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Tano Grasso: “Mai isolare chi denuncia”
Il responsabile dell'anracket esalta la Fucito : “e' straordinaria”
di Vincenzo Pinelli
Dottor Grasso, ci fa una panoramica del fenomeno
camorristico a Napoli?
Un confronto fra la situazione napoletana con
quella siciliana e calabrese mi inducono a
pensare che la prima sia una realtà più
“aperta” rispetto a quella palermitana o reggina.
Nel senso che lì il controllo del territorio
attraverso l’estorsione è ramificato, capillare
ed antico. A Napoli queste caratteristiche esistono
solo in parte. In molte zone della città,
il fenomeno è a macchia di leopardo e non ha
l’organizzazione scientifica che caratterizza il
racket di “cosa nostra” o della “ndrangheta”.
Invece, nelle aree della provincia di Napoli o
di Caserta il fenomeno si avvicina di più alle
caratteristiche siciliane.
“A Napoli sono aumentate
le denunce e le costuzioni
di parte civile.
Un evidente passo avan
nella loa alla camorra”
Cosa ne pensa della “ più grande operazione
della storia della Repubblica”, come l’ha definita
Maroni, sui beni sequestrati da DIA e
Carabinieri al clan dei casalesi: 210 immobili,
1 opificio ed un’azienda agricola? Sarebbe
possibile realizzare una “Banca di Stato” che
aiuti le vittime dell’usura?
Non sono in grado di dire quale sia il valore
reale dei beni. Ovviamente, se il Ministero
dell’Interno dà una valutazione, dobbiamo
prenderne atto. Fermo restando che Maroni
ha ben ragione di valorizzare il “modello Caserta”,
visti i risultati conseguiti. Bisogna riconoscere
che nel Casertano le istituzioni, le
forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria hanno
ottenuto successi che non hanno confronto
nella storia della lotta alla camorra. Il punto
debole, e lo dico con amarezza, è la debolezza
dell’azione della società civile, del
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Interviste
Tano Grasso, consulente anracket del Comune di Napoli
mondo imprenditoriale, in ritardo rispetto all’impegno
dello Stato. Sul secondo punto,
penso che la legislazione italiana sia adeguatamente
attrezzata per tutelare ed assistere
anche economicamente le vittime di usura e
le vittime di estorsione. Una “Banca di Stato”
sarebbe un doppione rispetto alla legislazione
vigente.
Lei ha conosciuto la signora Fucito , una
donna coraggiosa. Che esperienza è stata?
Straordinaria. Non solo perché lei e la sua famiglia
hanno avuto il coraggio di denunciare
e fare arrestare gli estorsori, attivando attivare
un importante processo. Ma soprattutto
perché la signora ormai dedica tutto il suo
tempo ad aiutare gli altri commercianti che si
trovano nelle stesse condizioni. Ormai è una
leader, non più una vittima.
Quali sono i disagi delle vittime?
Per coloro che subiscono estorsione, il problema
è la sicurezza. Se parliamo invece di
vittime dell’usura, il vero problema è il reinserimento
nell’economia, il tornare a vivere
bene, i disagi economici , familiari e i psicologici.
Come va tutelata la vittima dell’estorsione?
Attraverso l’associazionismo. Le associazioni
anti-racket sono il più efficace strumento di