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l’agenzia di stampa Deltanews, ha scritto un<br />

libro, “Federalismo criminale” (Nutrimenti<br />

editore, 15 euro) che ha un sottotitolo eloquente:<br />

“Viaggio tra i comuni sciolti per<br />

mafia”.A proposito della sua personalissima<br />

gita, Nello Trocchia ha molte cose da raccontare.<br />

Casi eclatanti, come quello di San<br />

Giuseppe Vesuviano (<strong>Napoli</strong>) o Taurianova,<br />

in provincia di Reggio Calabria: “A San Giuseppe<br />

<strong>il</strong> sindaco si era dimesso nel 1992,<br />

l’anno dopo <strong>il</strong> comune fu sciolto per inf<strong>il</strong>trazioni<br />

mafiose. Lo stesso sindaco è tornato in<br />

sella, ma nel 2009 <strong>il</strong> Comune è stato nuovamente<br />

azzerato per mafia e alla guida c’era<br />

sempre lui. Nella relazione si legge: “Nello<br />

stesso periodo in cui <strong>il</strong> sindaco si presentava<br />

pubblicamente come uomo della legalità impegnato<br />

a difendere le istituzioni nei processi<br />

di camorra, egli, in via decisamente più occulta<br />

e riservata, stringeva patti e accordi, secondo<br />

quanto emerge dalla attività di<br />

indagine, con gli esponenti anche di spicco<br />

dei gruppi criminali”. Taurianova, invece, fu<br />

sciolto una prima volta nel 1991 e una seconda<br />

nel 2009: 18 anni dopo due amministratori<br />

di allora sono ancora in sella. Trocchia<br />

individua nei partiti i maggiori responsab<strong>il</strong>i<br />

della degenerazione amministrativa e politica:<br />

“I partiti hanno una responsab<strong>il</strong>ità<br />

enorme nella scelta della classe dirigente.<br />

Hanno tradito <strong>il</strong> messaggio di Paolo Borsellino<br />

che invitava i partiti a fare pulizia, senza<br />

aspettare la magistratura, e ammoniva:<br />

‘Quante persone sono disoneste, pur se non<br />

vengono condannate’. Non siamo all’anno<br />

zero, ma molto dietro”.<br />

In questo viaggio strano, può anche capitare<br />

di venire catapultati improvvisamente al<br />

Nord, per esempio a Bardonecchia, in provincia<br />

di Torino. Spiega Trocchia: “Sciolto nel<br />

1995, ha goduto di una riduzione del tempo<br />

di scioglimento, passato da 18 a 12 per la<br />

reazione della società civ<strong>il</strong>e. Ma in Piemonte,<br />

così come in Lombardia la ‘ndrangheta ha<br />

messo ormai stab<strong>il</strong>mente le radici. Per farsi<br />

un’idea basta vedere quanto accaduto in un<br />

comune in provincia di M<strong>il</strong>ano dove hanno<br />

arrestato attuali ed ex amministratori per<br />

corruzione, dietro l’ombra lunga della mafia<br />

calabrese”.<br />

Il giornalista e scrittore ora sta tentando di<br />

creare un archivio digitale fatto di decreti di<br />

scioglimento e relazioni allegate. Una mappa<br />

digitale dove ciascun cittadino potrà osservare<br />

la presenza delle mafie, visualizzare<br />

Italia<br />

“Secondo <strong>il</strong> Ministero degli<br />

Interni sono ben 170 le<br />

municipalità annullate per<br />

mafia.Vediamocosaprescrive<br />

lanuovaleggesullanormativa<br />

degli scioglimenti”<br />

l’anno di scioglimento di un comune e leggere<br />

motivazioni e ragioni dell’azzeramento.<br />

“Uno spazio aperto - racconta Nello Trocchia<br />

- perché l’informazione circoli liberamente>.<br />

Il sito www.federalismocriminale.it ospita la<br />

mappa digitale dei comuni e ospiterà tutti i<br />

decreti di scioglimenti di comuni e Asl dal<br />

1991 ad oggi.<br />

A spulciare le carte, viene fuori che le ragioni<br />

degli scioglimenti sono inquietanti, ma sono<br />

anche sempre le stesse. Ad essere ancora<br />

più precisi, sono quasi sempre solo due: <strong>il</strong> cemento<br />

e i rifiuti. Spiega ancora Nello Trocchia:<br />

“Dalla mia ricerca emerge che <strong>il</strong><br />

sessantotto per cento dei comuni sciolti per<br />

mafia è stato commissariato per inchieste<br />

relative alla gestione dei rifiuti, all’abusivismo<br />

ed<strong>il</strong>izio, alla devastazione ambientale.<br />

Le consorterie criminali controllano gli appalti,<br />

si inseriscono con le proprie ditte, o imponendo<br />

<strong>il</strong> pizzo alle ditte vincitrici. Non è<br />

solo l’interesse economico, l’aspetto meramente<br />

di cassa ad interessare, ma <strong>il</strong> porsi<br />

come agenzia di servizi, intermediaria di<br />

posti, consulenze e mediazioni così da controllare<br />

pacchetti di consenso, di voti e mantenere<br />

un ruolo di rispetto e riconoscimento<br />

nella società”.<br />

Pochi mesi fa <strong>il</strong> Parlamento, con un disegno<br />

di legge su temi legati alla sicurezza, è intervenuto<br />

sulla normativa degli scioglimenti apportando<br />

alcune modifiche. La procedura<br />

è dunque cambiata: per verificare la sussistenza<br />

degli elementi di inf<strong>il</strong>trazione <strong>il</strong> Prefetto<br />

nomina una commissione d’indagine,<br />

composta da tre funzionari della pubblica<br />

amministrazione, attraverso la quale esercita<br />

poteri di accesso agli atti e di accertamento.<br />

Entro tre mesi, rinnovab<strong>il</strong>i una volta<br />

per un ulteriore periodo massimo di tre<br />

mesi, la commissione termina gli accertamenti<br />

e rassegna al Prefetto le proprie con-<br />

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