong>del</strong><br />

Progetto, durante il<br />

quale il cittadino<br />

extracomunitario<br />

può ricevere<br />

qualsiasi tipo di<br />

informazione e<br />

chiarimento<br />

inerente alla<br />

propria salute.<br />

Presso il centro è<br />

attivo, inoltre, un vero e proprio ambulatorio medico di 1°<br />

livello, con medici ed infermieri <strong>del</strong>l’ASL che hanno aderito<br />

volontariamente all’iniziativa, per poter effettuare anche<br />

visite mediche: è sempre presente un mediatore culturale<br />

per facilitare la comunicazione tra gli operatori e<br />

l’assistito.<br />

L’attività <strong>del</strong> Centro non si ferma al solo ambulatorio e<br />

offre:<br />

• disponibilità alla chiamata di mediatori culturali, <strong>del</strong>la<br />

lingua di cui si ravvisa la necessità, per tutti i reparti<br />

ospedalieri e servizi territoriali <strong>del</strong>l’ASL entro 24 ore;<br />

• traduzione nelle lingue maggiormente rappresentate di<br />

brevi testi illustranti le attività che i Servizi riterranno<br />

utili;<br />

• promozione di rapporti di rete tra Enti pubblici,<br />

volontariato e terzo settore, nell’ottica<br />

<strong>del</strong>l’integrazione socio-sanitaria e <strong>del</strong> principio di<br />

sussidiarietà;<br />

• organizzazione e promozione di una formazione interna<br />

permanente;<br />

• ricerca di accordi e percorsi condivisi tra i Servizi<br />

<strong>del</strong>l’ASL che attualmente sono più investiti di tali<br />

problematiche.<br />

Sono state, inoltre, stipulate convenzioni con l’Anolf<br />

(Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) Cisl, sede di<br />

Chiavari, per i mediatori culturali, e con la CRI per<br />

l’integrazione alle presenze degli infermieri ASL presso<br />

l’ambulatorio.<br />

Sono stati predisposti, in collaborazione con l’Ufficio<br />

Stampa aziendale, semplici opuscoli informativi con le<br />

modalità di accesso ai servizi tradotte nelle lingue straniere<br />

più diffuse (arabo, spagnolo, inglese, francese).<br />

info<br />

Centro ascolto e cura per cittadini extracomunitari,<br />

Corso Dante 163, Chiavari<br />

lunedì e giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00<br />

Ufficio Coordinamento Distretti - Tel. 0185 329381


UVEITI 2007<br />

"Uveiti 2007" è il tema <strong>del</strong>l'incontro internazionale sulle<br />

Flogosi (infiammazioni) Oculari svoltosi il 13 e 14 aprile<br />

2007 a Rapallo, presso l’Excelsior Palace Hotel, con il<br />

patrocinio di prestigiose società quali l’International<br />

Ocular Inflammation Society (IOIS) e la Society of<br />

Ophthalmo-Immuno-Infectiology in Europe (SOIE).<br />

Organizzatori <strong>del</strong>l’incontro sono stati la Dottoressa Pia<br />

Allegri (Oculista presso l’Ospedale di Lavagna) in<br />

collaborazione con il Dottor Luca Cimino (Oculista<br />

<strong>del</strong>l’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia), il Dottor<br />

