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Beni confiscati: tante le esperienze positive<br />

LamortediAnnalisaDurantecomesimbolodellalottaallacamorra<br />

di Maria Pirro<br />

Il proiett<strong>il</strong>e si muove lungo una traiettoria<br />

curva. Esce dalla volata dell’arma. Traccia una<br />

parabola, discendente e più lenta: si conficca<br />

nella nuca della ragazzina bionda che non fa<br />

in tempo a scappare. Muore così Annalisa<br />

Durante, 14 anni appena compiuti. Uccisa<br />

solo perché si trova al posto sbagliato nel momento<br />

sbagliato. Sulla linea di fuoco di un regolamento<br />

di conti. A sparare nei vicoli di<br />

Forcella, Salvatore Giuliano. Lo stesso nome<br />

del celebre bandito.<br />

Ventisette marzo 2004: l’omicidio di Annalisa<br />

diventa simbolo della voglia di riscatto contro<br />

<strong>il</strong> clan partenopeo che sovrasta <strong>il</strong> quartiere.<br />

Dal terrazzo della casa all’ultimo piano<br />

di via della Giudecca, <strong>il</strong> boss per anni ha controllato<br />

con lo sguardo l’intera zona, i traffici,<br />

i guardaspalle, le proprietà. Ma da qualche<br />

mese ci sono inqu<strong>il</strong>ini diversi, dalle facce pulite.<br />

Da fine 2009, dicembre scorso. Confiscato<br />

e assegnato al Comune, <strong>il</strong> regno più<br />

intimo di Luigi (detto Lovegino) Giuliano è<br />

sede di Telefono Azzurro. Trecento metri<br />

quadrati dedicati alla formazione di volontari<br />

che leggono favole ai ragazzi a rischio, portano<br />

avanti progetti con i detenuti di Secondigliano,<br />

costruiscono una rete con le agenzie<br />

territoriali per dare risposta agli sos dei coe-<br />

Casa del boss Giuliano nel quarere Forcella trasformata in sede di Telefono Azzuro<br />

70<br />

Territorio<br />

“Il 27 marzo 2004 la giovane<br />

napoletana fu uccisa da un<br />

proiett<strong>il</strong>edellapistoladelboss.<br />

Oggi nella casa del camorrista<br />

c’èl’associazioneaprotezione<br />

dei minori”<br />

tanei di Annalisa. Un aiuto a bambini e adolescenti<br />

sopraffatti da disagio e degrado. Un<br />

lavoro lungo appena avviato.<br />

Ciro Raia, responsab<strong>il</strong>e di Telefono Azzurro in<br />

Campania, mostra l’abitazione trasformata in<br />

ufficio. Il marmo nero e gli scalini all’ingresso.<br />

C’è ancora la cucina della famiglia Giuliano,<br />

con un camino senza cenere. Non c’è più la<br />

vasca a forma di conchiglia, adagiata in un angolo<br />

tra piccole piastrelle rosa. Un’altra<br />

rampa di scale porta al terrazzo. Lì dove i gabbiani<br />

fanno <strong>il</strong> nido. “Per ottenere l’immob<strong>il</strong>e,<br />

abbiamo atteso circa un anno dalla presentazione<br />

della richiesta al Comune”, racconta<br />

Raia. Funziona così: le associazioni possono

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