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Esteri<br />

La mano lunga della ‘ndrangheta in Germania<br />

Sono circa 250 le ‘ndrine, con un totale di oltre 600 aff<strong>il</strong>ia<br />

di Chiara Centralla<br />

Le autorità della Germania sapevano già dagli<br />

anni ’80 che la mafia era presente sul loro territorio.<br />

Proprio in quegli anni alcuni capi mafiosi<br />

furono arrestati grazie alla cooperazione<br />

tra la polizia tedesca e quella italiana. Per<br />

molto tempo la Germania ha rappresentato<br />

un luogo dove la mafia potesse risiedere con<br />

una certa tranqu<strong>il</strong>lità, in quanto veniva controllata<br />

molto di meno che in Italia.<br />

Le cose si sono modificate in seguito alla<br />

strage di Duisburg del 15 agosto 2007, atto<br />

dell’infinita guerra tra le ‘ndrine dei Nirta-<br />

Strangio contro i Pelle-Vottari di San Luca, in<br />

cui sei giovani persero la vita.<br />

In un’intervista di Spiegel on line, apparsa <strong>il</strong><br />

19 agosto 2008, un padrino calabrese alla domanda<br />

sul perché la ‘ndrangheta fosse attiva<br />

in Germania rispose: “Noi siamo dove scorre<br />

danaro. In Germania c’è rispetto reciproco”e<br />

alla richiesta se vi fossero dei politici tedeschi<br />

collusi, affermò: “Le grandi somme si possono<br />

guadagnare soltanto se la politica partecipa”.<br />

Dopo gli omicidi di Duisburg la polizia italiana<br />

e <strong>il</strong> Bundeskriminalamt tedesco (polizia criminale<br />

tedesca) inaugurano un lavoro di cooperazione,<br />

una task force anti-mafia. Questo<br />

lavoro non è stato esente da critiche, poiché<br />

lo scambio di informazioni non sembrava funzionare.<br />

Le autorità tedesche ritenevano<br />

Polizia tedesca Auto della polizia tedesca<br />

“Garavini: <strong>il</strong> successo della<br />

loa internazionale contro la<br />

mafia potrebbe essere un<br />

chiaro segnale che per i<br />

mafiosi non ci sarebbero più<br />

vie di fuga verso l’Europa”<br />

‘inaccettab<strong>il</strong>e’ avere informazioni dai media,<br />

anziché direttamente.<br />

L’Italia – sia i governi di destra sia di sinistra –<br />

si sarebbero opposti ad una più stretta collaborazione<br />

e ad un più celere iter informativo.<br />

Laura Garavini, deputata del PD, membro<br />

della Commissione parlamentare anti-mafia e<br />

rappresentante insieme con altri 7 parlamentari<br />

dei circa 1,5 m<strong>il</strong>ioni di italiani residenti all’estero,<br />

ritiene invece che ci sia un “grande<br />

impegno reciproco”, infatti “<strong>il</strong> successo della<br />

lotta internazionale contro la mafia potrebbe<br />

essere un chiaro segnale che per i mafiosi non<br />

ci sarebbero più vie di fuga verso l’Europa”<br />

dice.<br />

Ha proposto di estendere le leggi italiane anti-<br />

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