Ugo Murialdo (Direttore <strong>del</strong>la Struttura Complessa di<br />

Oculistica <strong>del</strong>l'Asl 4 Chiavarese) e il Professor Carl P.<br />

Herbort (Direttore <strong>del</strong> Centro per le Malattie<br />

Infiammatorie Oculari <strong>del</strong>l’Università di Losanna).<br />

Le Uveiti sono infiammazioni <strong>del</strong>l'occhio sia esterno che<br />

interno, che colpiscono a tutte le età e per le cause più<br />

disparate; patologie che se non diagnosticate in tempo e<br />

trascurate possono portare in tempi relativamente brevi,<br />

addirittura, alla cecità. Un argomento quindi di interesse<br />

collettivo che investe il campo degli adulti e anche,<br />

drammaticamente, quello dei bambini.<br />

Le Uveiti, essendo patologie derivanti principalmente da<br />

un disordine immunitario, riconoscono una genesi simile<br />

alle forme più importanti di congiuntivite allergica, per lo<br />

più ad esordio in epoca infantile.<br />

Per questo motivo la Dottoressa Allegri, in collaborazione<br />

con il Professor Giuseppe Napoli, pediatra specialista in<br />

Allergologia presso il polo ospedaliero di Lavagna, ha<br />

organizzato un centro di riferimento per la diagnosi e la<br />

terapia <strong>del</strong>le congiuntiviti allergiche a cui afferiscono non<br />

solo pazienti provenienti da Genova e dalla Liguria, ma<br />

anche da regioni limitrofe.<br />

UVEITI - “L'uvea - spiega la dottoressa Pia Allegri - è una<br />

<strong>del</strong>le tuniche <strong>del</strong>l'occhio e deve tale nome al suo colore<br />

simile a quello <strong>del</strong>l'uva rossa; essa è interposta tra la<br />

sclera, il guscio esterno <strong>del</strong>l'occhio, e la retina, la<br />

pellicola visiva più interna. L'uvea è ricchissima di vasi<br />

sanguigni e ha lo scopo di nutrire tutti i tessuti <strong>del</strong>l'occhio<br />

e pertanto una sua infiammazione può provocare danni a<br />

carico dei tessuti oculari che, a partire dall’esterno, sono:<br />

cornea, sclera, retina. Per questi motivi è estremamente<br />

importante diagnosticare correttamente e curare<br />

precocemente le uveiti, perché le conseguenze possono<br />

essere drammatiche per la vista. I più comuni sintomi<br />

sono: fotofobia, ovvero la sensibilità alla luce,<br />

offuscamento, annebbiamento e calo <strong>del</strong>la vista, dolore di<br />

varia intensità, arrossamento oculare e lacrimazione. Vi<br />

sono forme acute ad insorgenza improvvisa con<br />

arrossamento e dolore oculare e forme subacute e<br />

croniche a comparsa subdola, come ad esempio<br />

nell'artrite reumatoide infantile con progressivo<br />

annebbiamento visivo. Forme prettamente monolaterali,<br />

come quelle post-erpetiche, e forme bilaterali in cui un<br />

occhio è maggiormente compromesso rispetto all'altro,<br />

come quelle associate a malattie autoimmuni quali Lupus<br />

o artrite reumatoide”.<br />

CAUSE - “Sono svariate le cause <strong>del</strong>le Uveiti, da forme<br />

infettive (quali quelle da virus specie Herpes Simplex e<br />

Zoster, funghi quali la Candida, parassiti quali il<br />

Toxoplasma, vermi come la Toxocara canis, più raramente<br />

batteri), a forme autoimmuni associate a malattie<br />

sistemiche, a forme idiopatiche e cioè di cui la causa è<br />

ignota”.<br />

PREVENZIONE - “Il "Centro per la diagnosi e terapia <strong>del</strong>le<br />

Uveiti e <strong>del</strong>le Congiuntiviti Allergiche" è da anni operante<br />

presso l'Ospedale di Lavagna; ad esso convergono pazienti<br />

inviati da specialisti <strong>del</strong>la stessa Regione come di zone<br />

limitrofe quali Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e<br />

Lombardia, ma anche pazienti provenienti dalle Regioni<br />

<strong>del</strong> Sud. E’ tra i primi Centri in Italia perché è dotato di<br />

