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Trent’annifanascevainPuglialaSacraCoronaUnita
In Basilicata prende forma la quinta mafia: i Basilischi
di Walter Medolla
“Giuro su questa punta di pugnale bagnata di
sangue, di essere fedele sempre a questo
corpo di società di uomini liberi, attivi e affermativi
e di rappresentarne ovunque il fondatore,
Giuseppe Rogoli.
Giuro sulla punta di questo pugnale, bagnato
di sangue, di essere fedele a questo corpo di
società formata, di disconoscere padre,
madre, fratelli e sorelle, fino alla settima generazione;
giuro di dividere centesimo per
centesimo e millesimo per millesimo fino all’ultima
stilla di sangue, con un piede nella
fossa e uno alla catena per dare un forte abbraccio
alla galera.
Giuro su questa punta di pugnale bagnata di
sangue, di essere fedele sempre a questo
corpo di società di uomini liberi, attivi e affermativi
e di rappresentarne ovunque il
Santo, San Michele Arcangelo”.
Un legame sacro e inviolabile. Una cerimonia
legata a riti religiosi e a patti criminali. E’ il
giuramento di affiliazione alla Sacra Corona
Unita, la quarta mafia italiana. Agli inizi degli
anni ’80 il boss della Nuova Camorra organizzata,
Raffaele Cutolo, diede l’incarico a Pino
Iannelli e Alessandro Fusco di fondare in Puglia
una costola della NCO, la Nuova Camorra
Pugliese. La neonata organizzazione attecchì
solo nella zona del foggiano, e l’esperimento
del Professore fallì così come il suo progetto
criminale.
La notte di Natale nel 1981, tra le sbarre del
carcere di Trani, nasce, invece, la SCU (Sacra
Corona Unita). Giuseppe Rogoli affiliato della
‘ndrangheta, nella ‘ndrina dei Bellocco,
chiede e ottiene l’autorizzazione dal boss
Umberto Bellocco di fondare una nuova organizzazione
criminale in puglia. Dopo sei
anni la ‘ndrangheta autorizza Oronzo Romano
a fondare un’altra ‘ndrina a sud di Bari.
E’ l‘affermarsi della malavita organizzata nella
regione.
La storia criminale pugliese registra la nascita
di una serie di sottogruppi nati nel corso degli
anni.
-La Rosa dei Venti ,attiva nella zona del leccese
dal volere di Giovanni De Tomasi e Vin-
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Inchieste
“Agli inizi degli anni ’80
RaffaeleCutolo,diedeincarico
ai suoi uomini di fondare in
Puglia una costola della
Camorra, ma il tentativo fallì”
cenzo Stranieri.
-La Camorra barese organizzazione operante
a Bari e in provincia. Fra i clan spiccano i Parisi
di Japigia, gli Strisciuglio e i Telegrafo del
quartiere San Paolo e i Capriati attivo a Bari
Vecchia.
- La Nuova Famiglia Salentina fondata nel
1986 da Pantaleo De Matteis e operante nell’area
del Salento
- La Remo Lecce Libera, emanazione della
Sacra Corona Unita che richiedeva l’autonomia
dei gruppi leccesi da qualsiasi organizzazione
criminale diversa dalla ‘ndrangheta.
- La Società foggiana gruppo criminale operante
a Foggia e provincia. Data la vicinanza
geografica alla Campania, ha risentito molto
dell’influenza della Camorra napoletana.
-La Sacra Corona Libera, di recente fondazione
è, invece, un’organizzazione composta
da vecchi membri della Sacra Corona Unita in
disaccordo con la nuova idea di gestione criminale
che implica l’impiego di minori, la violenza
su donne e bambini e l’abolizione dei
riti iniziatici.
Nonostante la evidente frammentazione e la
divisione in 49 ‘ndrine, con oltre 2000 affiliati,
attivi sul territorio regionale, la mafia pugliese
continua a perseguire interessi comuni.
I dati Eurispes più recenti, ci raccontano di un
gruppo criminale dedito a diverse attività illecite
che va dal traffico di armi alla prostituzione
fino ad arrivare all’estorsione, all’usura
e a rapporti illeciti con le organizzazioni criminali
della ex Jugoslavia e dell’ Albania, operazioni
che fruttano un “fatturato” di circa 3
miliardi di euro.