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I salotti bene..spesso si parla del rapporto
tra Stato e Mafia, nel mezzo intermediari
che provvedevano a tenere in rapporto questi
due mondi. Oggi cosa succede, possibile
che sia scomparso l’intermediario e i ruoli rischino
in qualche modo di confondersi?
Non voglio fare l’opinionista, per esperienza
diretta e non per cultura mafiosa nell’aria c’è
una strana puzza, quella stessa che si respirava
nel ’92. C’è aria di cambiamento. Un
presidente del Consiglio, che non mi permetto
di giudicare, ma che sembra un po’
come uno yogurt con una data di scadenza
dietro il colletto…da consumarsi entro.
Ci sono interessi che iniziano a voler confluire
come nel ’92. Poco prima delle elezioni, non
dimentichiamolo, accadde tutto. Crollano
quei partiti più radicati ed inizia il periodo
stragista. L’elettore impaurito non va verso i
partiti estremisti ma si ricompatta al centro
su un soggetto nuovo. Oggi un’instabilità
economica evidente, l’egemonia che sta manifestando
un partito di governo come la
Lega che emerge come elemento di coesione
senza il quale il governo non va avanti. Gli interessi
delle lobbie sempre più pressanti.
Tutte posizioni che possono rievocare quegli
anni.»
Le manca Palermo?
Adoro Palermo, ci sono tornato di recente
per motivi personali, e potendo tornerei a viverci
subito. Nulla contro Bologna che anzi mi
ha accolto senza entusiasmi ma senza neanche
sofferenza
Una regione in miglioramento dopo il periodo
MPA?
Non mi sono mai interessato di attività politica.
Quello che le posso dire, da elettore, è
che vedo ogni tanto qualcuno che prova a rigenerare
se stesso con nuove etichette con
nuove cose, ma mi sembra che quando si toccano
certe situazioni , certi equilibri la Sicilia
non si muove. Ne è la prova, mi sembra, questo
governo Lombardo.
Quindi continua il malessere?
Il malessere è quello di sempre. Sa, mi ri-
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Lo speciale
“Si chiedono perché io parli
solooggi.Nessunosiinterroga
sul silenzio di chi dopo 17 anni
ancora tace”
cordo sempre di mio padre che diceva “non
voglio vivere fino a quando faranno il ponte
sullo stretto, solo vorrei vedere la costruzione
di un benzinaio sulla Palermo-Trapani
o Mazara del Vallo. Poi mi raccontò che per
farla era necessario andare in America e riunirsi
con sedici “famiglie”, si rende conto, per
una pompa di benzina sedici famiglie »
Un ultima domanda: sugli elementi e sulle
dichiarazioni che lei ha reso ai giudici si è
aperto un dibattito ampio, una parte della
stampa ed anche una Corte hanno definito
come “inattendibili” alcune sue dichiarazioni…
Guardi non la voglio correggere ma “inattendibile”
direi proprio di no. Ci sono delle sentenze
che parlano chiaro. Un’attendibilità
rimarcata da numerosi pentiti, oltre che di
svariati Magistrati. E comunque non si è mai
parlato di inattendibilità. Si è parlato di utilità,
di progressione, che poi tanti di voi chiamate…
la mia paura la chiamate progressione…
quella che a mano a mano permette
di condurre questa affannosa ricerca della verità.
Sicuramente per voi giornalisti esterni
che non dovete fare i conti con una famiglia,
una moglie la chiamate progression eper me
si chiama vita quotidiana e si chiama soltanto
paura.
La coperna del libro Don Vito di Massimo
Ciancimino e Francesco La Licata