possibilità diagnostiche e terapeutiche difficilmente<br />

reperibili nella routinarietà”.<br />

TERAPIE - “Le Uveiti si curano sia con terapie mediche<br />

che chirurgiche: esiste un trattamento medico locale ed<br />

uno generale con antinfiammatori, antibiotici, antivirali e<br />

immuno-soppressori; la chirurgia interviene in casi di<br />

complicanze provocate dalle infiammazioni oculari:<br />

cataratta, glaucoma, edema corneale, opacità vitreali,<br />

distacchi di retina”.<br />

Il Convegno di Rapallo ha visto gli interventi e le lezioni di<br />

circa 50 illustri specialisti a livello nazionale e<br />

internazionale, e la partecipazione di oltre 200 iscritti,<br />

che hanno trasformato per 2 giorni la cittadina rivierasca<br />

nella “capitale” <strong>del</strong>la ricerca e <strong>del</strong>lo studio sulle<br />

infiammazioni oculari.<br />

11


Promozione <strong>del</strong>l’Attività Fisica<br />

nella Terza Età<br />

GlaxoSmithKline ha deciso di realizzare, in tutta Italia, un<br />

programma per la promozione <strong>del</strong>l’attività fisica nella<br />

popolazione anziana: il progetto benAttivi.<br />

I benefici effetti <strong>del</strong>l’attività fisica sulle malattie<br />

cardiovascolari, il diabete, l’obesità, l’osteoporosi, già<br />

ampiamente descritti nel numero precedente,<br />

rappresenterebbero già una buona ragione per mantenersi<br />

quanto più attivi possibile.<br />

Ma uno stile di vita regolarmente attivo è importante per<br />

le persone anziane anche perché favorisce la mobilità,<br />

quindi un’esistenza fortemente indipendente dal punto di<br />

vista fisico e sociale; contribuisce al mantenimento <strong>del</strong>le<br />

capacità di equilibrio, fondamentali per preservarsi dalle<br />

cadute, evenienza particolarmente pericolosa mano a<br />

mano che gli anni passano.<br />

Lo stile di vita sedentario ha, fra le altre conseguenze,<br />

specialmente nelle persone anziane, quella di isolarle a<br />

poco a poco dal contesto <strong>del</strong>la vita sociale. L’attività<br />

fisica, quindi, non riguarda soltanto il “fisico”: soprattutto<br />

quando viene esercitata all’aperto e quando si svolge in<br />

gruppo, contribuisce in modo rilevante all’integrazione<br />

sociale e alla creazione di nuovi legami di amicizia, o<br />

comunque, di relazione anche con soggetti appartenenti<br />

alle generazioni più giovani.<br />

12<br />

info<br />

E’ importante comprendere e far comprendere inoltre<br />

come l’attività fisica influisca positivamente sull’umore e<br />

possa rappresentare un ottimo rimedio per la depressione:<br />

l’anziano regolarmente attivo si sente meglio, anche<br />

perché l’attività fisica favorisce l’appetito, aiuta<br />

l’eliminazione <strong>del</strong>le scorie, migliora il sonno, riduce lo<br />

stress e l’ansia.<br />

L’attività fisica, a livello cerebrale, promuove la<br />

produzione di particolari ormoni, le endorfine, che hanno<br />

un effetto “tranquillante” su tutto l’organismo,<br />

contribuendo all’instaurarsi in molte persone di una<br />

costante e perdurante sensazione di benessere.<br />

Se da un po’ di tempo conducete una vita sedentaria e<br />

decidete di riprendere l’attività fisica, consultate prima il<br />

vostro medico. Egli potrà darvi dei buoni consigli per<br />

intraprendere iniziative adeguate alle vostre condizioni di<br />

salute, alle vostre capacità fisiche, ai vostri bisogni, alle<br />

situazioni ambientali in cui potete agevolmente agire.<br />

Ad intervalli regolari, lungo il corso <strong>del</strong>l’anno, verificate<br />

