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e, a differenza di altri, in quel giuramento ancora<br />

ci crede..insomma è una di quelle lampadine<br />

ancora da spegnere…”.<br />

Tornando al suo caso, senza intercettazioni<br />

ci sarebbe stato un “caso” Ciancimino?<br />

L’inchiesta di certo non ci sarebbe stata, la<br />

mia come tante altre. Le intercettazioni sono<br />

“C’è aria di cambiamento<br />

con un presidente del<br />

Consiglio, non mi permeo<br />

di giuducare, ma che sembra<br />

un pò come uno yogurt con<br />

una data di scadenza dietro<br />

<strong>il</strong> colleo, con la scria da<br />

consumarsi entro”<br />

uno strumento efficace e glielo assicuro,<br />

come le ho detto l’ho vissuto sulla mia pelle.<br />

Come tutte le cose non se ne deve fare un<br />

uso distorto. Dovrebbe bastare <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro del<br />

buon senso sia per chi opera nella giustizia o<br />

per chi opera nei media.<br />

Le intercettazioni, poi l’inchiesta che l’ha<br />

vista protagonista, sino al libro, un libro che<br />

si apre con <strong>il</strong> “Don” a precedere <strong>il</strong> nome di<br />

suo padre, nessun imbarazzo?<br />

E’ cosi che lo chiamavano tante persone; non<br />

ultimo Giovanni Falcone quando lo incontra<br />

in aereo quel martedì prima di andare incontro<br />

alla morte. Nel libro racconto come quell’ultimo<br />

volo di andata lo prendiamo insieme<br />

io, lui e mio padre. Si salutano, “Buongiorno<br />

Giudice” e <strong>il</strong> Dott. Falcone “Buongiorno Don<br />

Vito”. Oramai era qualcosa di conosciuto, di<br />

acclarato, purtroppo.<br />

Il Giudice Falcone…che ne pensa delle rivelazioni<br />

comparse su Repubblica di recente in<br />

merito al ruolo assunto dai servizi segreti in<br />

quegli anni?<br />

Le dico solo che ne parliamo nel libro, dell’attentato<br />

all’Addaura e del ruolo dei servizi.<br />

Bolzoni, l’autore, mi diceva prima al telefono<br />

che si è ispirato, per le indagini, anche a questa<br />

parte del libro.<br />

Lei quindi ne ha parlato per primo?<br />

No, in generale no. Ma di certo per primo da-<br />

Lo speciale<br />

vanti ai giudici. E la anticipo, perché ho parlato<br />

solo adesso? Tutte le volte che mi hanno<br />

chiamato ho risposto con fatti ed anche alle<br />

domande dei giudici.<br />

Ecco lei risponde ai Giudici e a casa le arrivano<br />

5 proiett<strong>il</strong>i di kalashnikov. Si dice che<br />

la mafia minacci una persona non per quello<br />

che ha detto ma per quello che ha ancora da<br />

dire..<br />

Da dire c’è sicuramente ancora tanto, inut<strong>il</strong>e<br />

nasconderlo. E molto è stato detto alla magistratura.<br />

Cose che non avrei potuto raccontare<br />

nel libro per rispetto degli inquirenti che<br />

stanno cercando di ricostruire, dare volti e<br />

nomi a personaggi che hanno condizionato se<br />

non determinato gli anni ’90 - poi aggiunge -<br />

mi permetta di dire che oggi ci si affanna ed<br />

arrovella per capire come mai Ciancimino<br />

parla, non ci si chiede mai perché <strong>il</strong>lustri personaggi<br />

dopo 17 anni ricordano o vengono <strong>il</strong>luminati<br />

dalle mie dichiarazioni; oppure<br />

perché non ci si chiede <strong>il</strong> motivo del s<strong>il</strong>enzio<br />

di tante persone. C’è ancora tanto da fare e <strong>il</strong><br />

s<strong>il</strong>enzio è l’anomalia. Il s<strong>il</strong>enzio dei fam<strong>il</strong>iari di<br />

Provenzano, di Riina; non saranno mafiosi,<br />

ma da raccontare su come i padri hanno vissuto<br />

le loro vite, le latitanze, gli incontri di<br />

certo c’è molto da dire. La verità è che in Italia<br />

oggi paga più la strada dell’<strong>il</strong>legalità.<br />

Lei parla del s<strong>il</strong>enzio, ma non c’è oggi <strong>il</strong> rischio<br />

che parlare di mafia sia solo un ritornello<br />

ster<strong>il</strong>e?<br />

Per capire <strong>il</strong> presente è necessario conoscere<br />

o ricostruire <strong>il</strong> proprio passato. Non posso dimenticare<br />

le parole di mio padre che soleva<br />

dire “quando avranno arrestato i maggiori latitanti<br />

la mafia tornerà ad essere più forte di<br />

prima”. Quando non si riesce a dare un volto<br />

alle cose, quando è la mafia ad adottare un<br />

low-prof<strong>il</strong>e diviene inattaccab<strong>il</strong>e. Oggi la<br />

mafia salvaguarda i propri interessi economici<br />

occultati dietro nuovi volti. Parlarne<br />

equivale a danneggiarla. Al sud ci sono troppi<br />

vuoti tra società civ<strong>il</strong>e e istituzioni. E’ proprio<br />

in questi vuoti che la mafia, la n’drangheta,<br />

la camorra si collocano<br />

Un sud malato…<br />

Guardi a Palermo ci sono tornato dopo<br />

tempo e non è cambiato nulla almeno nei salotti<br />

bene, i giovani sono un’altra storia per<br />

fortuna. Salotti pervasi di ipocrisia che magari<br />

hanno preso le distanze ma non accusato<br />

certi personaggi. Parlare con la magistratura<br />

ha per me significato l’esclusione da tutti<br />

questi salotti.<br />

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