con lui i risultati ottenuti e l’eventuale opportunità di<br />

variare le prestazioni per conseguire ulteriori vantaggi per<br />

le vostre condizioni di forma.<br />

Può capitare, però, di non stare bene; in tal caso<br />

perseverare nell’attività fisica potrebbe peggiorare le<br />

vostre condizioni. E’ prudente quindi mettersi a riposo per<br />

qualche giorno e curarsi; a disturbi risolti, si può<br />

riprendere il consueto programma di attività fisica con<br />

prudente gradualità nel corso di qualche giorno, fino a che<br />

non si abbia la sensazione di essere tornati in piena forma.<br />

I principali e più comuni sintomi che consigliano di<br />

sospendere ogni attività fisica sono:<br />

• dolori al torace<br />

• forti dolori muscolari<br />

• marcata difficoltà di respiro<br />

• offuscamento <strong>del</strong>la vista<br />

• palpitazioni<br />

• sensazione di nausea<br />

• senso di svenimento<br />

• stanchezza eccessiva<br />

• Vertigini.<br />

Nell’interesse <strong>del</strong>la collettività, GlaxoSmithKline ha<br />

assunto l’impegno di contribuire a sviluppare anche nel<br />

territorio <strong>del</strong>la ASL 4 Chiavarese, in collaborazione con le<br />

Istituzioni, una generalizzata cultura <strong>del</strong>l’attività fisica,<br />

mediante la diffusione di conoscenze sui suoi vantaggi<br />

presso la pubblica opinione, una capillare opera di<br />

formazione professionale degli operatori socio-sanitari che<br />

maggiormente possono favorirne la promozione e, in<br />

ambito medico, la prescrizione.<br />

Dettagliate informazioni sullo sviluppo <strong>del</strong> Progetto benAttivi sul territorio nazionale<br />

e sulle modalità per aderirvi possono essere richieste a:<br />

GlaxoSmithKline spa - Programma “Salute & Società” - Progetto benAttivi, Via A. Fleming 2, 37135 Verona<br />

Telefono 045/9218310 Fax 045/9218197 e-mail salutesocieta@gsk.com


Ospedale di Lavagna:<br />

inaugurato il nuovo <strong>Dipartimento</strong><br />

<strong>del</strong>le Emergenze<br />

Con l’inaugurazione <strong>del</strong> <strong>Dipartimento</strong> <strong>del</strong>le Emergenze<br />

recentemente ristrutturato si realizzano tre obiettivi<br />

fondamentali: la ristrutturazione e l’ammodernamento <strong>del</strong><br />

Reparto di Medicina, secondo i moderni criteri di<br />

assistenza ospedaliera, l’avvio <strong>del</strong> nuovo <strong>Dipartimento</strong> di<br />

Emergenza, la ristrutturazione <strong>del</strong> Reparto di Neurologia.<br />

La Struttura di Medicina<br />

è stata rinnovata sia dal<br />

punto di vista <strong>del</strong>la<br />

manutenzione muraria<br />

che degli arredi: le<br />

camere, tutte con<br />

bagno, ospitano al massimo 4 pazienti (in precedenza 5);<br />

sono inoltre presenti camere a 2 e 3 letti e una ad un<br />

letto, predisposta con un filtro per ospitare all’occorrenza<br />

pazienti infettivi; ma soprattutto è stata “ripensata” in<br />

relazione alla mission che la ASL 4 prevede per l’Ospedale<br />

di Lavagna e perciò è stata rinominata Medicina Interna ad<br />

Indirizzo d’Urgenza.<br />

E’ stata quindi individuata un’area specifica di 9 letti<br />

detta di Subintensività Medica, mettendo in pratica i<br />

moderni concetti relativi alla organizzazione ospedaliera,<br />

che prevedono una ripartizione <strong>del</strong>l’ospedale e <strong>del</strong>le<br />

Strutture (una volta chiamati Reparti o Divisioni) secondo<br />

il criterio <strong>del</strong>la intensità assistenziale; in parole povere i<br />

pazienti “più gravi” (o a rischio di diventarlo) vengono<br />

messi tutti assieme in una area dedicata con più<br />

favorevole rapporto personale/pazienti, e possibilità di<br />

monitoraggio multiparametrico.<br />

Lo stesso mo<strong>del</strong>lo è stato riprodotto in Neurologia, dove è<br />

stata progettata una area dedicata di 6 letti, dotata di<br />

sistemi di monitoraggio, detta Centro Ictus, che speriamo<br />

di poter aprire entro l’anno, se sarà possibile integrare<br />

l’attuale organico con un turno aggiuntivo di infermieri o<br />

almeno O.S.S.<br />

Il presupposto funzionale di un centro ictus si fonda<br />

soprattutto su multidisciplinarietà di approccio e precocità<br />

di avvio <strong>del</strong>l’intervento riabilitativo; con queste modalità<br />

assistenziali è possibile evitare 1 decesso ogni 33 casi<br />

trattati e di ottenere 1 rientro a domicilio in condizioni di<br />

autonomia ogni 20 casi trattati.<br />

Sia l’area di Subintensività Medica che il centro ictus non<br />

sono stati progettati come “repartini” separati ma sono<br />

stati pensati in stretta contiguità ai Reparti di Medicina e<br />

Neurologia, consentendo così la ottimizzazione <strong>del</strong>le<br />

risorse mediche e infermieristiche.<br />

Con l’Atto Aziendale <strong>del</strong>lo scorso anno è stato ridisegnato<br />

il <strong>Dipartimento</strong> <strong>del</strong>l’Emergenza e Accettazione, che oggi<br />

comprende la Struttura Complessa di Medicina d’Urgenza<br />

(comprensiva <strong>del</strong>l’area di subintensività medica), la<br />

Struttura Complessa di Neurologia con annesso Centro<br />

Ictus in via di attivazione, la Struttura Semplice<br />

Dipartimentale UTIR, la Struttura Semplice Dipartimentale<br />

Pronto Soccorso, la Struttura Semplice Dipartimentale<br />

Chirurgia d’Urgenza, la Struttura Semplice Dipartimentale<br />

118 ed Emergenza Sanitaria. Tutte queste Strutture sono<br />

ubicate presso il Polo Ospedaliero di Lavagna e questo<br />

favorisce la reciproca integrazione. In particolare:<br />

tra PS e sistema 118, tra i quali esiste una<br />

particolare omogeneità di qualificazione<br />

professionale sia medica che infermieristica;<br />

tra UTIR e subintensività medica, con la quale<br />

funzionalmente si integra favorendo il processo di<br />

dimissione dalla UTIR e quindi consentendo<br />

l’ottimale utilizzo dei letti di rianimazione;<br />

tra Medicina d’Urgenza e Neurologia, con la quale<br />

già esiste una costante collaborazione che potrà<br />

ancora essere sviluppata nella prospettiva <strong>del</strong>la<br />

attivazione <strong>del</strong> centro ictus, in quell’ottica di<br />

multidisciplinarietà <strong>del</strong>l’intervento di cui si diceva<br />

prima.<br />

La Chirurgia d’Urgenza è un’altra struttura determinante<br />

per la funzionalità <strong>del</strong> DEA e di cui è importante segnalare<br />

il ruolo essenziale di collegamento con il <strong>Dipartimento</strong><br />

Chirurgico e in particolare con la Chirurgia di Lavagna, con<br />

la quale esiste una ottima collaborazione e con la quale<br />

viene condiviso l’onere e l’onore degli interventi chirurgici<br />

d’urgenza; svolge inoltre il ruolo di “ospitare” pazienti con<br />

frattura di femore che una volta operati dall’équipe<br />

ortopedica proseguiranno il loro percorso ospedaliero<br />

presso la Struttura Complessa Ortopedia di Sestri Levante.<br />

Cerchiamo di svolgere al meglio il ruolo affidatoci di<br />

accogliere i pazienti nelle fasi più acute e critiche di<br />

malattia per poi, almeno in parte, trasferirli presso gli<br />

altri poli ospedalieri di Sestri Levante e Santa Margherita<br />

Ligure (in futuro Rapallo) secondo criteri di competenza<br />

specialistica e/o territoriale.<br />

13


Medicinali equivalenti:<br />

la situazione attuale.<br />

14<br />

innovatore, ma ha potuto utilizzare, al momento <strong>del</strong>la<br />

scadenza <strong>del</strong> brevetto, la documentazione fornita dalla<br />

ditta produttrice <strong>del</strong> medicinale originatore.<br />

I medicinali equivalenti (generici) sono definiti dalla<br />

A partire dal mese di settembre 2001 i medicinali non<br />

normativa vigente come medicinali prodotti<br />

industrialmente aventi:<br />

• la stessa composizione in termini di qualità e quantità<br />

di principio attivo (tipo di sostanza e dosaggio);<br />

• la stessa via di somministrazione (ad es. via orale,<br />

intramuscolare, endovenosa, inalatoria, topica);<br />

• la stessa forma farmaceutica (ad es. compresse, fiale,<br />

gocce, creme, spray, supposte, ovuli);<br />

• lo stesso numero di unità posologiche (ad es. stesso<br />

numero di compresse);<br />

• le stesse indicazioni terapeutiche (ad es. terapia<br />

<strong>del</strong>l’ipertensione, diabete, ulcera, emicrania, ecc);<br />

• bioequivalenti;<br />

rispetto ad un altro farmaco, denominato originatore, il<br />

cui brevetto è ormai scaduto, poiché presente in<br />

commercio già da molto tempo.<br />

La bioequivalenza viene definita sulla base di studi clinici<br />

che dimostrino la capacità dei due medicinali di produrre<br />

nel sangue le stesse quantità di principio attivo e con la<br />

stessa velocità; queste prove rappresentano gli strumenti<br />

di analisi comunemente accettati (a livello internazionale)<br />

per poter affermare che due medicinali presentino la<br />

stessa efficacia terapeutica e che quindi si possano<br />

considerare ‘terapeuticamente equivalenti’. Vengono<br />

utilizzate anche per garantire che non ci siano differenze<br />

tra gli stessi farmaci prodotti da un’unica industria, ma in<br />

stabilimenti diversi o quando si apportano variazioni al<br />

processo produttivo.<br />

L’immissione in commercio dei farmaci equivalenti viene<br />

autorizzata dal Ministero <strong>del</strong>la Salute a seguito <strong>del</strong>la<br />

valutazione <strong>del</strong>la documentazione fornita dalla ditta<br />

produttrice, dalla quale risulti l’aderenza ai requisiti<br />

richiesti dalla normativa.<br />

coperti da brevetto dei quali esiste un corrispondente<br />

medicinale equivalente vengono rimborsati dal SSN fino<br />

alla concorrenza <strong>del</strong> prezzo più basso <strong>del</strong>l’equivalente<br />

disponibile nel normale ciclo distributivo regionale. Il<br />

farmacista, dopo aver informato l’assistito, è tenuto a<br />

consegnare il medicinale avente prezzo più basso, tranne<br />

che nel caso in cui il medico apponga sulla ricetta<br />

l’indicazione di non sostituibilità o l’assistito non accetti<br />

la sostituzione proposta dal farmacista; in questo caso la<br />

differenza tra il prezzo più basso e il prezzo <strong>del</strong> farmaco<br />

prescritto dal medico risulta a carico <strong>del</strong>l’assistito.<br />

Periodicamente il Ministero <strong>del</strong>la Salute, previo<br />

accertamento, da parte <strong>del</strong>l’Agenzia Italiana <strong>del</strong> Farmaco<br />

(AIFA), <strong>del</strong>la reale bioequivalenza dei medicinali<br />

equivalenti e verifica <strong>del</strong>la loro reale disponibilità in<br />

commercio, pubblica in Gazzetta Ufficiale l’elenco dei<br />

medicinali ai quali si applica il metodo di rimborso<br />

descritto, con indicazione dei relativi prezzi e <strong>del</strong> prezzo<br />

massimo di rimborso. Tali elenchi (liste di trasparenza)<br />

sono disponibili sul sito internet <strong>del</strong>l’AIFA<br />

www.agenziafarmaco.it e <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute<br />

www.ministerosalute.it , aggiornati il 15 di ogni mese.<br />

Con il Decreto Legge <strong>del</strong> 27 maggio 2005 i farmacisti ai<br />

quali venga presentata una ricetta medica contenente la<br />

prescrizione di un farmaco di classe “C” (totalmente a<br />

carico <strong>del</strong>l’assistito) sono tenuti ad informare il paziente<br />

<strong>del</strong>l’eventuale presenza in commercio di medicinali<br />

equivalenti meno costosi e <strong>del</strong>la possibilità di effettuarne<br />

la sostituzione (su richiesta <strong>del</strong>l’assistito), a condizione<br />

che il medico prescrittore non abbia scritto sulla ricetta<br />

“farmaco non sostituibile”.<br />

La sostituibilità di tali medicinali deve avvenire in base a<br />

quanto riportato nelle liste di trasparenza dei medicinali<br />

di classe “C”, analogamente a quanto si verifica per i<br />

In Italia il mercato dei farmaci equivalenti ha medicinali a carico <strong>del</strong> SSN. Anche queste liste sono<br />

rappresentato, nei primi 9 mesi <strong>del</strong> 2006, circa il 25% periodicamente aggiornate e disponibili sul sito <strong>del</strong>l’AIFA e<br />

<strong>del</strong> totale in termini di unità consumate e il 13,1% <strong>del</strong>la<br />

spesa a carico <strong>del</strong> Servizio Sanitario Nazionale (SSN),<br />

<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute.<br />

con un aumento <strong>del</strong>l’8,5% rispetto al 2005. I medicinali equivalenti quindi rappresentano<br />

Tali medicinali sono registrati e commercializzati con la<br />

un’importante opportunità per creare concorrenzialità tra<br />

le aziende farmaceutiche, consentendo:<br />

denominazione comune <strong>del</strong> principio attivo, seguito dal • un abbattimento dei prezzi dei medicinali, sia a<br />

nome <strong>del</strong> produttore e devono avere un prezzo inferiore di carico <strong>del</strong> SSN che <strong>del</strong> cittadino, con la garanzia di<br />

almeno il 20% rispetto al medicinale di riferimento.<br />

efficacia e sicurezza dei trattamenti terapeutici<br />

Il minor costo dei farmaci equivalenti è consentito dal • lo stimolo <strong>del</strong>la ricerca scientifica allo sviluppo di<br />

fatto che il produttore non ha dovuto sostenere le spese<br />

necessarie per la ricerca e lo sviluppo di un farmaco<br />

farmaci innovativi.<br />

DIPARTIMENTO DEL FARMACO E<br />

DEI DISPOSITIVI MEDICI<br />

Direttore:<br />

Dott. ssa Rosanna Carniglia De Carli<br />

Sede: via G.B. Ghio 9<br />

16043 Chiavari (GE)<br />

Tel. 0185 329470<br />

info


Il CRAL <strong>del</strong>l’Asl 4 Chiavarese<br />

Attraverso l'iniziativa di un gruppo di lavoratori<br />

dipendenti <strong>del</strong>l'ASL 4 si è costituito il Circolo Ricreativo<br />

Aziendale Lavoratori (C.R.A.L.).<br />

Il C.R.A.L. è un'associazione, libera ed indipendente,<br />

finalizzata alla valorizzazione <strong>del</strong> tempo libero e degli<br />

interessi sociali e culturali dei dipendenti, attivi e<br />

pensionati, loro familiari e conoscenti; anche i cittadini<br />

non dipendenti ASL hanno pertanto la possibilità di<br />

iscriversi all’associazione e di goderne i molti vantaggi.<br />

L'associazione, che trova il suo fondamento nello Statuto<br />

dei Lavoratori, opera senza fini di lucro per offrire<br />

servizi ed opportunità idonei ad accrescere il benessere<br />

dei Soci.<br />

Lo scorso novembre abbiamo festeggiato il “primo<br />

compleanno” con un bilancio certamente positivo, visto<br />

il numero dei soci ormai raggiunto (più di 650), le<br />

convenzioni stipulate con gli esercizi commerciali (circa<br />

200) ed il successo di tutte le iniziative effettuate.<br />

Tra gli obiettivi principali <strong>del</strong> C.R.A.L. vi sono:<br />

• conclusione di accordi con esercizi commerciali per<br />

l'applicazione di sconti ai Soci sull'acquisto di beni e<br />

servizi (generi alimentari, articoli da regalo,<br />

giocattoli, libri, articoli di abbigliamento, servizi<br />

assicurativi, manutenzione auto, ecc.);<br />

• organizzazione di gite e viaggi con scopi sia turistici<br />

che culturali;<br />

• organizzazione di attività sportive e ricreative;<br />

• contrattazione di prezzi agevolati per abbonamenti<br />

e/o biglietti a cinema, teatri e manifestazioni varie;<br />

• proposte alla Direzione Generale sull'attivazione di<br />

servizi ritenuti utili per i dipendenti e per l'utenza.<br />

L’iscrizione avviene semplicemente attraverso la<br />

compilazione di un modulo ed il versamento di soli 13 €<br />

annuali. Si tratta quindi di un'iniziativa indubbiamente<br />

vantaggiosa dal momento che, a fronte di una quota di<br />

adesione molto bassa, vengono garantite forme di difesa<br />

<strong>del</strong>la retribuzione, quanto mai opportune per le famiglie<br />

dei lavoratori e dei cittadini tutti.<br />

Consiglio Direttivo<br />

Presidente: Marina Parodi<br />

Vicepresidente: Tiziana Laconi<br />

Tesoriere: Piero Tassano<br />

Segretario: Gigi Sanguineti<br />

Consiglieri: Silvano Capanna - Giorgio Bertelloni -<br />

Giovanni Circella - Gianfranco Mascia - Patrizia Cavicchi -<br />

Salvatore Riga - Pino Laiosa<br />

Collegio Revisori dei Conti:<br />

Claudia Capello (Presidente),<br />

Danilo Viacava,<br />

Valentina Sanguineti.<br />

Consiglio dei Probiviri:<br />

Geronima Caffarena (Presidente),<br />

Ivo Pattaro,<br />

Piergiorgio Gatto.<br />

Altri referenti:<br />

Cicagna: Marina Lagomarsino<br />

Lavagna: Maurizio Galelli (Sala Operatoria)<br />

Ermanno Michelini (Centro Trasfusionale )<br />

<strong>Dipartimento</strong> Prevenzione (C.so Dante 163):<br />

Franco Dentone.<br />

Circolo<br />

Ricreativo<br />

Lavoratori<br />

CRAL<br />

Il programma <strong>del</strong>le attività e l’elenco <strong>del</strong>le<br />

convenzioni è disponibile presso i referenti<br />

<strong>del</strong>l’associazione, presso la segreteria gentilmente<br />

concessa dalla Direzione Generale (a Chiavari nel<br />

container che ospitava la vecchia portineria) e sul Sito<br />

Internet <strong>del</strong>l’ASL: www.asl4.liguria.it<br />

(il link <strong>del</strong> Cral è in home-page).<br />

L'orario di apertura <strong>del</strong>la segreteria è il seguente:<br />

Martedì e Giovedì ore 10,00 - 12,00<br />

Mercoledì ore 14,00 - 16,00<br />

Tel. 0185 329415<br />

15


16<br />

il progetto in 5 punti<br />

DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO Direttore: Ing. Franco Greco<br />

PER INFORMAZIONI<br />

Tel. 0185/329305 e-mail: ccsinfo@asl4.liguria.it

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